2019-07-17
Poste apre il più grande hub in Italia. Spedirà 250.000 pacchi al giorno
Il centro, costruito a Bologna con un investimento di 50 milioni, permetterà alla società di consolidarsi nel campo dell'ecommerce, cresciuto del 56% in un anno. Mentre la corrispondenza è scesa del 29%.Sostenere il futuro con il volto e la forza della storia. Cioè: coniugare tradizione e innovazione. Chi meglio di Poste italiane? Sembra questa l'Italia migliore, quella che tiene il passo della trasformazione economica e anzi, quando può la precede. Così nell'era in cui sale la febbre del commercio elettronico, in cui gli acquisti online nel mondo hanno un valore di oltre 2.500 miliardi di euro, e solo in Italia di 30 miliardi, ecco, in una stagione di frontiera, Poste italiane mostra il petto e afferma la sua presenza. La consegna dei pacchi a domicilio è diventata una consuetudine, che oltretutto fa risparmiare i cittadini, allora Poste si prende il mercato o, per lo meno, investe per diventarne leader. Come si dice in questi casi: 160 anni e non sentirli. Gli uffici postali sono quasi come le stazioni dei carabinieri: un presidio capillare sul territorio, una presenza in 13.000 Comuni italiani. Ma a fronte di una trasformazione epocale e di un inarrestabile calo della corrispondenza (-29% nel 2018) Poste italiane non lascia ma raddoppia e si trasforma nel «corriere espresso più grande del Paese». È la risposta all'aumento del 56% del volume dei pacchi ecommerce.Ieri all'interporto di Bologna, è sembrata una mattinata di orgoglio nazionale. L'Italia che parla la stessa lingua è un'occasione rara. L'Italia 2019 capace di mettere accanto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, fra sorrisi e ammiccamenti, il vicepremier Luigi Di Maio con il sottosegretario Claudio Durigon. Ma anche il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini e il sindaco di Bologna Virginio Merola. Una giustificata mobilitazione istituzionale per un evento straordinario. Tricolore. Bologna diventa ora un super hub logistico nazionale, che si sviluppa su una superficie uguale a dieci campi da calcio, uno dei più grandi in Europa, che potrà smistare 34.000 colli ogni ora, cioè lavorare ogni giorno 250.000 pacchi. È questa la traduzione in numeri che ha snocciolato l'amministratore delegato di Poste italiane, Matteo Del Fante. L'interporto bolognese diventerà parte fondamentale della dorsale di smistamento, insieme ai centri di Piacenza, Roma e Milano. Nel mondo oggi ci sono due milioni di persone che fanno la spesa online, per comodità e per convenienza, dunque essere efficienti e veloci nelle consegne è un valore essenziali per chi ha ambizioni di leadership. In questo hub bolognese, dove vengono smistati piccoli e grandi pacchi, dal mini gadget a un divano a tre posti, il sistema di sorting è costituito da tre impianti che suddividono automaticamente i pacchi, per peso e volume, e li indirizzano verso 544 uscite, dove la merce viene avvisata alla destinazione: la scommessa - ma qui è una certezza - è che un sistema così sia in grado di assicurare le consegne in giornata. Praticamente a chilometri zero. Ovvio che l'investimento è stato importante. Un costo complessivo di 50 milioni di euro, fra il fabbricato e le dotazioni tecnologiche, su una superficie di 75.000 metri quadrati e 17 mesi di lavori, con l'impiego di 340 persone. Ovviamente all'avanguardia. D'altra parte, se Poste italiane rappresenta la rete distributiva più capillare d'Italia - parole di Del Fante - «operando in sinergia, valorizzare le opportunità offerte dalla digitalizzazione dei servizi a sostegno dello sviluppo, porterà a fornire un contributo decisivo alla diffusione dell'ecommerce e alla digitalizzazione del Paese».Un vanto di cui va fiera Maria Bianca Farina, il presidente, è che l'impianto di Bologna è un esempio nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale, con pannelli fotovoltaici che coprono una superficie di 5.500 metri quadrati e generano una quantità di elettricità che riduce le emissioni di anidride carbonica. Se con il tempo si è sbiadita l'immagine del vecchio postino, rimane però inalterata la missione di Poste italiane. Anche quella di dare occupazione (a Bologna sono impiegate 300 persone), segno che, come ha detto il presidente Mattarella, non è vero che l'innovazione è nemica del lavoro. Tema sensibile, sul quale anche il ministro dello Sviluppo economico Di Maio ha speso garanzie, soprattutto promettendo il sostegno a tutte le start up innovative e annunciando per dopo l'estate una strategia italiana per l'intelligenza artificiale, strada vincente - è la sua convinzione -per dare lavoro ai giovani.