2025-02-20
Imboscata del M5s al Pd sulla pace
Pina Picierno e Gaetano Pedullà (Ansa-Imagoeconomica)
Il pentastellato Pedullà attacca la dem Picierno: «Chiede più armi, è un’infiltrata dei fascisti nella sinistra». E Conte sta con la Casa Bianca: «Dice la verità».Che la guerra, le guerre, fossero elemento di divisione all’interno del centrosinistra non è notizia di oggi. Divisioni sopite fin qui dai deboli tentativi di evitare il tema da parte del segretario dem Elly Schlein. Seppellito il campo largo, però, i corpi morti tornano a galla e alla resa dei conti è guerra totale tra Partito democratico e Movimento 5 stelle. Durante la trasmissione di La 7, L’Aria che tira, l’eurodeputato del Movimento 5 stelle Gaetano Pedullà ha accusato il vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, del Pd, di essere un’«infiltrata dei fascisti nella sinistra». «Chiede più guerra, più armi, più povertà, più morti: non ha nulla a che vedere con la sinistra». E ancora: «Così siamo chiari… Cos’ha in comune con la sinistra chi chiede più armi, chi chiede più povertà, chi chiede quello che chiede questa signora?». Picierno non era in trasmissione e il duro intervento di Pedullà nasce come reazione a un’intervista rilasciata a Repubblica in cui la dem sosteneva che, se la Lega «esprime posizioni esplicitamente filo putiniane», al contempo «le parole espresse dal capogruppo M5s Riccardo Ricciardi sono inopportune e sbagliate». Ricciardi, in Aula, aveva infatti dichiarato che «il passaggio che ha fatto il presidente (Mattarella, ndr) dà la leva alla narrazione che da due anni si sta facendo in questo Paese e in Europa». Cioè quella «che giustifica il continuo invio di armi per continuare una guerra che ora tutti si rendono conto dovrà arrivare a una trattativa». Picierno aveva poi aggiunto nell’intervista che «il M5s vuole un’Europa debolissima tra potenze forti e anche in questo caso sono in ottima compagnia della Lega e dei sovranisti di Orbán». Botte da orbi insomma, in un clima che a sinistra si fa sempre più teso. Il Pd in una nota ha preso le difese della sua iscritta definendo «folli» le posizioni espresse da Pedullà: «Dichiarazioni che non meritano neanche di essere commentate». Sottolineando infine quanto le divisioni interne alla sinistra facciano bene solo alla maggioranza: «La destra applaude». Immediata la contro risposta dei 5 stelle che sostengono ci sia «un’ossessione di Picierno nei nostri confronti, una infinita provocazione che riteniamo non più accettabile». E poi la minaccia: «Ha passato il segno e, visto che in politica le parole pesano, se l’esponente del Pd non chiederà scusa per le sue offese gratuite allora saremo costretti a interrompere le relazioni politiche con lei». Pedullà è poi tornato sulle sue parole spiegando di aver risposto a Picierno con la stessa moneta. E la dem: «Sostenere la libertà di un popolo a difendersi è una battaglia di sinistra».Decine gli interventi di sostegno dem alla collega, da Sandra Zampa a Michela De Biase, passando per Alessandro Alfieri. Anche Ivan Scalfarotto di Italia Viva ha speso parole di sostegno. Assordante, come sempre più spesso accade, il silenzio del segretario Schlein. Un silenzio che vale più di mille parole. Non sta zitto invece il leader 5 stelle Giuseppe Conte che interviene per attaccare Giorgia Meloni sul tema guerra spiegando come Donald Trump abbia smascherato tutta la propaganda bellicista dell’Occidente sull’Ucraina: «Dice una verità che noi del Movimento 5 stelle stiamo dicendo da tre anni, insieme a tutti gli esperti militari, ossia che battere militarmente la Russia era irrealistico. È una verità che pesa come un macigno su Meloni, che poteva ritagliare per l’Italia un ruolo da protagonista nel negoziato e invece ci ha portato a questo fallimento pur di compiacere le cancellerie internazionali. Io al posto del premier, di fronte a questa vergogna, a questo fallimento, mi dimetterei».
Il valico di Rafah (Getty Images)
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