La cocaina sta invadendo l'Unione europea. Bruxelles: «Mettere insieme le forze e armonizzare le leggi per contrastare la deriva». Ma forse è già troppo tardi.
La cocaina sta invadendo l'Unione europea. Bruxelles: «Mettere insieme le forze e armonizzare le leggi per contrastare la deriva». Ma forse è già troppo tardi.Secondo la relazione europea sulla droga 2023, le autorità del Vecchio Continente hanno sequestrato un totale di 320 tonnellate di droga nel 2023, un aumento del 10% rispetto al 2022. La cocaina è stata la droga più sequestrata, con un totale di 226 tonnellate, seguita dall'eroina (39 tonnellate) e dalla cannabis (45 tonnellate). Il porto di Anversa, in Belgio, è stato il principale porto di destinazione per la droga sequestrata nel 2023, con un totale di 121 tonnellate di cocaina. Altri porti europei importanti per il traffico di droga includono Rotterdam (Paesi Bassi), Amburgo (Germania), Gioia Tauro (Italia) e Algeciras (Spagna). Il traffico di cocaina è aumentato in modo significativo nel 2023, con un aumento del 20% rispetto al 2022. Questo aumento è attribuito ad una serie di fattori, tra cui la crescente domanda di cocaina in Europa, la maggiore disponibilità della droga sul mercato nero e l'intensificazione delle attività delle organizzazioni criminali che trafficano droga. Le autorità europee hanno sequestrato più cocaina nei porti nel 2023 che in qualsiasi altro anno. Questo è in parte dovuto all'aumento dei sequestri di grandi quantità di droga, come il sequestro record di 9,5 tonnellate di cocaina nel porto spagnolo di Algeciras, le 30 tonnellate di cocaina nascosta in un carico di caffè scoperte nel febbraio 2023 dalle autorità portuali di Anversa, le 25 tonnellate di cocaina nascoste in un carico di banane nel porto di Rotterdam e le 15 tonnellate di cocaina nascosta in un carico di pneumatici rinvenute dalle autorità portuali di Amburgo nel marzo 2023.Anche se si tratta di numeri rilevanti si stima che viene sequestrato solo il 10% della cocaina che arriva in Europa e le organizzazioni criminali transnazionali che gestiscono i traffici mettono in conto di perdere qualche carico. È fisiologico e non disturba gli affari. Chi gestisce questo gigantesco business? La 'ndrangheta calabrese: ha assunto il controllo del traffico di cocaina in Europa negli ultimi anni e ha una rete globale di affiliati che operano in tutto il Continente, rendendola una delle organizzazioni criminali più potenti del mondo. Ci sono poi le bande albanesi che sono spesso coinvolte nel traffico di cocaina a livello locale, ma stanno diventando sempre più attive a livello internazionale, le bande serbo-montenegrine sono un'altra importante forza nel traffico di cocaina in Europa. Tutti sono clienti dei cartelli colombiani che sono i principali produttori di cocaina al mondo. Queste organizzazioni criminali operano spesso in modo collaborativo, formando alleanze ad hoc per facilitare il traffico di cocaina. Attenzione a non dimenticarsi della Mokkro Mafia, o Mocro Maffia, un'organizzazione criminale marocchina-olandese che è diventata una delle principali forze nel traffico di cocaina in Europa. L'organizzazione è composta da giovani marocchini immigrati in Olanda che hanno sviluppato una rete globale di spacciatori e trafficanti.La Mokkro Mafia è specializzata nel traffico di cocaina dall'America Latina all'Europa, attraverso i porti di Rotterdam e Anversa. L'organizzazione utilizza una serie di metodi per trasportare la droga, tra cui container, navi da crociera e persino aerei e un terzo delle 200 tonnellate di cocaina sequestrate in Europa nel 2023 erano delle Mokkro Mafia. L'organizzazione è anche responsabile di una serie di omicidi, estorsioni e altri reati violenti. Il suo ruolo nel traffico di droga ha contribuito a creare un clima di insicurezza e violenza nei Paesi Bassi e in Belgio. Per tentare di fermare il traffico di droga nei porti europei il commissario europeo per gli Affari interni Ylva Johansson ha presentato nei giorni scorsi la prima iniziativa Ue per «mettere in rete» i porti contro il narcotraffico a fronte di dati che certificano il continuo aumento del flusso di droga sulle piazze del Vecchio Continente. Nonostante i sequestri siano sempre più frequenti, i prezzi di vendita rimangono stabili, indicando un aumento continuo del flusso di droga. La tendenza del narcotraffico è in netta crescita, come sottolineato dal ministro degli Interni belga, Annelis Verlinden, che ha evidenziato un numero record di sequestri, indicando che l'Europa potrebbe essere diventata il principale mercato globale del narcotraffico. Da questa emergenza nasce l'iniziativa di un'alleanza tra i porti europei per contrastare il crimine organizzato. La commissaria svedese ha sottolineato che un singolo Paese membro ha limitate capacità: «Il successo di un'operazione in un porto potrebbe solo spostare il crimine verso altri porti». La città portuale belga di Anversa ha ospitato la presentazione della proposta della Commissione Ue: un accordo tra operatori pubblici (dogane, forze di polizia) e privati (compagnie portuali e di navigazione) per rafforzare la cooperazione, la condivisione di informazioni e l'analisi dei rischi legati al traffico internazionale di stupefacenti. Questa partnership è stata definita come «un fattore chiave per il futuro» e ha suscitato un forte interesse da parte degli stakeholder, compresi privati, porti e aziende operanti nei porti. La nuova alleanza, in fase di sviluppo da ottobre, è stata accolta positivamente a causa delle dimensioni attuali del fenomeno e dell'aumento della violenza legata al crimine organizzato nelle città portuali europee.Anche il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, ha sottolineato l'urgenza della riforma delle dogane dell'Ue proposta da Bruxelles l'anno scorso. Le autorità europee evidenziano che le conseguenze del traffico di droga minacciano l'Europa tanto quanto il terrorismo. Non possiamo che sperare in un successo di questa iniziativa anche se il timore è che sia già troppo tardi viste le dimensioni del fenomeno.
Sigfrido Ranucci (Ansa)
Ennesimo scontro tra la trasmissione Rai e l’Autorità, che dice: «Inchiesta errata sugli Smart glasses, il servizio non vada in onda». La replica: «È danno erariale».
Non si ferma lo scontro tra Report, la trasmissione di Rai 3 condotta da Sigfrido Ranucci e il Garante della privacy. Anche questa settimana, alla vigilia della puntata di stasera, l’Autorità di controllo ha chiesto alla Rai lo stop alla messa in onda di un servizio sulle attività del Garante. Report ha infatti pubblicato sui social una clip con l’anticipazione di un’inchiesta sull’istruttoria portata avanti dal Garante della privacy nei confronti di Meta, relativa agli Smart glass, gli occhiali da sole che incorporano due obiettivi in grado di scattare foto e registrare filmati. Il servizio di Report punta il dito su un incontro, risalente a ottobre 2024, tra il componente del collegio dell’Autorità Agostino Ghiglia e il responsabile istituzionale di Meta in Italia, «prima della decisione del Garante su una multa da 44 milioni».
Diego Moretti (Ansa)
I dem che hanno sempre criticato l’ex sindaco Anna Maria Cisint firmano una mozione sul lavoro nei cantieri navali. Ora vogliono superare il modello di immigrazione a basso costo.
«Nella sua campagna permanente contro gli stranieri che a Monfalcone regolarmente lavorano, la Cisint aggiunge un nuovo tema: ora mette in discussione anche le rimesse economiche, annunciando misure per vietarle o limitarle. Una delle tante dichiarazioni che si aggiungono a quelle del passato, sicuramente buone per costruire narrazioni false e per alimentare odio nei confronti dello straniero».
Elly Schlein (Ansa)
La leader Pd dice che la manovra «favorisce solo i ricchi», come se avere un reddito da 50.000 euro lordi l’anno fosse da nababbi. In realtà sono fra i pochi che pagano tasse dato che un contribuente su due versa zero Irpef. Maurizio Landini & C. insistono con la patrimoniale. Giorgia Meloni: «Con me mai». Pure Giuseppe Conte non ci sta.
Di 50.000 euro lordi l’anno quanti ne finiscono in tasca a un italiano al netto di tasse e contributi? Per rispondere è necessario sapere se il contribuente ha moglie e figli a carico, in quale regione viva (per calcolare l’addizionale Irpef), se sia un dipendente o un lavoratore autonomo. Insomma, ci sono molte variabili da tener presente. Ma per fare un calcolo indicativo, computando i contributi Inps al 9,9 per cento, l’imposta sui redditi delle persone fisiche secondo i vari scaglioni di reddito (al 23 per cento fino a 28.000 euro, al 35 per la restante parte di retribuzione), possiamo stimare un netto di circa 35.000 euro, che spalmato su tre dici mensilità dà un risultato di circa 2.600 euro e forse anche meno. Rice vendo un assegno appena superiore ai 2.500 euro al mese si può essere iscritti d’ufficio alla categoria dei ricchi? Secondo Elly Schlein e compagni sì.
Elly Schlein e Vincenzo De Luca (Ansa)
Dopo aver sfidato lo «sceriffo di Salerno» il segretario dem si rimangia tutto. E per Roberto Fico conta sui voti portati dal governatore, che impone ricompense per il figlio. Sulla partita veneta, Ignazio La Russa apre a Luca Zaia nel governo.
«Vinciamo»: il coordinatore regionale di Forza Italia in Campania, Fulvio Martusciello, capodelegazione azzurro al Parlamento europeo, lo dice alla Verità e sembra convinto. L’ennesima manifestazione elettorale di Fi al centro di Napoli è un successo clamoroso: centinaia di persone, il ritratto di Silvio Berlusconi troneggia nella sala. Allora crede ai sondaggi più ottimisti? «No», aggiunge Martusciello, «credo a quello che vedo. Siamo riusciti a entrare in tutte le case, abbiamo inventato il coordinatore di citofono, che si occupa di curare non più di due condomini. Parcellizzando la campagna, riusciremo a mandare a casa una sinistra mai così disastrata». Alla remuntada in Campania credono tutti: da Giorgia Meloni in giù. Il candidato presidente del centrodestra, Edmondo Cirielli, sente aria di sorpasso e spinge sull’acceleratore.






