2024-03-15
Papa, sgarbo a Ratzinger: «Usato contro me»
Nella sua autobiografia, Bergoglio rivede il rapporto con Benedetto XVI: «Strumentalizzato da gente senza scrupoli. Se mi dimetto diventerò solo un vescovo emerito». Poi tinge di arcobaleno la Chiesa: «Avanti con le benedizioni ai gay, non c’è il pericolo scisma».Uno dei Papi più prolifici della storia, almeno a livello librario, ha consegnato alle stampe e, presto, alle librerie la sua ultima fatica letteraria: si tratta della sua autobiografia, dal titolo Life. La mia storia della Storia, scritta con il vaticanista di Mediaset, Fabio Marchese Ragona. Il Corriere della Sera, ieri, ha dato ampie anticipazioni del volume, che rappresenta l’ennesima summa del pensiero e del magistero bergogliano su tutti i dossier caldi che si trovano sulle scrivanie di Casa Santa Marta. E il Pontefice argentino ha voluto rimarcare almeno tre aspetti che, negli ultimi mesi, hanno creato non poche divisioni e polemiche all’interno della Chiesa universale: il rapporto con il Papa emerito, Benedetto XVI; le benedizioni delle coppie omosessuali; l’abbraccio ideale a quanti lottano contro i cambiamenti climatici.Sulla figura di Joseph Ratzinger, Francesco ha riproposto concetti già espressi in passato: «Mi ha addolorato vedere come la sua figura di Papa emerito sia stata strumentalizzata con scopi ideologici e politici da gente senza scrupoli che, non avendo accettato la sua rinuncia, ha pensato al proprio tornaconto e al proprio orticello da coltivare, sottovalutando la drammatica possibilità di una frattura dentro la Chiesa», racconta Bergoglio, dipingendo il Papa emerito come vittima di una Spectre vaticana e conservatrice. Tanto che Francesco va subito a trovare Benedetto a Castel Gandolfo: «Decidemmo insieme che sarebbe stato meglio che non vivesse nel nascondimento, come aveva inizialmente ipotizzato, ma che vedesse gente e partecipasse alla vita della Chiesa. Purtroppo servì a poco, perché le polemiche in dieci anni non son mancate e hanno fatto male a entrambi». Ora che parentesi due «due Papi» si è chiusa con la morte di Ratzinger, Francesco ha un piano per non ripetere quello che lui stesso dipinge come un errore del suo predecessore: «Il ministero petrino è ad vitam e, dunque, non vedo condizioni per una rinuncia», scrive Francesco, «le cose cambierebbero se subentrasse un grave impedimento fisico, e in quel caso ho già firmato all’inizio del pontificato la lettera con la rinuncia che è depositata in Segreteria di Stato. Se questo dovesse succedere, non mi farei chiamare Papa emerito, ma semplicemente vescovo emerito di Roma, e mi trasferirei a Santa Maria Maggiore per tornare a fare il confessore e portare la comunione agli ammalati». Forse da qui nasce anche la decisione di celebrare i funerali di Benedetto XVI in tono minore, per non dire quasi dimesso, che aveva fatto molto rumore e scalpore all’epoca.Ma se la coabitazione tra il Papa tedesco e quello argentino è un problema che ormai archiviato, diverso è il discorso sulle aperture, attuali e future, della Chiesa, soprattutto per quanto riguarda i fedeli Lgbtq: «Immagino una Chiesa madre, che abbracci e accolga tutti, anche chi si sente sbagliato e chi in passato è stato giudicato da noi. Penso alle persone omosessuali o transessuali che cercano il Signore e che invece sono state respinte o cacciate». Bergoglio conferma che «le benedizioni alle coppie irregolari: voglio soltanto dire che Dio ama tutti, soprattutto i peccatori. E se dei fratelli vescovi decidono di non seguire questa strada, non significa che questa sia l’anticamera di uno scisma, perché la dottrina della Chiesa non viene messa in discussione». Parole che, però, contrastano nettamente con la fotografia attuale della Chiesa: accanto a un’Europa e a un Nord America sostanzialmente allineati nel chiedere di benedire queste unioni, ci sono Paesi (anche europei), Chiese locali e un intero continente, l’Africa, che hanno già respinto tali aperture. Per Francesco, comunque, non si torna indietro: «È giusto che queste persone che vivono il dono dell’amore possano avere una copertura legale come tutti. Gesù andava spesso incontro alle persone che vivevano ai margini, ed è quello che la Chiesa dovrebbe fare oggi con le persone della comunità Lgbtq+, che all’interno della Chiesa sono spesso marginalizzate: farle sentire a casa, soprattutto quelle che hanno ricevuto il battesimo e sono a tutti gli effetti parte del popolo di Dio. E chi non ha ricevuto il battesimo e desidera riceverlo, o chi desidera fare da padrino o madrina, per favore, che sia accolto».Francesco sta distruggendo, dunque, il papato? Nell’autobiografia, il Santo Padre affronta anche questo aspetto tirando bordate alla Curia romana: «Cosa posso dire? Che la mia vocazione è quella sacerdotale: prima di tutto sono un prete, sono un pastore, e i pastori devono stare in mezzo alle persone. È vero che quella del Vaticano è l’ultima monarchia assoluta d’Europa e che, spesso, qui dentro si fanno ragionamenti e manovre di corte, ma questi schemi vanno definitivamente abbandonati. Nel conclave del 2013 c’era una gran voglia di cambiare le cose, di abbandonare certi atteggiamenti che purtroppo ancora oggi fanno fatica a sparire. C’è sempre chi cerca di frenare la riforma, chi vorrebbe rimanere fermo ai tempi del Papa-re».Infine, i temi ambientali. Dopo aver ammonito i giovani a non deturpare le opere d’arte, Bergoglio sposa ancora una volta la linea dell’ambientalismo più spinto: «Il tempo sta per scadere, non ci rimane molto per salvare il pianeta. Giovani, fate rumore».
Chi ha inventato il sistema di posizionamento globale GPS? D’accordo la Difesa Usa, ma quanto a persone, chi è stato il genio inventore?
Piergiorgio Odifreddi (Getty Images)