A Bruxelles Mattarella invoca più Europa, tratteggiando un quadro globale cupo. Nel frattempo però dà una spallata al progetto del ponte sullo Stretto, levando le norme antimafia dal dl Infrastrutture.
Spiazzata dall’attivismo italiano la guida dei «volenterosi» prova a riprendersi la scena. E spinge la Svizzera, che Mosca però non ritiene neutrale. Intanto la brigata ucraina aiutata da Parigi è in emergenza diserzioni.
Dopo la telefonata con il Papa, il premier tesse la tela con tutti per arrivare a un tavolo in Vaticano. Il Cremlino: «Sforzi accolti con favore». Merz: «Ultima istanza terrena».