2024-05-19
Il politico colpito è una vittima solo se europeista
Per gli attacchi al sindaco di Danzica e a una deputata anti Brexit fu incolpata la destra. Il populista Robert Fico, invece, «se l’è cercata»...Un vento cattivo di odio e repressione sferza la Slovacchia, ci fanno sapere quasi in coro in giornali italiani. C’è un pessimo clima, nella capitale Bratislava: scariche di sospetti, minacce, intimidazioni e violenza. E chi lo ha scatenato, questo temporale di astio? Robert Fico, il primo ministro. C’è solo un piccolo problema: Fico nei giorni scorsi e stato preso a pistolettate da un militante della sinistra progressista che lo considerava un pericolo per la democrazia, e lotta per la vita in ospedale. Quindi l’odio c’è, ma la vittima è lui. Eppure per i nostri più illustri media sembra che la responsabilità dell’attentato che lo ha quasi ammazzato sia dello stesso Fico. Scrive ad esempio La Stampa: «Dalla sua rielezione, lo scorso autunno, Fico e la sua coalizione hanno esercitato pressioni sulla stampa indipendente, dirette e indirette, e hanno messo in atto un piano per prendere il controllo dei media pubblici. [...] Ma non è solo la stampa a essere nel mirino: la coalizione di governo sta prendendo del spunto dal programma primo ministro ungherese Orbán anche su corruzione, violazione dell’indipendenza della magistratura, restrizioni alle libertà accademiche, una legge sulla protezione dell’infanzia ampiamente considerata omofobica, trattamento dei rifugiati e, naturalmente, la posizione filorussa sull’invasione dell’Ucraina». Il quotidiano torinese dà pure la parola a un anonimo ex giornalista slovacco che dichiara: «Ora l’attentato viene utilizzato come strumento politico per aggravare il sentimento antimedia e radicalizzare la società». Ci sarebbe da scoppiare a ridere se la situazione non fosse tragica. Un primo ministro subisce un attentato che lo riduce in fin di vita e lo si incolpa di voler «radicalizzare la società». Nessuno ha ancora scritto che Fico si è organizzato l’attacco da solo, ma ci siamo quasi. Del resto anche a proposito dell’attentatore - tale Juraj Cintula, 71 anni - si leggono cose esilaranti. Egli è senza dubbio colpevole e ha ammesso lo scopo politico del gesto. Prima i nostri giornali lo hanno descritto come un innocuo poeta e attivista, suggerendo che avrebbe sparato per autodifesa, per salvare la patria da un perfido sovranista filorusso. Poi la ricostruzione è leggermente cambiata: si insiste su presunti legami di Cintula con ambienti russi. In pratica, gli scenari descritti dagli augusti colleghi italici sono i seguenti: 1 Fico è responsabile dell’attentato che ha subito e i suoi ora lo sfruttano per stringere la morsa della repressione; 2 Fico ha diffuso odio spingendo un povero pensionato amante delle belle lettere a compiere un insano gesto; 3 ha stato Putin. Di fronte a questo spettacolo ripugnante viene da chiedersi con quale pretesa superiorità si blocchino i media russi e si critichi la Georgia per la legge che obbliga media e Ong a dichiarare i finanziamenti stranieri: il nostro sistema in quanto a propaganda non ha nulla da invidiare a nessuno. Fico, un socialista regolarmente asceso al potere, ha la sola colpa di volere la pace in Ucraina, di contestare l’immigrazione di massa e di non pensarla come i suoi oppositori progressisti. Se si devono attribuire responsabilità morali (cosa che sarebbe sempre meglio evitare), tocca puntare il dito verso la sinistra, che ha trattato Fico come un demonio pari soltanto a Orbán quanto a cattiveria. Se ogni giorno descrivi un capo di governo come un dittatore hai senz’altro il diritto di farlo, ma può succedere che qualcuno ti prenda in parola e cerchi di risolvere il problema a modo suo. Per altro, quando è toccato a politici di altro colore politico, i progressisti di casa nostra ci hanno messo un soffio a dare la colpa alle deste e ai sovranisti, e dai primi istanti si è gridato al populismo assassino. Nel 2016 Jo Cox, parlamentare laburista britannica fu ucciso da Thomas Mair, un pazzoide che di presentava come nazista e non fu capace di fornire motivazioni logiche al suo gesto. Si era nei pressi del voto sulla Brexit e la stampa nostrana ne era sicura: la Cox era stata uccisa a causa della tensione scatenata dai populisti pro Brexit. Quando in effetti l’uscita dall’Europa fu votata, il geniale Gianni Riotta scrisse che Jo Cox era morta invano. Analoghe svalvolate si udirono quando, il 14 gennaio 2019, il sindaco di Danzica Pawel Adamowicz fu accoltellato da Stefan Wilmont, ex detenuto mentalmente disturbato. Si parlò ancora di odio populista, di sovranismo mortifero e via delirando. In sintesi: se un politico progressista viene aggredito è colpa dei sovranisti. Se viene quasi accoppato uno che sovranista non è ma viene definito tale, è comunque colpa dei sovranisti che spargono odio. Non solo: i suddetti (presunti) sovranisti sfrutteranno l’agguato per compiere ulteriori malefatte il che li rende un vero pericolo per la democrazia, a differenza di un odiatore sinistrorso aspirante assassino che, poverino, è cosi sensibile e anche poeta. Chissà, forse se Cintula avesse letto Kant tutto questo non sarebbe nemmeno accaduto.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.