2025-07-27
Il Pd indagato si offre ai magistrati
Dario Franceschini (Ansa)
Il «Corriere» svela gli intenti del gran tessitore Franceschini (che smentisce poco convinto). La sinistra, sotto i colpi delle inchieste, manda segnali alle toghe: smettete di accanirvi contro i nostri e noi fermeremo la riforma della giustizia della destra al referendum.Non ho grandi frequentazioni parlamentari. Dunque non ho neppure conoscenza dei riti di Camera e Senato. Figuratevi dei discorsi che si fanno in quelle aule. Per questo mi fido di quel che riferisce un veterano del Palazzo come Francesco Verderami. Il quale ieri, sul Corriere della Sera, ha scritto il retroscena dell’intervento di Dario Franceschini sulla riforma della Giustizia. Dovete sapere che l’ex segretario del Pd, leader di una delle correnti più Influenti dentro il partito, non è tipo che parli molto. Per lo meno in pubblico. Tuttavia, pur esprimendosi il meno possibile, ha un peso specifico di gran lunga superiore rispetto a tanti suoi colleghi chiacchieroni. Tanto per capirci, da democristiano «trotzkista» (era il suo soprannome ai tempi della Dc) è stato colui che ha contribuito all’elezione di Elly Schlein. Se c’è qualcuno che ha visto arrivare la segretaria alla guida del Pd, questo è lui. Con Franceschini, politico che - al pari di Walter Veltroni - ha ambizioni letterarie, bisogna stare attenti alle sfumature. Dunque, Verderami ha seguito con molta attenzione il discorso fatto in Parlamento, cogliendo cose che a un ascolto meno attento probabilmente sarebbero sfuggite.Il collega del Corriere per prima cosa ha notato che il discorso non era rivolto a Carlo Nordio né alla maggioranza di governo, cui apparentemente si riferiva. L’intervento, secondo Verderami, era indirizzato ai magistrati, i quali protestano per la separazione delle carriere e per le nuove norme che istituiscono un consiglio che valuti i provvedimenti disciplinari a carico delle toghe. Cosa scrive Verderami? Che con il suo eloquio felpato, Franceschini ha semplicemente detto ai vertici dei giudici che il Pd e la sinistra sono pronti ad appoggiare la loro rivolta contro la riforma, sostenendo in futuro il referendum che potrebbe respingere le innovazioni introdotte dal centrodestra, ma a patto che le toghe lascino in pace il Pd. In queste settimane abbiamo assistito a una serie di inchieste che stanno portando alla ribalta la questione morale dentro le amministrazioni di sinistra. A Milano, oltre al sindaco Beppe Sala, è sotto indagine un sistema che vede coinvolti costruttori, architetti di sinistra e funzionari. A Torino, nel mirino dei giudici sono finiti i ras del partito per il sistema delle cooperative. Nelle Marche, il candidato governatore è azzoppato da un’inchiesta che lo accusa di aver usato fondi pubblici con disinvoltura per la propria campagna elettorale. A Bologna, un’altra inchiesta mette nel mirino le concessioni facili. Insomma, in poche settimane l’immagine di una sinistra portata a esempio di buona amministrazione e di classe dirigente esperta è andata in frantumi, e se si arrivasse ai processi potrebbe essere peggio.Dunque, che dice Verderami a proposito di Franceschini? Che il leader ha offerto all’Anm uno scambio: fermate le inchieste e noi vi appoggeremo per spazzare via con il referendum la riforma voluta da Giorgia Meloni. Non è la prima volta che assistiamo a un’alleanza fra toghe e sinistra. In passato, l’operazione servì a cancellare la prima repubblica e, se non ci fosse stata la discesa in campo di Silvio Berlusconi, la gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto avrebbe avuto la strada spianata. Ora, a quanto pare, Franceschini ritenta il colpo, offrendo i servigi del Pd alle toghe, ma a patto che queste fermino l’offensiva giudiziaria. Con i toni felpati, con il linguaggio da vecchio democristiano, il trotzkista dc, propone un’intesa scandalosa, che passa sopra l’autonomia della magistratura, ma soprattutto l’indipendenza del Parlamento. È un patto scellerato, che Franceschini ha deciso di smentire solo ieri pomeriggio, molte ore dopo l’uscita dell’articolo di Verderami. Ma le parole pronunciate in un’aula parlamentare non si possono smentire. Soprattutto, non si può negare che oggi il Pd di governo, quello delle città, sia sotto assedio. Dunque, quale soluzione migliore se non stringere un accordo con l’assediante?
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.