2025-08-29
Per le pipe ai tossici la sinistra molla il dogma della Scienza
Su vaccini e clima guai a questionare il «consenso» degli esperti. Gli stessi che criticano Matteo Lepore sul crack, però vengono snobbati.Per debellare il Covid non sono bastate cinque dosi di vaccino; una di crack è stata sufficiente a far evaporare il dogma della Scienza. Dinanzi all’iniziativa del Comune di Bologna, che spenderà 3.500 euro per fornire ai drogati 300 pipe sterili, l’autorità degli esperti, così solida quando si parla di immunizzazioni o di riscaldamento globale, si dissolve in nebbie lisergiche: loro dicono che il sindaco, Matteo Lepore, sta sbagliando; lui tira... dritto. O magari riscopre il valore del dibattito tra luminari. La direttrice delle Dipendenze patologiche dell’Ausl cittadina, Marialuisa Grech, sul Resto del Carlino difende timidamente la scelta dell’amministrazione: abbiamo in trattamento 518 persone, spiega, e la distribuzione delle pipe «può essere un modo per stabilire un contatto» con nuovi pazienti. Sulla Verità, invece, il dottor Massimo Clerici, psichiatra e docente alla Bicocca, è definitivo: così i rischi non si riducono; si amplificano. Chi decide? Guarda caso, la politica. In base a cosa? Non al «consenso scientifico», che vale per le immunizzazioni obbligatorie e per le omelie sul cambiamento climatico, ma evidentemente diventa opinabile nel caso degli stupefacenti. La politica individua gli interlocutori accondiscendenti; seleziona i pareri che confermano i suoi pregiudizi; e alla fine delibera. Il metodo è coerente, le prediche meno.Come mai tanti strali per l’inserimento nel Nitag di Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite? Prima di rificcare la testa sotto la sabbia, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, avrà pensato: in un organo composto da 21 membri, due «eterodossi» potrebbero recare un contributo valido, senza alcuna possibilità di mettersi a dirigere l’orchestra. Apriti cielo: per la sinistra, è stato come piazzare a capo dell’Agenzia spaziale uno che crede che il Sole giri intorno alla Terra. Qualcuno ha concesso: tra intellettuali e ricercatori, il confronto è ammissibile; ma un ente consultivo non è la sede giusta. Sui vaccini, solo una versione è ammessa: la Verità, la Scienza, con le maiuscole. È all’incirca lo stesso riflesso pavloviano che scatta quando si osa contestare un provvedimento in salsa verde, se non l’ecocatastrofismo. Al punto che, in alcuni circoli accademici, è di moda sostenere che i «negazionisti» debbano andare in galera. Nessun margine di autonomia della politica: discostarsi dal diktat dei sapienti è un regresso al Medioevo.Tuttavia, l’adamantina durezza del verdetto scientifico si sbriciola come un biscotto sotto gli effetti delle inalazioni psicotrope. Di fronte alla droga, il positivismo progressista si arresta. Si aggrappa a ipotesi scivolose: la «riduzione del danno», togliendo dalla circolazione arnesi infetti, ma fottendosene della piaga delle dipendenze. Ignora perplessità e moniti. Ignora persino i propri esponenti disallineati, visto che, mentre Lepore vuol consegnare ai tossici gli strumenti del mestiere, il suo collega di Bari, Vito Leccese, pure lui del Pd, promette di introdurre «un dispositivo particolare integrato anche con i servizi sociali per debellare questo fenomeno» del crack.Ai dem bolognesi tocca trincerarsi dietro un’interpretazione delle norme: la trovata del Comune sarebbe «una delle azioni possibili» nel quadro di una pratica «prevista nei Livelli essenziali di assistenza da una legge nazionale». Meglio se i drogati crepano di overdose che per qualche patologia infettiva? E pazienza se, strafatti con le pipe intonse, come il gambiano di Roma, se ne vanno in giro a stuprare le donne? Chissà se, tra le altre «azioni possibili», c’è quella della lotta alla droga in sé…Circola a targhe alterne il libertarismo in salsa radicale: la vita è un bene disponibile quando si tratta di suicidio assistito; farsi del male con gli stupefacenti è preferibile a farsi del male con batteri e virus; ma il vaccino che non bloccava il contagio doveva essere imposto per evitare che la gente si facesse del male da sé. E mentre con le vittime del crack si usano comprensione e tattiche sanitarie innovative, i ribelli della punturina si potevano minacciare con il conto delle cure in terapia intensiva.L’ultima «leporata» non sta passando liscissima. Ieri, come promesso, Fratelli d’Italia ha sporto denuncia ai carabinieri. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha parlato di «forze politiche irresponsabili», che «favoriscono l’uso delle droghe e legittimano la cultura del degrado». La Lega ha confermato che sarà presentato un esposto in Procura e al prefetto. Forza Italia ha chiesto una udienza conoscitiva sul crescente consumo di crack. Tacciono ancora soltanto gli indomiti paladini dei vaccini: forse non vedono «sorci» sui quali usare il «metodo Bava Beccaris».
Ecco #DimmiLaVerità del 29 ottobre 2025. Ospite . L'argomento del giorno è: "La crisi del Pd e i tentativi di dar vita a un partito di centro alleato con la sinistra"
Cesare Parodi (Imagoeconomica)