2022-01-12
Parte l'offensiva fiscale sui soldi degli italiani
Ernesto Maria Ruffini (Simona Granati - Corbis/Corbis via Getty Images)
Alla faccia della pandemia, scattano gli invii delle lettere di adeguamento spontaneo con l’obiettivo di aumentare il gettito del 30% entro il 2024. Due denunce al Garante: i commercialisti segnalano disservizi. Così è più facile far scattare l’ingiunzione.Il fisco ha già fatto i calcoli prima di dare al via alla grande campagna di recupero crediti. Quest’anno grazie ai milioni di lettere di adeguamento e agli avvisi bonari l’Agenzia delle entrate punta a incassare dal cosiddetto fisco amico il 15% in più del 2019. Mentre nel 2024 le lettere spedite aumenteranno del 40% e il relativo gettito dovrà salire del 30%, sempre rispetto ai dati pre pandemia. Come raggiungere questo obiettivo? È semplice. È tutto contenuto nel documento che passa sotto il nome di obiettivo 31 del Pnrr, piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Mef ha già fatto sapere di voler ampliare la capacità di utilizzare l’intelligenza artificiale miscelandola a tecniche avanzate di text mining, cioè la possibilità di setacciare parole dal Web e organizzarle in elenchi ragionati. Un sistema che garantisce una rete molto più grande, ma che certo a priori non tutela il contribuente da possibili errori di previsione. In parallelo la spinta sul digitale sarà però accoppiata a una sorta di silenzio assenso. Molte lettere potranno diventare immediatamente esecutive se non ci sarà una risposta del contribuente entro i tempi stabiliti. E qui viene il punto dolente. Come ieri scriveva ItaliaOggi, il 2022 sarà l’anno degli adeguamenti spontanei, riportando la notizia dell’avvio della campagna di spedizioni di massa. Avrebbe però dovuto usare l’aggettivo «spintaneo» perché non sembra esserci un adeguato supporto da parte dell’amministrazione fiscale con la facile profezia che la maggior parte dei contribuenti finirà con il pagare la somma (soprattutto se sostenibile) pur di uscire dall’incubo delle procedure. Numerose aziende sceglieranno l’adeguamento perché, anche se si troveranno dalla parte della ragione, il semplice invio della lettera le metterà fuori gioco e non consentirà loro di partecipare a gare pubbliche. A puntare il dito sui rischi e - aggiungiamo noi - sul chiaro obiettivo di fare gettito sono lettere inoltrate dall’ordine dei commercialisti ai loro iscritti. «È stata fortemente rappresentata la situazione di difficoltà esistente nelle interlocuzioni con gli uffici conseguenti all’invio delle comunicazioni da parte dell’Agenzia, riprese dopo il periodo di sospensione», si legge nella missiva digitale circolata in Lombardia. Seguono una serie di dettagli e consigli su come affrontare le pratiche Civis e la gestione delle pec al fine di ottenere almeno le sospensive delle pratiche. La novità di quest’anno sta, infatti, anche nel fatto che le richieste di sospensiva non vengano accolte in automatico perché il fisco non ammette la missiva tout court. Spetta all’Agenzia accoglierla «solo» nel caso in cui non venga giudicata sottintendere un intento dilatorio. Infatti, non è più considerato possibile prendere tempo per valutare la strategia difensiva. Tutto deve essere efficace e diretto a incassare. Il problema è che spesso - stando alle segnalazioni di numerosi commercialisti - i disservizi partano proprio dall’Erario. A sua volta ingolfato dall’ingente numero di spedizioni. Ci sono ben due istanze pendenti davanti al Garante del contribuente per i ritardi nell’evadere le pratiche. Eppure tutto passa sotto silenzio. D’altronde la politica ha accettato a suo tempo di infilare il pareggio di bilancio nella Costituzione senza premere per un contrappeso. Nessun partito si è stracciato le vesti quando lo scorso anno la proposta di inserire lo Statuto del contribuente in Costituzione (decisa dal parlamento all’unisono) è stata stralciata dalla bozza della legge delega sul fisco, la stessa che in questi giorni è al vaglio della commissione finanze della Camera. Lì dentro c’è anche l’intero capitolo dedicato al nuovo catasto digitale. Se e quando (dopo il 2026) dovesse entrare in vigore i rischi di un adeguamento spintaneo si sposteranno sul bene principale degli italiani: la casa. Con la riforma voluta dal governo Draghi nel 2026 l’Erario sarà in grado di calcolare il valore patrimoniale di ciascun immobile e sostituirlo all’attuale valore reddituale. La differenza è enorme. Ogni anno il fisco appiopperà alle nostre abitazione un valore in base all’andamento del mercato immobiliare tenendo conto di criteri via via modificabili. A quel punto basterà fare una piccola legge per consentire che il calcolo Imu si basi sul valore patrimoniale e non più quello reddituale. Ed ecco che nascerà la mega patrimoniale. Il peggio per certi versi sarà l’eventuale contenzioso. Il proprietario dovrà gestire l’inversione dell’onere della prova e quanto accadrà quest’anno con gli adeguamenti «spintanei» sarà l’antipasto del prossimo decennio. È per cui importante che il parlamento torni sovrano sui temi fiscali e ridia al contribuente la tutela che si merita e che gli spetta. Il contribuente è il motore della democrazia. Non può essere il suddito di un governo.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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