2022-08-17
Il partito delle bufale su iniezioni e cure manipola la scienza contro «La Verità»
Senza manco aver letto lo studio sulle alterazioni nel sangue degli inoculati, i dem lanciano la fatwa: «Disinformazione».Fiducia nella scienza? Davvero? La fiducia nella scienza è tale che il Pd liquida il lavoro di tre scienziati con lo strumento più scientifico che ci sia: una nota politica. Poche righe da buttare scientificamente nella assai scientifica campagna elettorale. Avete capito bene: da una parte il lavoro di tre medici, specializzati, qualificati, impegnati da anni nell’analisi dei dati. Dall’altro un messaggino Twitter a firma Pd che boccia il tutto come «disinformazione», probabilmente senza che nessuno si sia preso nemmeno la briga di leggerlo o analizzarlo. Sicuramente senza averlo contraddetto né confutato. E tutto questo, si dice, lo si fa perché «il Pd sarà sempre dalla parte della scienza». Il che lascia un dubbio: se stare dalla parte della scienza significa contrastare uno studio scientifico con un diktat di partito, quale sarà il prossimo passo che il Partito democratico farà in nome della scienza? Il rogo per gli eretici? La Santa Inquisizione? Il culto del dio vaccino? La venerazione dell’immacolata inoculazione?È successo tutto nel giorno di Ferragosto. Il Pd alle prese con l’affannosa compilazione delle liste, impegnato (sempre in modo scientifico, ovviamente) a trovare un posto in Parlamento al virologo Andrea Crisanti, scosso per i drammatici casi di Stefano Ceccanti e Monica Cirinnà, fra uno slittamento e l’altro della riunione di direzione che (scientificamente parlando) doveva cercare la quadra tra le cadreghe disponibili (poche) e le natiche aspiranti (troppe), ha trovato il tempo di redigere una nota dedicata a questo giornale, bollando la prima pagina della Verità con il marchio rosso «disinformazione». La nostra colpa? Aver dato conto di uno studio scientifico. Il motivo? Semplice: la studio scientifico ha analizzato il sangue dei vaccinati rilevando che nel 94% dei casi si riscontrano alterazioni nel loro sangue, sotto forma di anomale aggregazioni di globuli rossi e particelle di dubbia provenienza.Lo studio è stato realizzato da tre medici chirurghi (Franco Giovannini, specializzato in emodiagnostica microscopica, Riccardo Benzi Cipelli e Gianpaolo Pisano) ed è stato pubblicato sulla rivista Disinfection. Va da sé che non è oro colato. Che non è vangelo. Ma è uno studio scientifico. E come ogni studio scientifico, da che mondo è mondo, porta un contributo di dati e conoscenze che richiede di essere confutato con lo stesso metodo scientifico. L’analisi dei tre ricercatori presenta difetti? Può essere migliorata? O riporta dati non attendibili? Ci si aspetta, da chi ha fiducia nel metodo scientifico, che proceda sulla strada del metodo scientifico. Analizzando i numeri, criticandoli e dimostrando che non sono esatti, Invece, no. In Italia s’è rovesciato tutto. Gli scienziati presentano una ricerca e questa viene confutata non per via scientifica, ma per via politica. Da una nota di segreteria. Per partito preso, è il caso di dirlo. E, come se non bastasse, chi confuta la scienza per partito preso, ha pure il coraggio di autonominarsi paladino della scienza. Dicendo che noi (cioè i giornalisti della Verità) «abbiamo paura degli scienziati». Noi? Paura degli scienziati? E perché? Noi li intervistiamo. Li facciamo parlare. Loro invece li massacrano senza nemmeno leggerli con una nota della segreteria politica. L’unica cosa che fa davvero paura è proprio questa: la loro idea della scienza sottomessa alla logica di partito.Il Pd infatti, mentre si proclama difensore del metodo scientifico, segue proprio il metodo meno scientifico che ci sia. Quello della scienza al servizio del partito. Della scienza usata per la campagna elettorale. Della scienza trasformata in fede politica. E infatti, nella breve nota, viene di nuovo espresso il dogma: «Il vaccino è libertà». Non: il vaccino è uno strumento. Non: il vaccino è un’opportunità. No: il vaccino è libertà. Forse anche fede, speranza e carità. Il vaccino, insomma, è una virtù cardinale e teologale insieme, un precetto sacro, un dio. Chiunque osi sollevare anche il minimo dubbio contro la sua onnipotenza e infallibilità merita di finire nelle mani della Santa Inquisizione democratica. Non si confutano le sue tesi, macché: si chiede l’abiura.Ecco: il punto è proprio questo. Se al Partito democratico avessero davvero fiducia nella scienza ascolterebbero gli scienziati e li discuterebbero in base ai dati, non li condannerebbero in via preventiva sulla base di tesi politiche o dogmi di fede. Per altro, se avessero usato questo metodo, sarebbero riusciti a mettere in dubbio un po’ delle stupidaggini diffuse in questi anni dalla scienza ufficiale. Quante ne abbiamo sentite? Dal «chi si vaccina non si contagia» alla «pandemia dei non vaccinati», dal «raggiungeremo l’immunità di gregge» alla «terza dose ci coprirà per diversi anni», dalle mascherine prima «inutili» poi «indispensabili» fino ad arrivare ai dati falsificati dal responsabile del Cts Franco Locatelli o ai pasticci di Gualtiero Ricciardi su J&J o al «non esistono cure per il Covid» (salvo poi curarsi con i farmaci negati agli italiani, come ha fatto il professor Galli). Eppure, per nessuna di queste menzogne, il Partito democratico ha mai levato la sua voce. In nessuna occasione ha speso la parola disinformazione. Lo fa ora per uno studio che non ha nemmeno letto. Se questa è davvero, come dicono, la fiducia nella scienza, allora meglio credere agli oroscopi.
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