
Giornali e televisioni si sono impadroniti del decreto Dignità per quanto prevede in materia di lavoro e di divieto di pubblicità sulle scommesse, trascurando le innovazioni in tema di famiglia e di disabilità, un impegno importante per il ministro Lorenzo Fontana. Con il riordino delle funzioni di indirizzo e coordinamento della presidenza del Consiglio in materia di famiglia, intesa come soggetto unitario, ai sensi dell'articolo 29 della Costituzione, cui sono indirizzate specifiche politiche volte alla «tutela dei diritti» e alla «promozione del benessere», anche ai fini del contrasto della crisi demografica. In più, adozioni, infanzia, adolescenza e disabilità, sulle quali notevole è l'attesa degli italiani. Il tutto con una revisione profonda e un ampliamento significativo delle funzioni di coordinamento e di indirizzo del presidente del Consiglio e del ministro delegato. Un raccordo necessario per rendere omogenea e coerente la relativa disciplina.Passano, in particolare, alla presidenza del Consiglio le funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche in favore delle persone con disabilità, anche per quel che riguarda l'inclusione scolastica, l'accessibilità, la mobilità e la salute, in modo da delineare un quadro armonico.La famiglia, poi, per dare una risposta alla sempre più marcata crisi delle nascite, al minimo dall'Unità. Un dato allarmante se l'Istat prevede nel 2065 una popolazione italiana di 54,1 milioni, 6,5 milioni in meno rispetto al 2017.Considerato il nesso tra natalità e crisi economica, il governo s'impegna a contribuire a invertire il trend per «vincere la sfida della crescita e della riduzione del debito pubblico in rapporto al Pil», come si legge nel Documento di economia e finanza, che prosegue: «Questa sfida è anche collegata alla questione demografica: la popolazione italiana è invecchiata, le nascite e il tasso di fecondità sono in calo». Il governo e il ministro Fontana, che vogliono lasciarsi alle spalle le politiche fatte di interventi frammentati e disorganici, intendono avviare una programmazione strategica volta al sostegno della famiglia e al rilancio della natalità dando impulso a interventi selettivi in ogni ambito.Il governo è consapevole che le politiche demografiche hanno effetto nel medio e lungo periodo. E si propone di intervenire con immediatezza sul piano delle politiche fiscali, dei servizi e delle prestazioni, nonché sugli istituti normativi di sostegno e promozione della famiglia.A questi fini il decreto attribuisce al ministro, ovvero Fontana, le funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche per la famiglia già attribuite al ministero del Lavoro «in materia di coordinamento delle politiche volte alla tutela dei diritti e alla promozione del benessere della famiglia, di interventi per il sostegno della maternità e della paternità, di conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia, di misure di sostegno alla famiglia, alla genitorialità e alla natalità». La presidenza del Consiglio gestirà, altresì, le risorse finanziarie relative alle politiche per la famiglia e, in particolare, la gestione dell Fondo per le politiche della famiglia e del Fondo per il sostegno alla natalità.A Fontana compete il concerto in sede di esercizio delle funzioni di competenza statale attribuite al ministero del Lavoro e delle politiche sociali in materia di Fondo di previdenza per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari, nonché l'esercizio delle funzioni statali di competenza del ministero del Lavoro riguardanti la Carta della famiglia, destinata alle famiglie costituite da cittadini italiani o stranieri regolarmente residenti con almeno tre figli minori a carico. La carta consente l'accesso a sconti sull'acquisto di beni o servizi e a riduzioni tariffarie concesse dai soggetti pubblici o privati.Allo stesso ministro sono attribuite le funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di adozione anche internazionale. Ciò consentirà di dare un nuovo impulso alle adozioni ed evitare lunghe attese, spesso ingiustificate. Il ministro potrà adottare anche linee guida che impongano trasparenza alle associazioni coinvolte. Sarà in capo alla presidenza del Consiglio la funzione di indirizzo e coordinamento in materia di politiche per l'infanzia e l'adolescenza con riferimento allo sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, fatte salve le competenze del ministero dell'Istruzione.L'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, attualmente oggetto di una gestione condivisa con il ministero del Lavoro, sarà presieduto dal ministro Fontana che si occuperà anche del Centro nazionale di documentazione e di analisi per l'infanzia e l'adolescenza, nonché dell'Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile.Quanto alle politiche in favore delle persone con disabilità, distribuite tra varie amministrazioni, il decreto individua nella presidenza del Consiglio la sede propria per dare impulso a iniziative di programmazione e coordinamento delle relative politiche, fatte salve le specifiche competenze dei ministeri dell'Istruzione, delle Infrastrutture e della Salute.
Massimo Doris (Imagoeconomica)
Secondo la sinistra, Tajani sarebbe contrario alla tassa sulle banche perché Fininvest detiene il 30% del capitale della società. Ma Doris attacca: «Le critiche? Ridicole». Intanto l’utile netto cresce dell’8% nei primi nove mesi, si va verso un 2025 da record.
Nessun cortocircuito tra Forza Italia e Banca Mediolanum a proposito della tassa sugli extraprofitti. Massimo Doris, amministratore delegato del gruppo, coglie l’occasione dei conti al 30 settembre per fare chiarezza. «Le critiche sono ridicole», dice, parlando più ai mercati che alla politica. Seguendo l’esempio del padre Ennio si tiene lontano dal teatrino romano. Spiega: «L’anno scorso abbiamo pagato circa 740 milioni di dividendi complessivi, e Fininvest ha portato a casa quasi 240 milioni. Forza Italia terrebbe in piedi la polemica solo per evitare che la famiglia Berlusconi incassi qualche milione in meno? Ho qualche dubbio».
Giovanni Pitruzzella (Ansa)
Il giudice della Consulta Giovanni Pitruzzella: «Non c’è un popolo europeo: la politica democratica resta ancorata alla dimensione nazionale. L’Unione deve prendere sul serio i problemi urgenti, anche quando urtano il pensiero dominante».
Due anni fa il professor Giovanni Pitruzzella, già presidente dell’Autorià garante della concorrenza e del mercato e membro della Corte di giustizia dell’Unione europea, è stato designato giudice della Corte costituzionale dal presidente della Repubblica. Ha accettato questo lungo colloquio con La Verità a margine di una lezione tenuta al convegno annuale dell’Associazione italiana dei costituzionalisti, dal titolo «Il problema della democrazia europea».
Ansa
Maurizio Marrone, assessore alla casa della Regione Piemonte in quota Fdi, ricorda che esiste una legge a tutela degli italiani nei bandi. Ma Avs la vuole disapplicare.
In Italia non è possibile dare più case agli italiani. Non appena qualcuno prova a farlo, subito si scatena una opposizione feroce, politici, avvocati, attivisti e media si mobilitano gridando alla discriminazione. Decisamente emblematico quello che sta avvenendo in Piemonte in queste ore. Una donna algerina sposata con un italiano si è vista negare una casa popolare perché non ha un lavoro regolare. Supportata dall’Asgi, associazione di avvocati di area sorosiana sempre in prima fila nelle battaglie pro immigrazione, la donna si è rivolta al tribunale di Torino che la ha dato ragione disapplicando la legge e ridandole la casa. Ora la palla passa alla Corte costituzionale, che dovrà decidere sulla legittimità delle norme abitative piemontesi.
Henry Winkler (Getty Images)
In onda dal 9 novembre su History Channel, la serie condotta da Henry Winkler riscopre con ironia le stranezze e gli errori del passato: giochi pericolosi, pubblicità assurde e invenzioni folli che mostrano quanto poco, in fondo, l’uomo sia cambiato.
Il tono è lontano da quello accademico che, di norma, definisce il documentario. Non perché manchi una parte di divulgazione o il tentativo di informare chi stia seduto a guardare, ma perché Una storia pericolosa (in onda dalle 21.30 di domenica 9 novembre su History Channel, ai canali 118 e 409 di Sky) riesce a trovare una sua leggerezza: un'ironia sottile, che permetta di guardare al passato senza eccessivo spirito critico, solo con lo sguardo e il disincanto di chi, oggi, abbia consapevolezze che all'epoca non potevano esistere.






