2023-10-13
Hamas usa i palestinesi come scudi umani
Gli islamisti si oppongono ai corridoi umanitari: «Sarebbe un esodo permanente»L’Egitto: «Il valico è aperto, ma inagibile». E i Paesi confinanti temono l’ondata.I palestinesi a Gaza vivono in una gabbia, ostaggi anche loro perché non possono scappare. A impedirglielo è Hamas. L’organizzazione islamista che controlla Gaza e che da sei giorni è in guerra contro Israele, ha respinto la proposta di aprire un corridoio umanitario fatta dall’Egitto, perché, ha spiegato una fonte, «costringerebbe il popolo palestinese ad abbandonare la propria patria. Sarebbe un esodo permanente». La priorità in questo momento dovrebbe essere quella di mettere al sicuro più civili possibili perché la reazione di Israele al brutale attacco dei miliziani di Hamas è pesantissima, eppure ai terroristi non sembra interessare. Il motivo è semplice: i civili palestinesi per Hamas sono nient’altro che merce, scudi umani. È proprio tra quegli innocenti che i fondamentalisti si nascondono e Gaza in questo momento sta subendo bombardamenti senza precedenti. Se i civili se ne andassero, la guerra finirebbe in pochissimi giorni. L’esercito di Difesa israeliano continua ad avvertire la popolazione prima di ciascun attacco, ma non basta più. Nonostante le accortezze dell’Idf, l’unica salvezza per i profughi palestinesi è quella di andarsene. Secondo le stime del ministero della Salute di Gaza sono ormai più di 340.000 le persone che hanno lasciato le loro case per fuggire o perché non ne posseggono più una. Hamas continua a chiedere «l’accesso a forniture e beni essenziali come carburante o elettricità, tutto ciò che garantisca» ai 2,3 milioni di palestinesi dell’enclave «il diritto alla vita». Israele risponde duramente: «Aiuti umanitari a Gaza? Nessun interruttore elettrico sarà acceso, nessuna pompa dell’acqua sarà aperta, nessun camion di carburante entrerà finché gli ostaggi israeliani non saranno tornati a casa. Senso dell’umanità per senso dell’umanità. Nessuno può farci la morale», le parole di Israel Katz, il ministro dell’Energia di Israele. La situazione a Gaza è allo stremo. Secondo il World food programme, l’agenzia delle Nazioni Unite, la situazione è devastante. Il direttore per la Palestina, Samer Abdeljaber ha detto: «Stiamo assistendo alla carenza di carburante, acqua e elettricità. Stiamo vedendo i nostri rifugi sovraffollati. Non abbiamo capacità. Preoccupa la mancanza di acqua dolce, che influirà su molti problemi come la qualità del cibo e l’accesso all’acqua pulita per le persone nei rifugi e fuori dai rifugi», ha concluso. Il rifiuto di Hamas è quindi gravissimo, soprattutto se si pensa ai bambini o ai civili feriti che non possono essere più curati negli ospedali a causa del blocco dell’energia.Nel frattempo, fuori da quell’inferno, si lavora duramente per costruire i corridoi umanitari. Gli Stati Uniti si sono attivati con Israele e l’Egitto per realizzare i corridoi umanitari fra Gaza e l’Egitto per i civili che fuggono dalla guerra in corso. Lo ha confermato la Casa Bianca. «Ne stiamo discutendo attivamente con le nostre controparti israeliane ed egiziane, sosteniamo il passaggio sicuro per i civili», ha detto il portavoce per la Sicurezza nazionale, John Kirby. Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha chiarito che l’Italia è pronta a collaborare per la predisposizione dei corridoi umanitari: «L’Italia non si è mai tirata indietro, qualora fosse chiesto un impegno italiano di pace di questo tipo saremmo i primi a essere disponibili».L’Egitto teme un esodo di massa e inizialmente sembrava avesse rifiutato di aprire i corridoi, ma dal ministero degli Esteri è arrivata una precisazione: «Il valico di frontiera di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza è aperto al traffico e non è stato mai chiuso dall’inizio della crisi attuale. Il valico è però inagibile perché le strutture sul lato palestinese sono state distrutte a causa dei ripetuti bombardamenti israeliani». Insomma il valico di Rafah formalmente è aperto, dicono gli egiziani, che invitano gli israeliani ad accettare una tregua, ma l’unico motivo per cui hanno accettato di aprirlo è che sanno che Hamas non permetterà mai ai palestinesi di fuggire. Gli egiziani sono consapevoli del fatto che una volta aperta la gabbia di Hamas, si ritroverebbero dentro criminali tagliagole sotto le mentite spoglie dei rifugiati. Inoltre, per quanto riguarda l’inagibilità del valico, non è da escludere l’ipotesi che possano essere stati gli stessi terroristi a sabotarne l’accesso.Ma sono tutti i Paesi confinanti a temere l’ondata migratoria che si potrebbe scatenare se si aprisse un varco. Sono in molti ad avere paura che il terrore si diffonda in tutta l’area. La Grecia, che ha apertamente appoggiato Israele fin dal principio, ha spiegato che l’Unione europea dovrebbe rivedere in questo contesto la dichiarazione congiunta con la Turchia del 2016. Atene teme che i terroristi entrino nel Paese e si nascondano tra i gruppi di rifugiati. Secondo fonti governative, Grecia e Cipro saranno pressate da nuove ondate di rifugiati provenienti direttamente da Gaza, Cisgiordania e Libano. Per questo i servizi segreti controllano anche le persone che vivono in Grecia e che hanno potenziali collegamenti con funzionari di Hamas.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.