
Il ministro Raffaele Fitto a Montecitorio illustra l’evoluzione del Recovery dopo il disco verde dell’Ue alle modifiche. Ma Pd e M5s tornano a fare asse: buttata al vento un’occasione.«Gli interventi previsti all’interno del Pnrr vanno avanti regolarmente. Non c’è nessuna interruzione rispetto a tutto ciò che è previsto. Le nuove misure individuate non saranno oggetto di definanziamento, andranno avanti regolarmente». Il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, come previsto, ha colto l’occasione delle comunicazioni in aula a Montecitorio per ripetere quanto già detto la settimana scorsa in conferenza stampa dopo la cabina di regia a Palazzo Chigi sul Pnrr. Con la differenza, prevedibilmente, che la presenza nell’emiciclo dei leader dell’opposizione ha reso il dibattito più scoppiettante e immediato e lo ha allargato anche a temi non propriamente all’ordine del giorno dell’aula, come il salario minimo. «Venerdì», ha ricordato Fitto, «la Commissione Ue ha dato il via libera alle proposte che il governo ha messo in campo sia relativamente all’approvazione della terza rata con modifiche che alla quarta. È stato un lavoro molto complesso e articolato su cui c’è stato un apprezzamento pubblico da parte di molti esponenti Ue. Il coordinamento e il confronto costante con l’Ue», ha aggiunto, «sta producendo dei risultati positivi». Il ministro ha spiegato che «si sta avviando una fase che completerà il suo iter entro il 2023 e ci consentirà di ricevere 35 miliardi, che è l’intera somma prevista».Capitolo ritardi e rischi di perdere risorse: qui Fitto si è rivolto verso i banchi dell’opposizione e ha rassicurato sul fatto che il governo sta lavorando «anche in sinergia con tutte amministrazioni locali per rispettare i termini, non è un argomento semplice ma non c’è l’idea di un rinvio». «Il governo», ha detto ancora Fitto, «sta garantendo il finanziamento per tutti gli interventi, perché gli interventi restano garantiti. Lo dico ai sindaci, a chi ha immaginato scenari catastrofici. Saranno oggetto di un confronto con l’Ue». Sulla nuova formulazione del Piano nel suo complesso, il ministro si è soffermato sul capitolo Ecobonus, spiegando che «quello che noi immaginiamo non punta solo alle famiglie meno abbienti, che chiaramente rappresentano una priorità, ma anche ai giovani e ai condomini, quindi non soldi a pioggia, come fatto precedentemente con gravi rischi e problemi per le casse dello Stato, ma risorse mirate a chi ha bisogno di un sostegno perché ne ha realmente una necessità». Naturalmente, le spiegazioni di Fitto non hanno soddisfatto Pd e M5s, che hanno usato in aula toni molto duri. I dem hanno schierato la segretaria Elly Schlein, la quale ha espresso «preoccupazione per il Paese». «C’è il sospetto», ha aggiunto, «non solo che siate incapaci di gestirlo ma che qualcuno speri nel fallimento». Per il M5s ha parlato Chiara Appendino: «Il timore piuttosto fondato», ha detto, «ormai è che siete incapaci di realizzare il Pnrr, che state buttando al vento la più grande occasione di rilancio e sviluppo del nostro Paese». Critiche respinte al mittente dai banchi della maggioranza: Elisabetta Gardini, di FdI, ha ricordato a dem e grillini che «quando siete tornati tronfi dall’Europa perché l’Italia era il Paese che avrebbe ricevuto più fondi, non avete fatto i conti con il fatto che era così perché la nostra era la Nazione più disastrata a causa vostra». Stefano Candiani, della Lega, ha fatto notare che «le opposizioni non hanno parlato del Pnrr ma di tutt’altro». La mozione di maggioranza che approvava la relazione di Fitto, poi, è stata approvata, col Terzo Polo che si è astenuto.
Nadia Battocletti (Ansa)
I campionati d’atletica a Tokyo si aprono col secondo posto dell’azzurra nei 10.000. Jacobs va in semifinale nei 100 metri, bronzo nel lancio del peso per Fabbri.
Ansa
Partita assurda allo Stadium: nerazzurri sotto per due volte, poi in vantaggio 2-3 a un quarto d’ora dalla fine. Ma la squadra di Chivu non riesce a gestire e all’ultimo minuto una botta da lontano di Adzic ribalta tutto: 4-3 Juve.
Maria Sole Ronzoni
Il ceo di Tosca Blu Maria Sole Ronzoni racconta la genesi del marchio (familiare) di borse e calzature che punta a conquistare i mercati esteri: «Fu un’idea di papà per celebrare l’avvento di mia sorella. E-commerce necessario, ma i negozi esprimono la nostra identità».
Prima puntata del viaggio alla scoperta di quel talento naturale e poliedrico di Elena Fabrizi. Mamma Angela da piccola la portava al mercato: qui nacque l’amore per la cucina popolare. Affinata in tutti i suoi ristoranti.