2020-03-11
Piovono multe su palestre e sale slot. L’Italia dei «furbetti» non si ammala
A Napoli inutile assalto notturno ai supermercati: fotografati tre giocatori nascosti tra la folla. La Campania chiude parrucchieri e centri estetici, l'Emilia Romagna vieta anche le gelaterie e i mercatini non alimentari.Italiani brava gente. I nostri connazionali proprio non riescono a rendersi conto che non è più il momento di scherzare, e che il decreto del governo non è un'esercitazione di massa ma un obbligo di legge. Così, dal Centro al Sud, si rincorrono i casi di multe e segnalazioni all'autorità giudiziaria per chi ha violato, in piena coscienza, le restrizioni dettate dall'esecutivo per arginare l'onda d'urto del coronavirus che sta scendendo verso l'Italia di sotto. Nel Napoletano, a Giugliano in Campania, tre commercianti sono stati denunciati perché avevano spalancato le porte di bar e sale giochi a decine di ragazzi e perdigiorno che tentavano la sorte alle slot machine in localetti angusti, uno addosso all'altro. A Carpi (Modena) stessa scena, e stesso destino per il proprietario. A Cattolica, nel Riminese, blitz delle forze dell'ordine in una palestra: cinque forzati del fitness e il titolare segnalati alla Procura perché, di notte, hanno continuato ad allenarsi con tanto di musica di sottofondo. A Catania, nei giorni scorsi - ma la notizia è trapelata solo ieri - è stato fermato un rave party con 19 giovani - tra organizzatori e partecipanti - deferiti alla magistratura. Sempre nella città etnea, 5 proprietari di sale slot hanno dovuto abbassare la saracinesca per l'arrivo dei carabinieri. Nel capoluogo siciliano, la Prefettura ha inoltre disposto 250 controlli mirati che hanno portato, in località Trecastagni, alla denuncia di due insegnanti e della titolare di una scuola di ballo che, a tarda sera, impartivano lezioni di danza a una coppia di amichette. Tra un allongé e un arabesque, le forze dell'ordine hanno chiuso il locale e denunciato tutti (tranne le bimbe, ovviamente). In Puglia da segnalare, invece, le 30 perquisizioni in altrettante società, dislocate in un territorio comprendente 22 Comuni, disposte dalla Procura del capoluogo contro le truffe sulle mascherine: diverse farmacie avevano applicato rincari fino al 6.000%. Dalle spese pazze alla corsa ai supermarket a Pescara, Roma e Cosenza. Tra Centro e Sud non c'è differenza. Tutti pronti ad arraffare generi alimentari e detersivi e sanitari dai banconi come se dovessero affrontare una carestia e non un'epidemia. A Napoli, in fila davanti al Carrefour del quartiere Vomero, lunedì sera, pochi minuti dopo la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte, si sono materializzati - con tanto di mascheramento - tre giocatori del calcio Napoli: Llorente, Callejon e Ospina. Sono stati scoperti e fotografati (senza mascherina e ben più vicini di un metro l'uno all'altro). In Campania, il governatore Vincenzo De Luca già da qualche giorno ha mostrato il pugno duro. Ieri, a metà mattinata, ha firmato una ordinanza per la chiusura immediata di parrucchieri, barbieri e centri estetici. Stesso decisionismo anche da parte del collega Stefano Bonaccini dell'Emilia Romagna che ha deciso lo stop ai mercati non alimentari e la chiusura dalle 18 alle 6 anche per pizzerie al taglio, gelaterie e kebab nei fine settimana. Una buona e una cattiva notizia da quella regione: è guarito l'assessore alla Sanità Raffaele Donini, risultato positivo al Covid-19, mentre è morto il consigliere comunale di Piacenza Nelio Pavesi (Lega) che aveva contratto il coronavirus nei giorni scorsi. Lo scenario è ovunque drammatico dal punto di vista economico: in Abruzzo le città sono quasi tutte deserte. Così come nel Lazio. Nell'ufficio postale al Nomentano, nella capitale, in due ore sono stati serviti appena 3 correntisti. Vuoti i bar della zona universitaria, deserte le strade del quartiere Prati così come Piazza Navona. Fontana di Trevi chiusa e sbarrate la basilica e Piazza San Pietro. Antonio De Martino, gestore dello storico Bar della Posta, attiguo all'ateneo di Bari, è disperato: «Ho appena parlato con il mio consulente del lavoro, se avessi una pistola e il coraggio mi sarei già ucciso. Ma non avendo né l'una, né l'altro, lavoreremo finché dura». L'attività sta perdendo clienti. «Temo lo sfratto, pago 4.000 euro di affitto, ma da stamattina ho fatto solo 15 caffè. Il proprietario dell'immobile proprio oggi è venuto a ricordarmi che devo pagare l'affitto, ma come devo fare?». I conti non tornano: «Mi hanno rateizzato la bolletta dell'Enel ma da registrare scontrini per 600 euro al giorno siamo passati sì e no a 150 euro. E mi reputo fortunato perché ho pochi dipendenti, ma altri, poco distante da qui, ne hanno 30». Allarme che sposa Alfio Pugliese, presidente della Camera di Commercio di Crotone: «Il momento che stiamo vivendo è particolarmente drammatico per il territorio, la cui fragile economia sta subendo un colpo durissimo».Ma la vita va avanti, come testimonia l'università di Messina che ha deciso di avviare le prime sedute di laurea online. Su internet si può studiare, evidentemente, ma non votare. Ragion per cui il governatore Musumeci ha deciso di far slittare dal 24 maggio al 14 giugno (con ballottaggio al 28) le prossime elezioni amministrative in Sicilia.