Balzo dell’indice Ftse mib, trainato dal risiko bancario. Prospettive interessanti anche per le piccole aziende quotate. Fra i punti di forza, le cedole alte e l’attenzione verso mercati alternativi a quello degli Stati Uniti.
Balzo dell’indice Ftse mib, trainato dal risiko bancario. Prospettive interessanti anche per le piccole aziende quotate. Fra i punti di forza, le cedole alte e l’attenzione verso mercati alternativi a quello degli Stati Uniti.Nel 2025, Piazza Affari continua a sorprendere. Da gennaio a luglio, la Borsa di Milano ha guadagnato il 23%, quasi il doppio dell’indice azionario europeo. A trainarla sono state le banche, con un +35% che segue il +72% del 2024, smentendo chi prevedeva la fine della loro corsa. L’Italia, come la Spagna, sta mostrando grande resilienza. Crescita economica, contenimento del deficit e solidità del mercato finanziario la pongono davanti a Germania e Francia. Il Ftse mib ha guadagnato il 120% negli ultimi tre anni, contro il +60% dell’Euro stoxx 50. Fattori chiave: governo stabile, rating positivi, aumento dell’occupazione e afflusso di capitali verso i Btp, con uno spread in calo.Anche se gli investimenti azionari sono ancora contenuti rispetto ai Btp, molti analisti vedono margini di crescita, anche per l’effetto diversificazione, soprattutto ora che diversi gestori vogliono ridurre l’esposizione agli Stati Uniti.Piazza Affari si distingue per titoli «value» e alti dividendi: il finanziario offre il 4,2%, l’energia il 5,8%. Si stima una crescita degli utili tra l’8% e il 10% entro il 2026. Le Pmi, dopo anni di sottoperformance, offrono valutazioni interessanti. «Soldiexpert scf preferisce le medie imprese, soprattutto dell’indice Star, rispetto a quelle più piccole e meno liquide dell’Euronext growth Milan», dice Salvatore Gaziano, direttore investimenti della società di consulenza indipendente.Il rally è stato favorito anche dalla forte redditività bancaria, dovuta alla forbice dei tassi e ai profitti sul risparmio gestito. Inoltre, il settore è in fermento per possibili fusioni. L’ultima vicenda riguarda Unicredit, che ha ritirato l’offerta per Bpm, un’operazione da 10 miliardi. Il ritiro è stato influenzato anche dall’intervento del governo tramite golden power e pressioni del ministero dell’Economia. Del resto, l’esecutivo sembra orientato a preferire Mps come fulcro di un terzo polo bancario.Nonostante tutto, Unicredit rimane solida, con utili record e occhi puntati su altre possibili acquisizioni, come Commerzbank in Germania, nonostante il freno del governo tedesco.Piazza Affari però non è solo banche. Tra i protagonisti c’è Moltiply (ex Mutuionline), attiva nell’intermediazione finanziaria e nei servizi per le banche. È coinvolta in una causa antitrust da 3,3 miliardi di dollari contro Google per abuso di posizione dominante a danno di Trovaprezzi.it. Altro titolo caldo è Stmicroelectronics. Dopo un rally, ha subito un calo a luglio per previsioni deludenti e ristrutturazioni. Va detto che la debolezza delle vendite di Tesla, cliente chiave, ha pesato sui ricavi annui, ma la crescita trimestrale resta positiva. Il management guarda con fiducia al 2026.Infine, va detto che Piazza Affari offre molto in termini di titoli «value» e alti rendimenti da dividendi. L’indice italiano vanta la quota maggiore di questo segmento, che include banche, assicurazioni, energia e servizi di pubblica utilità. Settori con rendimenti da cedola molto interessanti, come il 4,2% per il finanziario e il 5,8% per l’energetico.
Francesco Paolo Capone (Imagoeconomica)
Il segretario della Ugl stronca le ultime iniziative di Landini su Gaza e Finanziaria: «La credibilità si ottiene tutelando i lavoratori, senza contestare a priori il governo».
Silvia Sardone (Imagoeconomica)
Il vicesegretario della Lega: «La Cgil è il braccio armato dei dem e il trampolino di Landini per il Parlamento. Flotilla? Propaganda».
Ecco #EdicolaVerità, la rassegna stampa del 6 ottobre con Carlo Cambi