2018-11-23
Otto anni al pedofilo dell’asilo Bankitalia
Condannato l'insegnante senza curriculum assunto nella prestigiosa struttura. Ha abusato di 26 bimbe fra i 3 e i 5 anni. Rimane il mistero su chi l'abbia raccomandato.Si faceva mettere le mani nelle tasche dei jeans dalle bambine e baciava sulle labbra le alunne più «obbedienti». Pare ben 26 fra i tre e i cinque anni d'età, secondo la ricostruzione dei carabinieri, dei pm e le ammissioni dello stesso maestro d'inglese. Che mercoledì, a Roma, è stato condannato a 8 anni di carcere, con rito abbreviato e relativo sconto di un terzo della pena. Jonathan Trupia, l'insegnante senza curriculum capitato chissà come in una struttura di assoluto prestigio come l'asilo di Bankitalia, raccomandava a tutte le piccole vittime la stessa cosa: «Non raccontare nulla a papà e mamma, loro non devono sapere niente». Almeno una bambina però ha violato il patto, se così si può chiamare quello tra un venticinquenne e un bambino che neppure sa scrivere, e il resto è venuto di conseguenza. Con la Verità che il 27 marzo scorso ha rotto il muro del silenzio raccontando tutta la storia non certo per morbosità, ma perché gli stessi genitori erano infastiditi dell'atteggiamento un po' minimalista ed eccessivamente «riservato» dell'Opera Montessori, a cui la Banca d'Italia aveva affidato la gestione di questo bellissimo asilo al Mandrione, vicino all'acquedotto romano. Quattro giorni di telecamere nascoste, e un gip che non si fa intimidire dall'importanza delle istituzioni coinvolte come Clementina Forleo, avevano portato all'arresto immediato di questo ragazzo originario della Tanzania, che al primo interrogatorio provò a negare, ma poi, appena gli mostrarono le sue gesta, si è ammutolito ed è tornato in carcere.L'altroieri è stato deciso che ci starà altri sette anni e mezzo per violenza sessuale continuata e aggravata. Al momento della condanna, letta dal gip Elisabetta Pierazzi, con l'aula riservata solo ad avvocati e parenti delle vittime, una mamma ha esclamato: «È incredibile, ma l'orco era proprio nella scuola». Trupia avrà però, con ogni probabilità, un secondo processo per un nuovo filone d'inchiesta, a causa delle altre denunce per comportamenti simili arrivate sul tavolo dei pm Francesca Passaniti e Maria Monteleone. Perché la storia andava avanti da tempo, com'è evidente.Il maestro si è scusato e ha chiesto perdono ripetutamente, anche in aula: «Chiedo perdono alle piccole e alle loro mamme», ha detto a capo chino. E ha domandato perdono anche alla moglie e al figlioletto. Perché la cosa incredibile è che Trupia, quando abusava delle sue alunne, era diventato papà da pochi mesi di un bel maschietto. Quando l'arrestarono nel silenzio più totale, eravamo andati a vedere la sua pagina Facebook prima che qualcuno la cancellasse. E a guardare quelle foto con il suo pargoletto, abbracciato alla mamma, sembrava incredibile che potesse essere la stessa persona del Mandrione. E invece con la condanna è stata decisa la sospensione della patria potestà e il divieto per un anno di frequentare luoghi dove vi sono minori (paradossalmente anche casa sua), quando uscirà dal carcere. La nuova inchiesta permetterà probabilmente anche di appurare il grande segreto inconfessabile di tutta questa storia: chi lo ha raccomandato per l'assunzione, nonostante un curriculum assai modesto.