2022-03-02
Ok dell’Aula alle armi per gli ucraini
Semaforo verde all’invio di materiale bellico. La lista di Lorenzo Guerini sarà segreta, però ci saranno blindati, mitragliatrici e missili. Consegna a giorni tramite mercenari.Semaforo verde del Parlamento all’invio delle armi in Ucraina: l’elenco dettagliato del materiale bellico che verrà consegnato direttamente all’esercito di Kiev sarà contenuto in un decreto che sarà varato oggi dal ministro della Difesa, ma resterà secretato. Tuttavia, le indiscrezioni circolano ormai da giorni. Si tratterà con ogni probabilità di mezzi blindati leggeri Lince, mitragliatrici Browning o le più leggere Mg, missili terra-terra anticarro Panzerfaust, mortai, munizioni di vario genere e, ma questo è da verificare, anche di missili terra-aria Stinger. Il numero degli anticarro e degli Stinger dovrebbe essere nell’ordine delle centinaia; migliaia dovrebbero essere invece le mitragliatrici pesanti Browning o le più leggere Mg. Gli Stinger, ricordiamolo, sono certamente l’arma più pericolosa tra quelle che potrebbero essere spedite a Kiev: si tratta, come si legge sul sito dell’esercito italiano, di un sistema d’arma missilistico terra-aria impiegato contro la minaccia aerea condotta alle bassissime quote, composto da missile, tubo di lancio, unità di alimentazione elettrica e sistema di identificazione. La risoluzione approvata dal Parlamento impegna il governo a «assicurare sostegno e solidarietà al popolo ucraino e alle sue istituzioni attivando, con le modalità più rapide e tempestive, tutte le azioni necessarie a fornire assistenza umanitaria, finanziaria, economica e di qualsiasi altra natura, nonché, tenendo costantemente informato il Parlamento e in modo coordinato con gli altri Paesi europei e alleati la cessione di apparati e strumenti militari che consentano all’Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa e di proteggere la sua popolazione e sostenere ogni iniziativa multilaterale e bilaterale utile ad una de-escalation militare e alla ripresa di un percorso negoziale tra Kiev e Mosca, anche raccogliendo la disponibilità della Santa Sede a svolgere un’opera di mediazione; a raccogliere», si legge ancora nel testo della risoluzione, «l’aspirazione europea dell’Ucraina, rafforzando in ogni campo la cooperazione Ue-Ucraina; ad attivare un programma straordinario di accoglienza dei profughi ucraini, coinvolgendo enti locali e associazionismo, semplificando le procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato, applicando la direttiva europea sulla protezione temporanea e sostenendo le iniziative della Ue per una accoglienza solidale e condivisa». I tempi per l’arrivo delle armi italiane in Ucraina saranno nell’ordine di pochi giorni, perché c’è da coordinare la logistica insieme agli altri Paesi europei che faranno altrettanto. Chi sarà materialmente a consegnare le armi agli ucraini? Impossibile che a entrare in territorio ucraino siano militari italiani: vorrebbe dire rischiare un conflitto a fuoco diretto con i soldati russi. Altrettanto impensabile far atterrare a Kiev aerei militari italiani. Come ha anticipato ieri La Verità, è probabile che si formi un centro di raccolta degli armamenti in Polonia, e che da qui si introducano le armi in Ucraina. A compiere materialmente la consegna saranno con ogni probabilità mercenari, specializzati in questo genere di operazioni.
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