2018-10-29
Parigi e Berlino vogliono imporci la patrimoniale
Adesso è tutto chiaro. Dopo averci legato mani e piedi con la moneta unica e ingabbiato con le regole di Maastricht, un rigore che perfino un guru di Wall Street come Allen Sinai giudica controproducente, l'Europa vorrebbe appiopparci il colpo di grazia, ovvero una bella patrimoniale che riduca del 20 per cento la ricchezza privata degli italiani. A svelare le intenzioni è il capo dell'ufficio studi della Bundesbank, ovvero lo stratega dell'istituto centrale tedesco. Secondo l'economista Karsten Wendorff per risolvere il problema del nostro debito pubblico basterebbe «obbligare» gli italiani a sottoscrivere titoli di Stato di solidarietà per il 20 per cento del loro patrimonio netto. Chiaro il concetto? Mettiamo che un tizio abbia da parte 100.000 euro e nel corso degli anni, a prezzo di sacrifici, si sia comprato un'abitazione del valore (...)(...) di 500.000 euro. Bene, secondo il cervellone tedesco, per ridurre il debito del nostro Paese, sarebbe sufficiente costringerlo a versare nelle casse dello Stato l'equivalente di una cifra di 120.000 euro, ossia il 20 per cento della liquidità che ha sul conto corrente più un'analoga percentuale del valore investito in immobili. In un sol colpo, intervenendo sulla ricchezza degli italiani, il debito pubblico italiano sarebbe stabilizzato, e gli euroburocrati festeggerebbero.Naturalmente non è la prima volta che la Buba, diminutivo con cui in gergo viene indicata la banca centrale teutonica, svela di voler scaricare sui contribuenti italiani il problema del debito statale del nostro Paese. Anche in passato alcuni esponenti politici di cruccolandia avevano suggerito la strada dell'aumento della tassazione sui patrimoni. Tuttavia questa è la prima volta che un esponente dell'istituto mette nero su bianco con un articolo gli ingredienti della ricetta economica che si vorrebbe sperimentare in Italia. Del resto, la strategia tedesca non stupisce. Dopo aver recuperato competitività a nostro svantaggio, bloccando grazie all'euro la concorrenza commerciale del nostro Paese, Berlino punta direttamente alla nostra cassa. Avendo perso in questi anni sul piano industriale e finanziario molti punti rispetto alla Germania (non abbiamo grandi gruppi tecnologicamente avanzati e neppure istituti finanziari di grandi dimensioni), che cosa ci rimane se non il risparmio privato? A differenza dei tedeschi o dei francesi, gli italiani hanno una ricchezza privata di non poco conto, prova ne sia che anche in tempi recenti alcune banche europee hanno scelto di comprare nostre società specializzate nel raccogliere e nell'investire il risparmio delle famiglie. I soldi che abbiamo messo da parte fanno gola e costituiscono un innegabile punto di forza che gli altri Paesi, nonostante conti pubblici più in ordine, non hanno. Dunque il boccone è appetibile e riuscire a far pagare un po' del debito italiano direttamente agli italiani sarebbe la soluzione più comoda per chiunque veda questa nazione come una preda. In un solo colpo, infatti, non soltanto si risolverebbe il problema del debito, evitando sgradevoli effetti collaterali sull'euro e sulla stabilità finanziaria dell'intera Europa, ma si indebolirebbe ancora di più l'economia italiana, lasciando spazio alle scorribande straniere, quelle di Germania e Francia in primis.Con un sistema bancario già debole, chi potrebbe finanziare le imprese e sostenere i consumi se non le famiglie? Ma se le famiglie sono private del 20 per cento del loro patrimonio ovviamente saranno più prudenti nell'investire, generando una contrazione delle spese. Diciamo che si verificherebbe un po' ciò che è accaduto a fine 2011, quando Mario Monti introdusse la patrimoniale sugli immobili, tassando anche la prima casa. L'ex rettore, è vero, con l'Imu fece cassa, ma poi la stangata fece entrare in depressione l'intero mercato immobiliare, provocando un crollo delle compravendite e un calo dei valori delle case dal quale ancora non ci siamo ripresi.Ecco, fare una patrimoniale avrebbe altrettanto rovinose conseguenze, perché fermerebbe l'economia e l'impresa, provocando una contrazione del Prodotto interno lordo. Con il risultato che ci troveremmo ad avere un rapporto debito/Pil sempre troppo alto, ma meno soldi in tasca. Ma forse è proprio questo ciò che vogliono la Germania e i nostri cosiddetti alleati in Europa: un'Italia in ginocchio, per spogliarla meglio.