Pro Vita e Famiglia: «Pur di fermare l'eutanasia pronti alla piazza. Governo avvertito»

Pro Vita e Famiglia: «Pur di fermare l'eutanasia pronti alla piazza. Governo avvertito»
Ansa

«Aderiamo alla proposta di Massimo Gandolfini, lanciata oggi in un'intervista su In Terris. Contro l'eutanasia scenderemo anche in piazza se necessario, a settembre, insieme alle associazioni e ai movimenti cattolici che già si alzarono in piedi col Family Day, la più grande manifestazione popolare della storia repubblicana. La Corte costituzionale ha chiesto di legiferare anche sul suicidio assistito entro quel mese ma, dopo l'approvazione delle Dat in Italia, quest'ultimo step sarebbe una mattanza di fragili, malati e depressi perché noi non dimentichiamo il caso di Noa Pothoven, che ha svelato l'orribile cultura di morte che c'è dietro. Queste persone si curano, si accompagnano, non si aiutano a morire» hanno annunciato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente del Congresso Mondiale delle Famiglie e di Pro Vita e Famiglia, dopo l'annuncio di Massimo Gandolfini, leader del Family Day, di un'iniziativa di protesta in piazza contro l'eutanasia.

«Gli esseri umani non possono essere trattati come scarti umani e l'omicidio non può essere mai una scelta possibile. È reato uccidere e il governo è avvertito: si ricordino quanto incise la piazza del Circo Massimo sul futuro politico di Alfano» hanno concluso Brandi e Coghe.

Così i cattivi maestri hanno aizzato i campus
Getty Images
I pro Palestina occupano un edificio alla Columbia, all’università di Los Angeles sbarrano l’ingresso a uno studente ebreo. Sono i risultati dell’indottrinamento woke: «poesia postcoloniale» al posto dei classici, preghiere alla «madre terra» e dogmi ecologisti.
  • Un’indagine guidata dall’Istituto Mario Negri conferma l’evidenza: la risposta anticorpale degli individui dipende dal loro assetto genetico. Quindi i preparati Pfizer e Astrazeneca non dovevano essere obbligatori, come invece imposto da Speranza.
  • Zhang Yongzhen è stato cacciato dal suo laboratorio: ora vi si è accampato davanti.

Lo speciale contiene due articoli.

Giubileo 2025, Roma rischia il caos. Gualtieri indietro con i cantieri
Roberto Gualtieri (Ansa)

L’avvio dei lavori a Roma in vista del Giubileo del 2025 era partito con grandi annunci, ma adesso, come prevedibile, sono moltissimi i nodi venuti al pettine. Lo stato dell’arte a pochi mesi dalla prevista fine di questo enorme cantiere che è diventato la città di Roma, suscita più di qualche preoccupazione. Mancano poco meno di otto mesi all’apertura della Porta Santa a San Pietro, prevista la sera del 24 dicembre 2024 ma solo il 27% delle opere risulta conclusa. Gli interventi al momento in corso 57 sui 218 previsti dall’ultima rimodulazione, al netto di 13 di cui è stata chiesta la cancellazione dal programma.

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