2020-09-21
Pompeo: «Basta accordi Vaticano-Cina sui vescovi»
Mike Pompeo e Papa Francesco (Ansa)
Gli States chiedono di non rinnovare i patti col Pcc. Un segnale forte, anche perché il 29 il segretario di Stato sarà in visita Oltretevere. Sale la tensione tra Washington e la Santa Sede. Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha postato un tweet particolarmente critico nei confronti dell'accordo - stipulato nel settembre 2018 - tra la Cina e il Vaticano. «Due anni fa», ha scritto il capo della diplomazia statunitense, «la Santa Sede ha raggiunto un accordo con il Partito comunista cinese, sperando di aiutare i cattolici cinesi. Eppure gli abusi sui fedeli da parte del Pcc sono solo peggiorati. Il Vaticano metterebbe in pericolo la sua autorità morale, qualora rinnovasse l'accordo». Attraverso il tweet, Pompeo ha tra l'altro condiviso un suo saggio, pubblicato sulla rivista First Things, in cui ha avuto parole al vetriolo nei confronti dell'intesa tra Pechino e il Vaticano. «Se il Partito comunista cinese», ha scritto il segretario di Stato americano, «riuscirà a mettere in ginocchio la Chiesa cattolica e le altre comunità religiose, i regimi che disprezzano i diritti umani saranno incoraggiati e il costo della resistenza alla tirannia aumenterà per tutti i coraggiosi credenti religiosi che onorano Dio al di sopra dell'autocrate di turno». La presa di posizione del Dipartimento di Stato americano assume tanto più rilevanza alla luce della visita, prevista per il 29 settembre, dello stesso Pompeo in Vaticano. Una visita in cui il numero uno di Foggy Bottom cercherà prevedibilmente di esercitare pressioni, per convincere la Santa Sede a non rinnovare l'intesa con Pechino, puntando - come già nel suo viaggio romano dello scorso anno - sulla questione della libertà religiosa. Va detto che l'impresa risulta al momento abbastanza difficile, visto che la Repubblica Popolare e le autorità vaticane sarebbero pronte a siglare un rinnovo ad ottobre. Un elemento che testimonia, ancora una volta, la forte lontananza che si registra tra l'amministrazione Trump e la Santa Sede. La ragione per cui la Casa Bianca vede male l'accordo del 2018 è del resto chiara: il timore è infatti che la Cina possa ottenere - tramite il Vaticano - un profondo riconoscimento dal punto di vista diplomatico. Tutto questo, senza trascurare che - nel rapporto tra Santa Sede e Pechino - è quest'ultima ad avere attualmente il coltello dalla parte del manico (non sarà del resto un caso che le condizioni dei cattolici in Cina lascino ancora oggi molto a desiderare). Tuttavia, se la situazione appare per ora in stallo, le cose potrebbero presto mutare. Come suggerito da Catholic News Agency, Trump potrebbe infatti giocarsi a breve una carta fondamentale: quella di Taiwan. Non è escluso che, prima delle presidenziali, il presidente americano possa ulteriormente rinsaldare i rapporti con l'isola (che, ricordiamolo, è formalmente riconosciuta dalla Santa Sede). Se l'inquilino della Casa Bianca proseguisse in questa direzione (coinvolgendo magari altri Paesi ostili a Pechino, come l'India), tutto ciò potrebbe avere delle ripercussioni nelle relazioni tra Vaticano e Cina. Il maggiore isolamento in cui la Repubblica Popolare verrebbe a trovarsi potrebbe avere due risultati. O spingere la Santa Sede ad allentare le relazioni con Pechino oppure portare Washington ad avere (per quanto indirettamente) voce in capitolo sull'accordo con la Cina: uno scenario in cui sarebbe forse possibile imporre ai cinesi paletti più rigidi in materia di libertà religiosa.