2025-08-07
Parte il Ponte: «Rinasce il Mezzogiorno»
Approvato il progetto da 13 miliardi per l’infrastruttura sullo Stretto di Messina che collegherà Sicilia e Calabria. Prevista una capacità di 6.000 auto l’ora e 200 treni al giorno. Salvini: «Generiamo oltre 100.000 posti di lavoro, cantieri in autunno».Bonelli, Cgil e associazioni parlano di «azzardo» e si rivolgono alla Commissione Ue.Lo speciale contiene due articoli.Arriva il via libera dal Cipess, il Comitato interministeriale, al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Con una lunghezza complessiva di 3.666 metri (e con la sua luce centrale di 3.300 metri) sarà il ponte sospeso più lungo al mondo. Due torri alte 399 metri saranno posizionate sulla costa calabra e su quella siciliana. Sarà alto 72 metri per consentire il passaggio delle navi e sarà sostenuto ai lati da due coppie di cavi del diametro di 1,26 metri, ciascuno formato da 44.323 fili d’acciaio. Ospiterà tre corsie stradali per senso di marcia, due binari ferroviari e due corsie di servizio. La capacità stradale massima del Ponte sarà di 6.000 veicoli l’ora mentre la capacità ferroviaria massima sarà di 200 treni al giorno, secondo le stime di Eurolink, il consorzio incaricato di costruirlo di cui fa parte il general contractor Webuild. «Oggi l’Italia dimostra di saper fare squadra con una mega opera che segna l’inizio di una nuova stagione di visione, coraggio e fiducia nelle capacità dell’industria italiana», esulta Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild. Il progetto approvato ieri, con un’articolata documentazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e che dovrebbe generare più di 100.000 posti di lavoro, avrà un costo di 13,532 miliardi di euro, «interamente coperto con finanziamenti pubblici già disponibili a seguito delle leggi di bilancio 2024 e 2025», e dalle risorse acquisite dalla società con l’aumento di capitale sottoscritto nel 2023 dal ministero dell’Economia e delle Finanze. L’avveniristica opera d’ingegneria è progettata ovviamente per resistere a eventi sismici (come il sisma del 1908 che devastò Messina) e venti estremi, essendo dotata di sistemi di monitoraggio intelligente per garantire sicurezza e manutenzione predittiva.«Questo non è un punto di arrivo ma un punto di partenza che arriva dopo due anni e mezzo di lavoro costante e riunioni a tutti i livelli. È un’emozione perché non si è mai arrivati al progetto definitivo e sarà il ponte a campata unica più lungo al mondo», ha detto con soddisfazione il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, durante la conferenza stampa. «Sarà un acceleratore di sviluppo perché il Ponte sarà una parte della risoluzione dei problemi nel Mezzogiorno in Italia». Ma non si tratterà di un’infrastruttura che farà da volano soltanto all’economia di Sicilia e Calabria, anzi: «La prima regione per coinvolgimento di aziende sarà la Lombardia. Quindi le imprese venete, romagnole e laziali. Guardando invece alla formazione professionale, interesserà prevalentemente Sicilia e Calabria, tra le regioni col più alto tasso di disoccupazione giovanile».E sulle tempistiche il vicepremier leghista ha aggiunto: «Se si parte secondo i piani, l’obiettivo dell’attraversamento tra il 2032 e il 2033 è quello che i tecnici prevedono. Ora ci vorrà la bollinatura della Corte dei Conti, ma tra settembre e ottobre vorrei partire con cantieri, lavori ed espropri. Gli espropriati avranno un surplus rispetto a quelli dell’alta velocità in altri territori». L’utilità della struttura è presto detta secondo il leader della Lega: «Oggi i treni ci mettono dai 120 ai 180 minuti per il trasporto merci, così impiegheranno 15 minuti. Il tempo medio per le auto tra i 70 e i 100 minuti si ridurrà a 10 minuti. Sui territori cambia il mondo. Ci sarà la metropolitana dello Stretto, con tre fermate sul fronte messinese che collegheranno turisti, pendolari per 365 giorni all’anno». La Società Stretto di Messina ha già evidenziato che «al netto dell’adeguamento all’inflazione, alla data di entrata in esercizio del Ponte si stima una tariffa base per le autovetture inferiore a 10 euro, con riduzioni significative per i viaggi frequenti», anche se il piano tariffario si avrà in prossimità dell’apertura del traffico.Grande soddisfazione del governo e del premier Giorgia Meloni che nel corso della riunione del Cipess ha definito il Ponte sullo Stretto di Messina «un’opera tanto imponente quanto all’avanguardia dal punto di vista tecnico e ingegneristico» e «un’infrastruttura dai tanti primati, un simbolo ingegneristico di rilevanza globale, una dimostrazione della forza di volontà e della competenza tecnica dell’Italia, che ha pochi paragoni nel mondo. Ma il progetto non si limita alla costruzione del Ponte in senso stretto. Sono previsti infatti oltre 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari per connettere l’infrastruttura. Si tratta, è quasi superfluo dirlo», ha continuato Meloni, «di un’opera strategica per lo sviluppo di tutta la Nazione, frutto di un lungo processo progettuale e normativo (i primi progetti risalgono a fine anni Sessanta) che questo governo ha scelto di riavviare ufficialmente nel 2023, dopo la sospensione decisa dal governo Monti nel 2012. Di questo ringrazio il ministro Salvini per il coraggio e la determinazione. Non è un’opera facile ma la riteniamo un investimento sul presente e sul futuro dell’Italia, e ci piacciono le sfide difficili quando sono sensate». Oltre a soffermarsi sugli effetti occupazionali, Meloni ha ricordato l’obiettivo principale del suo governo: «Utilizzare gli investimenti pubblici come leva per lo sviluppo del Paese, spendere le risorse bene e velocemente evitando sprechi e inefficienze, e realizzare così infrastrutture attese da decenni e che rimarranno ai nostri figli producendo benessere e crescita duratura». Entusiasmo anche in Forza Italia, che sui social ha deciso di dedicare questo via libera a Silvio Berlusconi: «Un’altra promessa mantenuta per l’Italia. Adesso avanti con il massimo impegno per la realizzazione del Ponte». A corredo una foto dove si vede il Cav con un caschetto di sicurezza da lavoro.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/parte-ponte-sullo-stretto-2673866038.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="ma-opposizione-e-verdi-brontolano-e-il-piu-grande-spreco-di-denaro" data-post-id="2673866038" data-published-at="1754561949" data-use-pagination="False"> Ma opposizione e verdi brontolano: «È il più grande spreco di denaro» Insieme all’ok del Cipess per il Ponte sullo Stretto arriva anche la minaccia dei ricorsi da parte di opposizione e associazioni ambientaliste. Il primo a dire «no» è stato Angelo Bonelli (Avs), che ha dichiarato di aver «già presentato un ricorso alla Commissione europea per fermare questa follia che rappresenta il più grande spreco di denaro pubblico mai visto in Italia: 14,6 miliardi di euro dei cittadini, senza un solo euro di investimenti privati. Nemmeno Berlusconi aveva osato tanto. È il capolavoro di Matteo Salvini che butta miliardi in cemento e propaganda».Gli fa eco Nicola Fratoianni, ha dichiarato che loro restano «profondamente convinti che il Ponte sullo Stretto sia una scelta folle da ogni punto di vista: ambientale ed economico, una mega opera che distrarrà un’enorme massa di risorse pubbliche che invece sarebbero necessarie per rispondere ai problemi e alle emergenze di milioni di italiani».Il deputato del M5s Agostino Santillo, vicepresidente della commissione Ambiente, sostiene che si tratta di «un capolavoro di ingegneria immaginaria, la nuova frontiera delle infrastrutture in cui si chiede pareri sul nulla, si celebrano miliardi virtuali, si promettono cantieri immaginari».Sulle barricate Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera: «La spesa farmaceutica delle regioni, le risorse del Pnrr per la sanità pubblica, i costi per risanare il buco delle pensioni della pubblica amministrazione; ma anche la decarbonizzazione dell’economia italiana, o il sistema di deduzioni e detrazioni fiscali per l’industria italiana. Ecco quanto costerà il Ponte sullo Stretto, l’impuntatura e il giocattolo elettorale di Salvini».«Il Ponte sullo Stretto rappresenta una scelta sbagliata e pericolosa. Le priorità dell’Italia sono altre, a cominciare dal completamento del piano di infrastrutturazione avviato dal precedente governo e grazie ai fondi del Pnrr, che prevede opere ferroviarie e autostradali moderne, potenziamento dei porti e interventi per il rifornimento idrico, ma che registra ritardi e riduzioni di finanziamenti, soprattutto al Sud». È quanto dichiarano il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo e il segretario generale della Fillea Antonio Di Franco. «Tale piano di infrastrutture, come abbiamo già denunciato, non ha ricevuto adeguate attenzioni da parte del ministro dei Trasporti». In particolare, i dirigenti sindacali sottolineano che «la Corte dei Conti ha evidenziato i ritardi nell’elettrificazione delle reti ferroviarie del Mezzogiorno e delle reti ferroviarie regionali, fondamentali per lo sviluppo territoriale». E infine annunciano che «per illustrare le nostre posizioni contro la realizzazione del ponte, l’11 settembre prossimo saremo auditi dalla Commissione europea a Bruxelles».Le associazioni Greenpeace, Lipu, Legambiente e Wwf Italia giudicano la decisione del Cipess «un vero e proprio azzardo, sia per motivazioni economiche sia per il quadro d’incertezza del progetto che rimanda alla fase progettuale esecutiva test dirimenti ed analisi essenziali» e intanto hanno inviato un reclamo all’Ue chiedendo l’apertura di una procedura di infrazione. Protesta anche l’associazione cittadina siciliana «Invece del ponte molto attiva in questi mesi: «Non c’è alcun via libera definitivo al Ponte sullo Stretto. Al contrario di quanto affermano Salvini e i suoi megafoni locali, non si dà il via a nessun cantiere, né inizieranno i lavori. Si tratta, piuttosto, dell’inizio di un percorso in salita per chi ha trasformato un progetto fallimentare in una bandiera propagandistica. E soprattutto si aprirà il fronte dei ricorsi legali, in tutte le sedi nazionali ed europee».
lUrsula von der Leyen (Ansa)