2025-11-13
La sinistra crea fake sui femminicidi pur di attaccare la riforma Valditara
Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara (Ansa)
Bagarre alla Camera: l’opposizione attacca sull’educazione sessuale e il ministro sbotta: «Una balla». Appendino parla di «bavaglio». Approvato un emendamento bipartisan sugli accordi prima del sesso.Forse la prima volta che vediamo il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, così furioso. Di modi gentili, sempre dimesso e pacato, quasi timido, ieri ha perso la pazienza. Mentre femminicidi e sessismo restano al centro delle cronache, la nuova norma sul consenso informato preventivo da parte dei genitori o degli studenti (se maggiorenni) circa l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, continua a mietere malcontenti tra i banchi di quella sinistra, talvolta maliziosa e strumentale che, tentando di buttare tutto alle ortiche, si azzarda a dire che l’educazione sessuo-affettiva faccia «diventare i bambini omosessuali». Ma relegare tutto alla sola differenza di genere non rischia di fare più danni che altro? Il miglior modo per sviare dal percorso e confondere le idee ai ragazzi.Come è successo ieri in aula. Tanto caos per nulla. Valditara, intervenendo alla Camera sul provvedimento, non le manda a dire ai banchi dell’opposizione. Il ministro si lascia andare, accusando le opposizioni di dire «balle». «Sono indignato perché è stato sfruttato un tema così delicato come quello dei femminicidi, sono indignato che voi abbiate detto che questa legge impedisce la lotta contro i femminicidi. Tutto questo non c’è in questa legge, vergognatevi!». «Dobbiamo vergognarci? Sì, di Valditara che dovrebbe chiedere scusa alle studentesse e agli studenti italiani per questo spettacolo indegno», risponde a tono la deputata M5S, Vittoria Baldino.Valditara rivendica «l’educazione alle relazioni, al rispetto e all’empatia, la vera affettività, il contrasto alla violenza di genere», svolta a scuola proprio per volontà del governo.«È stato detto che con questo disegno di legge impediremmo l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, di informare i nostri giovani sui rischi delle malattie sessualmente trasmesse. È falso», insistite Valditara.Urla e proteste. Diversi i deputati dell’opposizione si alzano in piedi. La M5S Chiara Appendino punta il dito contro «il bavaglio»: «Temete il sesso. L’educazione sessuale non è pericolosa, lo è molto l’ignoranza e lo molto è questo provvedimento».La vicepresidente Anna Ascani richiama all’ordine. Andrea Casu (Pd): «Ministro, assuma il contegno degno di un ministro» Anche Marco Grimaldi di Avs interviene per chiedere «formalmente di richiamare il ministro. Lei ha esordito dicendo che le opposizioni non hanno letto, una frase arrogante... Lei ha alzato i toni e deve chiedere scusa, è venuto qui a insultarci, provocando».Seduta sospesa tra le proteste di Pd, Avs e M5s: «Chieda scusa». Pure Bruno Tabacci (Pd): «Mi sono sentito particolarmente offeso, conoscendo il ministro da molti anni. C’è una retrocessione del linguaggio».Valditara stempera: «Le mie affermazioni erano politiche, non personali. Mi dispiace se qualcuno di voi si è sentito offeso ma vi assicuro, e ribadisco, che questo disegno di legge non indebolisce in alcun modo la lotta contro i femminicidi e la violenza di genere, anzi nei nostri programmi scolastici e nelle nostre linee guida sull’educazione civica noi ribadiamo la centralità dell’educazione alla lotta contro la violenza di genere e ovviamente contro i femminicidi».Tutto chiarito? Manco per niente. «Mi vergogno io per il ministro, sono due anni che la aspettiamo in commissione femminicidio», dice Sara Ferrari del Pd. «Si è presentato qui dopo due giorni che stiamo discutendo questo ddl, ci ha invitato a stare sul merito della questione, ha fatto un comizio, ha offeso l’opposizione ed è andato via. È un ministro inadeguato, si è creata una frattura profonda tra governo e Parlamento che non ci permette di andare avanti su questo provvedimento», rincara la deputata dem Simona Bonafè.La collega Debora Serracchiani lo accusa di non essere un ospite capace di essere educato e rispettoso delle istituzioni. Lo stesso fa il segretario di +Europa, Riccardo Magi: «Da Valditara oggi in aula una totale mancanza rispetto per il parlamento e per le opposizioni. Un cattivo maestro che manca di senso delle istituzioni». Poi si scivola nel grottesco con Elisabetta Piccolotti (Avs) secondo la quale «Valditara vuole aprire le classi ad associazioni anti scientifiche, antiabortiste e favorire gruppi contro contraccezione». Le minoranze minacciano di bloccare il provvedimento che, sulla carta, doveva ottenere ieri il primo via libera parlamentare. A difesa interviene la Lega: «Basta strumentalizzazioni, Valditara difende l’educazione».La bagarre si trascina fino a sera. Le opposizioni chiedono di convocare la commissione dei capigruppo per valutare una sospensione dell’esame del ddl. Alle 18,45 viene convocata la commissione ma l’aula della Camera boccia per 38 voti la proposta avanzata dalla deputata e responsabile scuola del Pd, Irene Manzi, di rinviare in commissione il ddl. Ma nulla. Stamani alle 9,30 si riprende l’esame in aula. Nella serata di ieri è stato approvato anche un emendamento bipartisan, presentato dalle relatrici, Michela Di Biase del Pd e Carolina Varchi di FdI sul «consenso libero ed attuale» che modifica modifica l’articolo 609-bis del codice penale in materia di violenza sessuale.
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