2023-10-06
Se si vota alla transizione forzata la Chiesa si farà del male da sola
Il Papa chiede che le decisioni degli organismi mondiali diventino «vincolanti», a prescindere dalla volontà dei cittadini. Ma se lo sono sull’agenda verde, possono esserlo anche sull’ideologia gender o sull’aborto.Cataclismi causati da mezzo grado in più di temperatura, confusione sulle emissioni pro capite, equivoci sulla scienza fatta a maggioranza: il testo della «Laudate Deum» è tecnicamente inesatto.Lo speciale contiene due articoli.C’è un passaggio insidioso, nell’esortazione apostolica Laudate Deum. Avalla una logica che potrebbe finire per ritorcersi contro la Chiesa stessa. Apre, con il pretesto della conversione ecologica, una breccia dalla quale, poi, rischiano di passare la teoria gender, l’ideologia antinatalista, la legittimazione dell’aborto. Ci troviamo al capitolo 3, punto 35, del documento. Francesco ha appena ribadito l’importanza degli accordi multilaterali per azzerare le emissioni di CO2. E aggiunge: le organizzazioni mondiali «devono essere dotate di una reale autorità per “assicurare” la realizzazione di alcuni obiettivi irrinunciabili. Così si darebbe vita a un multilateralismo che non dipende dalle mutevoli circostanze politiche o dagli interessi di pochi e che abbia un’efficacia stabile». Dove voglia andare a parare, il Pontefice lo esplicita al capitolo 5, dedicato all’imminente Cop28 di Dubai. Egli invoca «una decisa accelerazione della transizione energetica, con impegni efficaci che possano essere monitorati in modo permanente». Pretende, cioè, che l’abbandono dei combustibili fossili sia propiziato da «forme vincolanti di transizione energetica». Jorge Mario Bergoglio tenta di mitigare tale netta presa di posizione aggrappandosi al principio di sussidiarietà, da applicare «anche al rapporto globale-locale», o proponendo una «maggiore “democratizzazione” nella sfera globale». La conclusione delle sue considerazioni, tuttavia, può essere una soltanto: l’agenda green va imposta a prescindere dal consenso dei cittadini dei singoli Paesi. Ovvero, a prescindere dall’unica modalità di deliberazione democratica che, più o meno, funzioni. Cos’altro sono le «mutevoli circostanze politiche», se non il legittimo alternarsi delle maggioranze e la conseguente rimodulazione degli scopi del governo? Attenzione: non è questione di difendere i vituperati sovranismi, rifiutando il nobile afflato alla cooperazione internazionale. Vivessimo in una società ancora cristiana, constateremmo che il successore di Pietro ha aggiunto, al tradizionale insieme dei valori non negoziabili, pure quello del cosiddetto «net zero». Discutibile, sì. Però sostanzialmente innocuo. Il fatto è che, in un’epoca in cui il nichilismo ha sorpassato persino l’ormai scontata secolarizzazione, la conseguenza più probabile del metodo suggerito dal Papa è un’altra: spalancare la porta alle derive antiumane della postmodernità. Sì, perché come possono forzarci a guidare l’auto elettrica, a installare le pompe di calore e a non salire più su un aereo che brucia quintali di cherosene, le istituzioni multilaterali potrebbero parimenti scavalcare gli argini democratici a livello nazionale e imporci matrimoni «egualitari», adozioni gay, riconoscimento dei figli nati da maternità surrogata, controllo delle nascite, interruzioni di gravidanza come metodo contraccettivo, transessualità infantile e limitazioni della libertà d’espressione, stile «misgendering» canadese oppure legge Zan. È paranoia? Be’, sappiate che, nell’agenda 2030 dell’Onu per lo «sviluppo sostenibile», è compreso il diritto universale ai «servizi sanitari sessuali e riproduttivi, inclusi quelli destinati alla pianificazione familiare». Più precisamente, viene prescritta «l’integrazione della salute riproduttiva nei programmi e nelle strategie nazionali». Che ne direbbe, Bergoglio, se in virtù del principio degli «obiettivi irrinunciabili e vincolanti», le Nazioni Unite, o chi per loro, obbligassero gli Stati ad approvare leggi abortiste, oppure a liberalizzare il mercato dei bambini? A quei fini, non bastano già la Corte di giustizia Ue e la Corte europea dei diritti umani? La giurisprudenza creativa dei singoli tribunali? Mettiamo in pericolo la sacralità della vita, l’intangibilità dell’unione matrimoniale, l’unicità della famiglia, per avere in cambio pale eoliche e pannelli solari? Qui non stiamo ragionando in termini astratti. Gli esiti del multilateralismo autoritario promosso dal Pontefice sarebbero tangibili e copiosi. Cari volontari cattolici, volete partecipare a un programma per la prevenzione dell’Aids in Africa? Benvenuti: ma niente prediche sui costumi sessuali ordinati, men che meno sulla castità. Altrove s’è deciso che bisogna distribuire preservativi. Spettabili organizzazioni antiabortiste, intendete piazzarvi fuori una clinica di Planned Parenthood e provare a convincere le ragazze a tenere il loro bambino? Scordatevelo: l’agenda 2030 proclama il diritto alla salute riproduttiva. Dottori, vi opponete alla somministrazione di bloccanti della pubertà a un baby trans? Vedetevela con l’Onu, la Cedu, o chicchessia. Pensate di aprire una scuola privata cattolica? Prego, l’iniziativa economica è libera; purché siate sempre «inclusivi». Non bandirete per caso i testi in cui si invitano i ragazzini a masturbarsi?Dal Vangelo abbiamo imparato che esiste uno zelo santo: tipo quello di Cristo quando rovescia, indignato, i banchetti dei mercanti nel tempio. Ma è proprio Gesù a darci un suggerimento: «Siate prudenti come i serpenti». Soprattutto dinanzi al nuovo credo ambientalista. Quella lastricata di buone intenzioni non è mica la strada per il paradiso…<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/papa-transizione-verde-2665810933.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="tutti-gli-errori-della-laudate-deum" data-post-id="2665810933" data-published-at="1696544006" data-use-pagination="False"> Tutti gli errori della «Laudate Deum» Né nella enciclica Laudato si’ né nella esortazione apostolica Laudate Deum Francesco ha parlato ex cathedra, cosicché il dogma della infallibilità pontificia non è intaccato dalla pletora di errori contenuti in entrambi gli interventi. Vediamo quella della Laudate Deum. 1 «Ogni volta che la temperatura globale aumenta di mezzo grado, aumentano anche l’intensità e la frequenza di forti piogge in alcune aree, di gravi siccità in altre, di caldo estremo in alcune regioni e di forti nevicate in altre ancora». Questo è patentemente falso. Ci sarebbe da chiedersi cosa succederebbe ogni volta che la temperatura media globale diminuisse di mezzo grado: forse che qua diminuiscono intensità e frequenza di forti piogge e là aumentano le siccità; o che qua aumenta il caldo e là il freddo? Oppure le temperature possono diminuire senza che nulla succeda? Ma se fossero vere queste stravaganze, allora dovrebbe esserci una e una sola temperatura media globale ottimale. E qual è? Quella del 1850, verrebbe da dire. Ma perché proprio quella? Cosa avrebbe di speciale il 1850 rispetto al, che so, 1650, quando le temperature erano 2 gradi più basse? 2 «Quello cui stiamo assistendo ora è una insolita accelerazione del riscaldamento. Negli ultimi 50 anni la temperatura è aumentata a una velocità inedita, senza precedenti negli ultimi 2.000 anni». E oltre: «Non possiamo più dubitare che la ragione dell’insolita velocità di così pericolosi cambiamenti sia un fatto innegabile». La cosa non è indubitabile, ma semplicemente falsa. Negli ultimi 50 anni la temperatura è aumentata di mezzo grado, ma nei soli 30 anni dal 1690 al 1720 la temperatura aumentava di 1.5 gradi: quindi nulla di insolito. E non è vera neanche l’accelerazione, visto che negli anni 1940-80 vi fu non un riscaldamento più lento ma, addirittura, un rinfrescamento (e anche allora ci si allarmava), e gli anni 2000-2014 furono di «hiatus» climatico, cioè di interruzione del riscaldamento. 3 «Siccità e alluvioni, maremoti e inondazioni hanno in fondo la stessa origine: il riscaldamento globale». L’origine delle citate circostanze non può essere il riscaldamento globale. Significherebbe che senza riscaldamento globale esse non ci sarebbero, mentre ci sono sempre state: basta leggere la Bibbia. Inoltre, dal punto di vista del pianeta queste sono situazioni equivalenti, mentre possono non esserlo dal punto di vista dell’umanità. Essa, sì, avrebbe bisogno di acqua, neve, sole, ombra, vento, bonaccia a comando. Ma non possiamo comandare, né al pianeta né al Sole. Possiamo solo adattarci, e faremmo bene a farlo. 4 «Le emissioni pro capite dei Paesi più ricchi sono molto superiori a quelle dei più poveri. Un cambiamento diffuso dello stile di vita irresponsabile legato al modello occidentale avrebbe un impatto significativo». La prima frase è vera, anche se, a essere precisi, la ragione per cui l’abitante ricco è tale, è proprio perché emette di più. La seconda frase, invece, contiene un grave errore di aritmetica: se il problema è il clima che cambia a causa delle emissioni, ridurre quelle dei Paesi che pro capite emettono di più potrebbe ben non avere alcun effetto, se la popolazione totale di questi Paesi è minoritaria. E lo è. Per esempio, le emissioni della Ue incidono per l’8%, cosicché anche l’azzeramento delle emissioni della ricchissima Ue avrebbe effetto nullo sul clima. 5 «La coincidenza di questi fenomeni climatici globali con la crescita accelerata delle emissioni di gas serra non può essere nascosta». Qui ci sono due errori. Uno: la correlazione tra due fatti non significa che uno causa l’altro. Due: alla crescita delle emissioni non sempre si è avuta una crescita delle temperature (non negli anni 1940-1980 e 2000-2014). 6 «La stragrande maggioranza degli studiosi del clima sostiene questa correlazione e solo una minima percentuale di essi tenta di negare tale evidenza». Questo non è un argomento. È necessaria concordanza tra fatti e non concordanza tra uomini per sostenere che una congettura è vera. 7 «L’evoluzione delle temperature medie della superficie non può essere spiegata senza l’effetto dell’aumento dei gas serra». Non è vero: come si spiega l’evoluzione delle temperature del passato? 8 «Gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno la prossima Conferenza delle Parti (Cop28). È un Paese che ha investito molto nelle energie rinnovabili. Non possiamo rinunciare a sognare che la Cop28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica». Le rinnovabili contribuiscono all’energia di quel Paese per l’1%, il nucleare per il 4% e i combustibili fossili per il 95%. Auspicare che, dopo 27 Cop fallite, abbia successo la prossima Cop che si celebrerà lì, è un grosso azzardo. Papa Francesco, però, conclude: «Evitare l’aumento di un decimo di grado della temperatura globale potrebbe già essere sufficiente per risparmiare sofferenze a molte persone». Strano che non gli sovvenga il dubbio che una umanità esposta a variazioni di temperature che nello stesso luogo possono essere di diverse decine di gradi e che tra poli ed equatore sono di 100 gradi, possa aver un qualche beneficio dal controllo delle temperature «di un decimo di grado» e che forse imbracarsi in questo insano e improbabile controllo possa essere, invece, la causa di sofferenze per molte persone.