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Pro Vita querela «Repubblica» per diffamazione: «Ci hanno attribuito false minacce alla Alfonsi»

Pro Vita querela «Repubblica» per diffamazione: «Ci hanno attribuito false minacce alla Alfonsi»
notizieprovita.it

«Abbiamo querelato per diffamazione aggravata a mezzo stampa la testata di Repubblica. In un articolo del 1 dicembre 2018, infatti, ci ha attribuito falsamente un blitz di Azione Frontale consistente nell’imbrattamento con manifesti della sede del primo Municipio di Roma, riportando un titolo lesivo della nostra reputazione. L’articolo ci addebitava un messaggio minaccioso indirizzato alla presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi mettendoci in bocca le parole «Alfonsi è morte»: è quanto dichiarato dal presidente di Pro Vita Antonio Brandi.

«Chi pensava di attribuirci azioni e parole altrui, per di più recanti una sorta di nostra intimidazione neanche fossimo un’organizzazione criminale, ne risponderà davanti al giudice. Siamo un’associazione che agisce nel campo della solidarietà sociale e non funzionerà il giochetto di farci passare per un gruppo di violenti ed esaltati» ha continuato Brandi.

«È ormai da maggio di quest’anno che Pro Vita è perseguitata dall’amministrazione capitolina e dal I Municipio di Roma» - ha poi aggiunto - «con sanzioni e rimozioni dei nostri manifesti legalmente affissi, e con blitz e attacchi da parte delle cosiddette femministe e dai centri sociali. E tutto perché siamo portatori di opinioni assai poco ‘politicamente corrette’».

«Raggi, Alfonsi e tanti altri politici» - ha concluso Brandi - «che non rispettano la libertà di opinione costituzionalmente garantita, e così anche i media che manipolano le notizie, sono avvertiti che noi non solo non intimidiamo nessuno, ma non ci facciamo neanche intimidire e non desisteremo fino quando non finirà la dittatura del pensiero unico».

Rifugiati nelle case dei romani (gratis)
Roberto Gualtieri (Ansa)
Gualtieri avvia l’«accoglienza diffusa», ma i soldi andranno solo alla Ong.

Aiutiamoli a casa loro. Il problema è che loro, in questo caso, sono i cittadini romani. Ai quali toccherà di pagare vitto e alloggio ai migranti in duplice forma: volontariamente, cioè letteralmente ospitandoli e mantenendoli nella propria abitazione oppure involontariamente per decisione del Comune che ha stanziato 400.000 euro di soldi pubblici per l’accoglienza. Tempo fa La Verità aveva dato notizia del bando comunale con cui è stato istituito un servizio di accoglienza che sarà attivo dal 1° gennaio 2026 fino al 31 dicembre 2028. E ora sono arrivati i risultati. «A conclusione della procedura negoziata di affidamento del servizio di accoglienza in famiglia in favore di persone migranti singole e/o nuclei familiari o monogenitoriali, in possesso di regolare permesso di soggiorno, nonché neomaggiorenni in carico ai servizi sociali», si legge sul sito del Comune, «il dipartimento Politiche sociali e Salute comunica l’aggiudicazione del servizio. L’affidamento, relativo alla procedura è stato aggiudicato all’operatore economico Refugees Welcome Italia Ets».

Pronto soccorso in affanno: la Simeu avverte il rischio di una crisi strutturale nel 2026
iStock

Secondo l’indagine della Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza, dal 2026 quasi sette pronto soccorso su dieci avranno organici medici sotto il fabbisogno. Tra contratti in scadenza, scarso turnover e condizioni di lavoro critiche, il sistema di emergenza-urgenza rischia una crisi profonda.

Il sistema di emergenza-urgenza italiano sta per affrontare una delle sue prove più dure: per molti pronto soccorso l’inizio del 2026 potrebbe segnare una crisi strutturale del personale medico. A metterne in evidenza la gravità è Alessandro Riccardi, presidente della Simeu - Società italiana di medicina d’emergenza-urgenza - al termine di un’indagine che fotografa uno scenario inquietante.

L’ultima cattiva tentazione di Elkann. Dare il marchio Fiat alle auto cinesi
Ansa
Secondo indiscrezioni Stellantis valuta di usare l’alleato Leapmotor per produrre vetture elettriche a basso costo in Spagna da rivendere poi con lo storico brand italiano. La stessa operazione può riguardare Opel.

Perché Stellantis dovrebbe spendere tempo e risorse per sviluppare modelli full electric, quando ha a disposizione le vetture a batteria di Leapmotor che per costi e tecnologia sono le «migliori» in circolazione? La domanda circola da tempo negli ambienti più vicini alle cose della casa automobilistica italo-francese ed è diventata ancor più pertinente dopo il susseguirsi dei dati poco lusinghieri per le e-car in Italia.

Dimmi La Verità | Elena Bonetti (Azione): «Manovra, riforma della giustizia e situazione politica»

Ecco #DimmiLaVerità del 3 dicembre 2025. Il presidente di Azione Elena Bonetti commenta la manovra, la riforma della Giustizia e la situazione politica generale.

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