2021-06-27
«Sta con gli islamici e si annoia». Il Pd fa trasferire Cesare Battisti
L'onorevole dem Enza Bruno Bossio è andata a fargli visita in carcere e ha fatto sapere che il pluriomicida soffre. «Sta subendo una vera e propria vendetta». E alla fine viene spostato a Ferrara, come voleva.Dopo le fallimentari campagne sullo ius soli e i diritti Lgbt, sembra che il Partito democratico abbia deciso di intestarsi una nuova e formidabile battaglia, di sicura presa sul cuore morbido della nazione italica: quella a sostegno di Cesare Battisti. Che, a quanto pare, è andata a buon fine. Come noto, l'ex terrorista dei Pac è stato condannato all'ergastolo per aver commesso materialmente due omicidi e aver partecipato ad altri due. Crimini brutali per cui sino a ieri si trovava rinchiuso - dopo anni di latitanza - nel carcere di Rossano, in provincia di Cosenza.Purtroppo, al signor Battisti la sistemazione non era molto gradita. Certo, stava molto meglio quando si trovava in Brasile, lontano dalle sbarre. O quando aveva il tempo di scrivere romanzi noir molto apprezzati dai suoi numerosi ammiratori dell'intellighenzia progressista. Poi, purtroppo per lui, lo hanno sistemato con alcuni compagni di cella musulmani, che non gli volevano bene e non lo invitavano mai a giocare, tanto da farlo sentire isolato.Fortuna che c'è il Pd. L'onorevole dem Enza Bruno Bossio, evidentemente commossa dalle lettere che Battisti ha inviato dal carcere ai famigliari e persino al ministro della Giustizia, è andata in prigione a fargli visita e si è premurata di far sapere alla nazione intera che il pluriomicida soffre.«Cesare Battisti è in sciopero della fame dal 2 giugno, sta molto male fisicamente e psicologicamente, e a mala pena si regge in piedi. Le motivazioni per cui lo fa sono molto serie e giustificate», ha detto la parlamentare al quotidiano Il Dubbio.Ora, nessuno pretende che un detenuto venga torturato, per quanto siano orribili i crimini che ha commesso. Ma di detenuti che vivono in condizioni discutibili ce ne sono vari, e non godono dei privilegi riservati (anche dal Pd) a Battisti in virtù della passata militanza politica e della ubriacatura intellettuale che lo ha circondato. Peraltro, giova ricordare che l'assassino ha ammesso le sue colpe solo nel 2019, dopo quasi quarant'anni di latitanza (cioè di libertà pressoché totale alla faccia degli italiani e soprattutto dei morti che ha lasciato a terra), e da allora non ha fatto che lamentarsi della sorte ingrata.Di che si lagnava, poi, il Battisti? «Una delle ragioni del digiuno, che ormai dura da 24 giorni, è che l'uomo viene tenuto nell'alta sicurezza 2, dove ci sono solo terroristi jihadisti, e un solo italiano ma che comunque ha aderito all'Islam. La loro socializzazione esclude automaticamente Battisti», ha detto la Bruno Bossio del Pd. «Non è una questione di razzismo, come hanno scritto, ma di aggregazione. Lui è sostanzialmente isolato e non è in grado di avere una socialità. Ha con sé dei libri e da poco gli è stato dato un computer ma che non si può ricaricare in cella per problemi di voltaggio. L'ora d'aria la fa in una specie di quadrato sostanzialmente un po' più grande della cella piccolissima dove vive. Non ha ricevuto neanche la visita del cappellano, pur avendola richiesta, a suo dire. A ciò si aggiunge il fatto che i parenti sono lontani e hanno difficoltà a raggiungerlo lì».Capito, povera stella? Si sentiva solo. Si annoiava. I suoi vicini erano jihadisti, e lo escludevano. Magari poteva convertirsi all'Islam, gli avrebbe perfino fatto bene. Quanto ai parenti, non è che il Brasile o la Bolivia fossero più facili da raggiungere, no?A sconcertare, in ogni caso, non è tanto la lamentazione di un vigliacco che si è guadagnato l'appoggio della sinistra massacrando innocenti. Il punto è che il Pd abbia preso le sue difese, dipingendolo come una vittima e avallando la tesi secondo cui «Battisti sta subendo una vera e propria vendetta», come ha dichiarato l'avvocato Adriano D'Amico del Comitato di solidarietà internazionale a Cesare Battisti, che accompagnava l'esponente dem nella visita in carcere.Non ci risulta che i sinceri democratici si siano così tanto spesi per sostenere - ad esempio - l'agente di polizia che ha aperto il fuoco a Termini per fermare un immigrato armato di coltello. In quel caso, lo Stato che indaga chi ha fatto il suo dovere salvando vite (e mettendo a rischio la propria) non suscita l'indignazione del Pd. Non si parla, per lo sbirro, di accanimento o di vendetta. No: i progressisti che vorrebbero mandare in galera - tramite ddl Zan - chi contesta l'ortodossia Lgbt, poi si commuovono quando in cella ci finisce un terrorista omicida che per anni l'ha fatta franca.Del resto, ognuno sceglie liberamente le cause per cui battersi. Il Pd, tra le altre, ha scelto quella di Battisti. «Credo che ci siano i presupposti e le condizioni per ottenere un trasferimento e, pertanto, mi auguro che la sua battaglia possa avere presto uno sbocco positivo», ha detto la Bruno Bossio venerdì. Detto, fatto: Battisti sarà trasferito, come voleva, nel carcere di Ferrara. Difatti ha interrotto lo sciopero della fame: una grande battaglia merita una grande vittoria. «Tutto merito», nota afferma Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto Sappe, «del sostegno politico ricevuto». Una grande battaglia meritava una grande vittoria. Lo sbocco positivo c'è stato. Soprattutto lo sbocco.
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