2024-06-01
Secondo Bankitalia i lavoratori stranieri sono la soluzione per sostenere il Pil
Fabio Panetta chiede di aumentare i flussi per spingere l’occupazione. Bacchettate alla Lagarde sui tassi: «Serve azione tempestiva».La Banca d’Italia insiste sulla necessità di avere un flusso maggiore di immigrati regolari per sostenere l’occupazione e torna a tirare per la giacca Christine Lagarde sul taglio dei tassi di interesse. Certifica che tra il 2019 e il 2023 il Pil italiano è cresciuto del 3,5%, più che doppiando il +1,5% della Francia e quintuplicando il +0,7% della Germania. Ma serve un piano credibile per ridurre il «fardello» del debito. Nelle sue prime considerazioni finali da governatore di Bankitalia, che guida da novembre scorso, Fabio Panetta ha toccato più punti caldi. A cominciare da quello dell’Italia senza figli con il rischio da qui a 20 anni di vedere il Paese uscire dal G7. Decisi aumenti dei tassi di occupazione «potrebbero arrivare a controbilanciare gli effetti del calo demografico e mantenere invariato il numero degli occupati. È inoltre possibile che un sostegno all’occupazione derivi da un flusso di immigrati regolari superiore a quello ipotizzato dall’Istat. Occorrerà gestirlo, in coordinamento con gli altri Paesi europei e rafforzando le misure di integrazione», ha detto ieri. C’è poi il tema giovani: «Molti hanno cercato migliori prospettive di lavoro all’estero», 525.000 tra il 2008 e il 2022, e «l’esodo indebolisce la dotazione di capitale umano del nostro Paese». In questo scenario anche l’Intelligenza artificiale può rappresentare una grande opportunità ma anche un rischio per i posti di lavoro. Quanto allo stato di salute dell’economia, Panetta ha sottolineato che l’Italia «non è condannata alla stagnazione» e può tornare a crescere ma l’economia soffre ancora di «problemi gravi». Il più preoccupante è l’elevato debito pubblico: un «fardello» che va ridotto mantenendo sotto controllo i conti, rilanciando la crescita e combattendo gli sprechi di spesa e l’evasione fiscale. Il governatore ha poi riservato un’ampia attenzione all’Europa (senza però fare alcun riferimento alle imminenti elezioni). Negli ultimi due decenni il peso dell’Unione europea sul Pil globale è sceso dal 26% al 18%, mentre quello degli Stati Uniti è rimasto pressoché invariato, al 26%, e quello della Cina è quadruplicato, al 17%, ha evidenziato, aggiungendo che nell’attuale scenario geopolitico, è essenziale per l’Europa agire con determinazione per migliorare la competitività e rafforzare l’autonomia strategica.«L’introduzione di un titolo europeo privo di rischio e il completamento dell’Unione bancaria», ha detto, «sono le precondizioni per creare un mercato unico dei capitali», ma ha anche sottolineato l’importanza di definire un Testo unico della finanza europeo. Inoltre, secondo l’inquilino di Via Nazionale, gli effetti delle nuove regole di bilancio Ue «dipenderanno da come esso sarà applicato» ma serve una politica di bilancio comune. Sul fronte della politica monetaria, per Panetta è necessario evitare che «diventi eccessivamente restrittiva, spingendo l’inflazione al di sotto dell’obiettivo simmetrico della Bce». Pertanto, «nel definire il percorso di riduzione dei tassi ufficiali bisognerà considerare che un’azione tempestiva e graduale permetterà di contenere la volatilità macroeconomica rispetto a un’azione tardiva e precipitosa».Infine il sistema bancario che resta solido ma richiede comunque un certo livello di guardia. «Il 2023», ha ricordato il governatore, «è stato un anno molto favorevole per le banche italiane. Il rendimento del capitale ha superato il 12%. La redditività ha beneficiato di un’eccezionale congiuntura di mercato, in cui l’abbondante liquidità in circolazione ha frenato l’aumento del costo della raccolta, mentre il rialzo dei tassi ufficiali si è rapidamente trasmesso a quelli sui prestiti, alimentando il margine di interesse. Il capitale è salito al 15,6% delle attività a rischio». Tuttavia, ha avvertito Panetta, «non possiamo farci cogliere impreparati da tensioni che potrebbero emergere in futuro».Nella relazione annuale pubblicata ieri da Via Nazionale si legge, inoltre, che alla fine del 2023 la casa rappresenta i tre quarti della ricchezza delle famiglie meno agiate mentre gli strumenti finanziari più liquidi (depositi e obbligazioni) ne costituivano il 17%. Il debito era pari a un quarto della ricchezza lorda. Per contro, il patrimonio del decimo più ricco era maggiormente diversificato: circa un terzo della ricchezza lorda era costituito da immobili residenziali e poco più del 40% da strumenti finanziari rischiosi.Dal discorso di Panetta - siamo del resto in campagna elettorale - la politica ha colto i punti che più le fanno comodo: il Pd (e la Cgil di Maurizio Landini) cavalca la parte sui migranti mentre Matteo Salvini risponde che «agevolare l’arrivo di lavoratori per bene dall’estero ci sta, il problema è che sono arrivati decine di migliaia di migranti irregolari». Reazioni anche dal mondo delle banche e delle imprese. «Il governatore Panetta è stato impeccabile e ha toccato il mio cuore con il suo passaggio relativo al capitale umano, nel quale ha sottolineato il ruolo decisivo proprio delle persone, evidenziando in particolare l’esigenza di sfruttare le competenze dei giovani», ha commentato segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. Il neo presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha sottolineato di condividere soprattutto i passaggi dell’intervento di Panetta sul necessario cambio di passo dell’Europa, sul bisogno di incrementare la produttività del Paese, «la via è quella degli investimenti», e su capitale umano che manca, anche in visione delle nuove tecnologie che arriveranno come l’Intelligenza artificiale.
Jose Mourinho (Getty Images)