2023-04-10
Sempre più Paesi si affidano alle Big Tech per raccogliere informazioni
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Dal 2013 al 2021 sono 177 gli Stati che hanno chiesto supporto a Google, Meta, Apple e Microsoft per richieste che riguardano indagini penali, cause civili o amministrative. Secondo la società di sicurezza informatica Surfshark, nel 2020 c’è stato un aumento di richieste del 38% e nel 2021 del 25%.Le Big Tech posseggono una tale quantità di dati sensibili dei loro utenti, che gli stessi governi si rivolgono a loro per ricevere sempre più informazioni in merito a indagini penali, civili o amministrative (es: richiesta di procedimento legale per presunta attività terroristica, per minore scomparso o per latitante). Dal 2013 al 2021 sono stati 177 i Paesi che hanno chiesto supporto a Google, Meta, Apple e Microsoft. Secondo la società di sicurezza informatica Surfshark nel 2020 c’è stato un aumento di informazioni richieste del 38% e nel 2021 del 25%. In media, ogni anno si è dunque registrata una crescita di 56.000 richieste divulgate dalle società Tech, passando da 127.000 nel 2013 a 592.000 nel 2021. Nel periodo analizzato, Meta risulta essere la società che ha «ospitato» il maggior numero di account che sono stati oggetto di domande da parte dei vari Stati (2,8 milioni su 6,6 milioni). Dall’altra parte troviamo Apple. La società di Cupertino ha invece ricevuto poche interrogazioni da parte delle autorità nazionali (solo il 6% sul totale). In media Meta ha risposto positivamente alla richieste nel 72% dei casi, Google nel 71%, Microsoft nel 68% e Apple nel 82%. Microsoft ha un tasso di risposta che è diminuito negli ultimi 9 anni. Fino al 2016 guidava la classifica come società Tech che condivideva la maggior parte dei dati. Dal 2018 è iniziato invece un calo che l’ha portata nel 2021 a registrare il suo minimo storico con solo il 55% di risposte positive date. Meta, invece, ha cercato di incrementare, nel corso degli anni, il numero delle informazioni fornite (dal 62 al 72%) e lo stesso vale Google che è passata dal 64 al 77% nel 2022. Apple al momento guida la classifica con una media dell’82%. Le aree geografiche più attive, nella richiesta dei dati, sono gli Usa e l’Ue. Insieme rappresentano il 60% delle domande inoltrate alle Big Tech tra il 2013 e il 2021. Entrando nel dettaglio si scopre come al primo posto ci sono gli Usa, al secondo la Germania, seguita da Singapore, Regno Unito, Francia e Irlanda. L’Italia si trova invece in 19°posizione, prima di Olanda e Spagna. L’Italia e la richiesta di datiIl tasso complessivo di divulgazione dei dati da parte delle big Tech in Italia è stato del 54,3%. Meta e Google sono le realtà che hanno ricevuto il maggior numero di domande da parte delle autorità italiane. Il governo, tra gennaio e giugno 2022, ha infatti richiesto 2.698 informazioni (2.629 hanno riguardato procedimenti giudiziari e 69 divulgazioni di emergenza, cioè questioni che implicano un rischio imminente di gravi lesioni fisiche o la morte). A questi si aggiungono istanze per 4.357 utenti/account. Meta ha risposto nel 56,97% dei casi. Nello stesso arco temporale l’Italia ha anche voluto avere da Google informazioni su 4.214 account e la società ha risposto nel 64% dei casi. Anche qui, la parte da leone, la fanno le informazioni legate ad atti legali (1.450 contro le 20 richieste urgenti e 24 domande di conservazione dei dati). Lato Microsoft i numeri scendono. Sono stati domandati nel 2022, 336 informazioni legali per 271 account e 11 richieste urgenti. Apple fanalino di coda. Nel 2021 (ultimi dati disponibili) l’Italia ha interrogato la società su 153 dispositivi, 54 account, 110 identificazioni finanziarie (legate a sospette transazioni fraudolente), e 4 richieste di emergenza. Per quando riguarda le domande sui dispositivi, Apple ha fornito dati per 20 casi (15%), lato finanziario solo 5 informazioni sono state trasmesse al governo italiano (5%), mentre per le emergenze la percentuale sale al 75% (su 4 domande 3 sono state approvate). La società di Cupertino ha tassi di risposta nettamente più alti, tra il 90 e il 72% nei confronti delle autorità americane. Spostandoci in Ue Apple fornisce più dati, stando alla ricerca, anche al governo francese (tra il 100 e il 62%),tedesco (81 e 69%) e spagnolo (dal 100 al 66%).
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