
L’operazione da 1,35 miliardi si realizzerà attraverso la controllata X3 group e segue le acquisizioni di Cerved e Cedacri. Il comparto vive una fase di consolidamenti.Luce verde da parte della Banca d’Italia per l’acquisizione di Prelios da parte del gruppo Ion. Via Nazionale ha dunque dato il via libera alla vendita di Prelios a X3 group, società controllata dal gruppo Ion. L’approvazione fa seguito al via libera concesso dalla commissione per la golden power il 12 marzo scorso, in base a un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni. La proprietà di Prelios passa così dal fondo americano Davidson Kempner al gruppo guidato dall’imprenditore italiano Andrea Pignataro per 1,35 miliardi di euro. Questa approvazione segna una tappa significativa nell’evoluzione del settore degli investimenti. Ion sta mettendo a punto un nuovo standard per l’industria dei servizi finanziari, allineando le competenze finanziarie con le soluzioni software e di dati avanzate. Questa mossa strategica sottolinea la natura dinamica ed evolutiva del mercato, aprendo la strada a ulteriori innovazioni e miglioramenti nella fornitura di servizi.In particolare, Prelios è un gruppo chiave nel settore dei servizi finanziari in Italia, in particolare nel servicing e nell’asset management. Fondata nel 1990, l’azienda gestisce un portafoglio significativo di crediti deteriorati e di asset immobiliari (con un patrimonio in gestione di circa 40 miliardi di euro), che sono fondamentali per mantenere la stabilità finanziaria e la qualità degli asset nel mercato italiano. Inoltre, l’acquisizione evidenzia il ruolo fondamentale di Prelios per qualsiasi entità in fase di consolidamento che intenda rafforzare la propria presenza sul mercato e la propria offerta di servizi. Unicredit, Intesa Sanpaolo e Bnp Paribas hanno diretto il consorzio di banche, comprendente anche Banco Bpm, Standard Chartered bank e Mediobanca, che ha finanziato X3 nell’ambito dell’operazione.Va detto, poi, che il pagamento del premio di Ion per Prelios fa parte di una più ampia strategia di acquisizione che enfatizza l’integrazione dei dati e dei flussi di lavoro. In più, queste sinergie si allineano alle precedenti acquisizioni di Cerved e Cedacri da parte da parte del gruppo di Pignataro, sottolineando l’importanza strategica dell’analisi avanzata dei dati e della gestione continua dei flussi di lavoro nel settore finanziario.Ion sta insomma puntando molto sulla crescita per linee esterne, tanto che per le operazioni di acquisizione di Prelios, Cedacri, Cerved e Cassa di risparmio di Volterra il gruppo ha investito in totale di circa 6 miliardi di euro. Del resto, il settore del credit servicing in Italia sta attraversando una fase di consolidamento significativa, guidata dalla necessità di migliorare l’efficienza operativa, sfruttare le economie di scala ed espandere le capacità di servizio in un mercato in via di maturazione. A testimonianza di ciò ci sono operazioni come quelle tra Gardant e Dovalue, che mostrano questo spostamento strategico verso il consolidamento.In particolare, l’operazione Ion-Prelios riflette tre tendenze chiave che stanno modellando il settore dei servizi finanziari a livello globale e anche in Italia: prima di tutto, il consolidamento tra i servicer, tendenza motivata dalla necessità di migliorare l’efficienza operativa, le economie di scala e l’ampliamento delle capacità di servizio. C’è poi grande enfasi sull’integrazione dei dati e dei flussi di lavoro: l’analisi avanzata dei dati e la gestione continua dei flussi stanno diventando fattori di differenziazione chiave nel settore finanziario. Da ultimo c’è la convergenza trai dati, software e finanza: questa integrazione sta determinando cambiamenti significativi nella fornitura di servizi, concentrandosi sulla tecnologia per migliorare l’efficienza e l’esperienza del cliente.
2025-10-13
Greggio in cambio di cemento. Il patto «invisibile» Iran-Cina sfida il dominio del dollaro
- Una forma di «baratto» ad alta tecnologia permette a Teheran e Pechino di aggirare le sanzioni. Grazie a circuiti finanziari ombra, l’energia si paga con le infrastrutture.
- L’annuncio del ministro persiano dell’Energia: «Così riequilibreremo il sistema energetico». Oggi la domanda supera la produzione, provocando regolari blackout.
- L’analista Antonio Selvatici: «La quantità di merci e armi che aggirano i paletti americani è enorme. Il Dragone vuole imporre il renminbi negli scambi internazionali. La “Via della Seta” si sta ampliando, coinvolgendo nuovi Paesi».
Lo speciale contiene tre articoli.
Joseph Aoun (Ansa)
Tira aria di disgelo tra Siria e Libano. Venerdì, il ministro degli Esteri siriano, Asaad al-Shaibani, ha incontrato a Beirut il presidente libanese, Joseph Aoun. È stata la prima volta che un alto esponente dell’attuale regime di Damasco si è recato in visita in Libano.
- Il movimento Maga è tutt’altro che monolitico e trova in Trump una sintesi più carismatica che ideologica. Attorno ad esso gravitano altri mondi, dal tecno-utopismo di Thiel alla critica al liberalismo di JD Vance.
- I dem approvano le epurazioni di chi contesta la narrativa woke. I repubblicani vogliono far tacere chi esprime «odio» per Kirk.
- L’invio della Guardia nazionale nei centri governati dalla sinistra agita le piazze. In gioco l’equilibrio dei poteri.
Lo speciale contiene tre articoli.
Thierry Sabine (primo da sinistra) e la Yamaha Ténéré alla Dakar 1985. La sua moto sarà tra quelle esposte a Eicma 2025 (Getty Images)
Le più iconiche moto della corsa nata nel 1979 saranno esposte a Milano in occasione dell'edizione 2025 della fiera internazionale delle due ruote in programma dal 6 al 9 novembre.
La Dakar sbarca a Milano. L’edizione numero 82 dell’esposizione internazionale delle due ruote, in programma dal 6 al 9 novembre a Fiera Milano Rho, ospiterà la mostra «Desert Queens», un percorso espositivo interamente dedicato alle moto e alle persone che hanno scritto la storia della leggendaria competizione rallystica.
La mostra «Desert Queens» sarà un tributo agli oltre quarant’anni di storia della Dakar, che gli organizzatori racconteranno attraverso l’esposizione di più di trenta moto, ma anche con memorabilia, foto e video. Ospitato nell’area esterna MotoLive di Eicma, il progetto non si limiterà all’esposizione dei veicoli più iconici, ma offrirà al pubblico anche esperienze interattive, come l’incontro diretto con i piloti e gli approfondimenti divulgativi su navigazione, sicurezza e l’evoluzione dell’equipaggiamento tecnico.
«Dopo il successo della mostra celebrativa organizzata l’anno scorso per il 110° anniversario del nostro evento espositivo – ha dichiarato Paolo Magri, ad di Eicma – abbiamo deciso di rendere ricorrente la realizzazione di un contenuto tematico attrattivo. E questo fa parte di una prospettiva strategica che configura il pieno passaggio di Eicma da fiera a evento espositivo ricco anche di iniziative speciali e contenuti extra. La scelta è caduta in modo naturale sulla Dakar, una gara unica al mondo che fa battere ancora forte il cuore degli appassionati. Grazie alla preziosa collaborazione con Aso (Amaury Sport Organisation organizzatore della Dakar e partner ufficiale dell’iniziativa, ndr.) la mostra «Desert Queens» assume un valore ancora più importante e sono certo che sarà una proposta molto apprezzata dal nostro pubblico, oltre a costituire un’ulteriore occasione di visibilità e comunicazione per l’industria motociclistica».
«Eicma - spiega David Castera, direttore della Dakar - non è solo una fiera ma anche un palcoscenico leggendario, un moderno campo base dove si riuniscono coloro che vivono il motociclismo come un'avventura. Qui, la storia della Dakar prende davvero vita: dalle prime tracce lasciate sulla sabbia dai pionieri agli incredibili risultati di oggi. È una vetrina di passioni, un luogo dove questa storia risuona, ma anche un punto d'incontro dove è possibile dialogare con una comunità di appassionati che vivono la Dakar come un viaggio epico. È con questo spirito che abbiamo scelto di sostenere il progetto «Desert Queens» e di contribuire pienamente alla narrazione della mostra. Partecipiamo condividendo immagini, ricordi ricchi di emozioni e persino oggetti iconici, tra cui la moto di Thierry Sabine, l'uomo che ha osato lanciare la Parigi-Dakar non solo come una gara, ma come un'avventura umana alla scala del deserto».
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