In un momento come questo di tensioni geopolitiche, guerre e attacchi hacker, in cui i dati sono sempre più importanti per chi li ha e per chi li richiede, industria e difesa uniscono le forze.
Le tecnologie per la gestione del dato intervengono a tutti i livelli, dal campo industriale a quello sanitario, dal settore finanziario a quello assicurativo, dai servizi di previsione metereologica fino alla gestione dei grandi eventi e il monitoraggio del territorio. Ma è nel campo della difesa che il monitoraggio, la protezione e la gestione del dato acquista un valore strategico. Un tema di cui si parlerà a Roma, dall’8 al 9 ottobre, durante Cybertech Europe, l’evento annuale di riferimento a livello europeo nel campo della sicurezza informatica.
La digitalizzazione e le tecnologie disruptive hanno infatti rivoluzionato l’approccio alla gestione delle informazioni: attraverso big data, intelligenza artificiale e deep learning, è possibile avere in tempo reale una visione complessiva di determinati fenomeni in ogni ambito operativo in cui operano le forze di sicurezza.
Ne deriva l’importanza di sviluppare soluzioni cyber sicure in modo “nativo” (secure-by-design), ossia in una cornice di cyber sicurezza a partire dalla loro progettazione. La protezione dei dati è ormai diventata una questione di rilevanza strategica per ogni Paese. La sicurezza cibernetica è ormai essenziale per affrontare le minacce informatiche che diventano sempre più insidiose, essendo di natura ibrida e multidominio.
È in questo contesto che Leonardo, la principale realtà italiana nella produzione industriale tecnologicamente avanzata e leader nel settore della Difesa e Sicurezza, ha potuto mettere a frutto le proprie capacità al servizio delle Forze Armate.
Ne è nato il progetto che ha portato allo sviluppo del Joint Operation Center (JOC) per il Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI): una sala operativa in grado di gestire le informazioni provenienti da più domini e che fornisce un supporto decisionale strategico agli operatori della Difesa. 68 postazioni, che diventeranno presto 150, 20 stanze, una sala strategico-decisionale e una di calcolo, su oltre duemila metri-quadri all’interno dell’Aeroporto di Roma-Centocelle Francesco Baracca.
La superiorità informativa è l’obiettivo primario a cui gli operatori della sicurezza devono tendere. Tale superiorità può essere raggiunta solo mediante l'impiego di sistemi innovativi e avanzati per la raccolta, l'analisi e la diffusione delle informazioni in modo sicuro, protetto.
Il JOC nasce per fornire supporto al COVI nelle attività di pianificazione, coordinamento e condotta delle operazioni in ogni scenario. Le informazioni che provengono dai sistemi di comando e controllo dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e da altre fonti (come ad esempio quelle in ambito NATO), sono integrate nel sistema, che grazie alle tecnologie digitali abilitanti, fornisce un quadro in real-time del contesto operativo. Alle fonti finora disponibili, si aggiungeranno in futuro quelle provenienti dai domini spaziali e cyber, ovvero del Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche e del Comando per le Operazioni Spaziali.
Una delle caratteristiche peculiari del JOC è la possibilità di gestire di informazioni non esclusivamente militari, ma anche relative ai settori della politica, dell'economia e della società. Le informazioni vengono raccolte automaticamente da fonti aperte (come web e social media) e non, tramite il software PMESII, che utilizza algoritmi e processi analitici avanzati per la ricerca, la categorizzazione, l'elaborazione e la visualizzazione dinamica dei dati. Tra le funzionalità, anche quella di simulare scenari avanzati (modelling & simulation) per effettuare “previsioni”. Una caratteristica che si appoggia sulla qualità e affidabilità delle informazioni disponibili.
Leonardo, che ha curato la realizzazione del centro, ha lanciato quest’anno il proprio piano industriale 2024-2028, in cui la digitalizzazione rappresenta uno dei pilastri strategici per la crescita del gruppo. Le tecnologie digitali permettono infatti l’interoperabilità tra i vari domini in un continuum: big data, high performance computing e cloud, intelligenza artificiale, digital twin, connessioni a banda ultra-larga e sicurezza cibernetica, sono gli abilitatori strategici per presidiare al meglio il nuovo scenario della sicurezza. Per fare ciò l’azienda può fare affidamento su uno dei più potenti supercomputer del mondo della difesa, il davinci-1, in grado di gestire circa 20 milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo per lo sviluppo delle proprie tecnologie e per la salvaguardia delle proprie capacità.
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(Ansa)
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