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- È gustosa da mangiare su carne, lasagne e pizza. Però può fare male. Le parti bruciate nella cottura sviluppano infatti composti nocivi, che hanno effetti cancerogeni. Come gli idrocarburi aromatici che possono mutare il nostro Dna.
- Gli amminoacidi che troviamo in alcuni prodotti si possono trasformare in sostanze tossiche, come la cadaverina e la tiramina. Teniamo d’occhio la data di scadenza.
- Studi scientifici dimostrano che l'acrilammide aumenta il rischio di tumori, soprattutto nei bambini.
Lo speciale contiene tre articoli.
Luiz Ignacio Lula Da Silva (Ansa)
A Panama, a due passi dal canale, si sta tenendo la decima riunione della Cop10, l’assemblea organizzata dall’Oms con l’obiettivo di regolamentare il tabacco. L’avvio dei lavori vede subito sintonia tra il Brasile, guidato dal socialista Luiz Ignacio Lula Da Silva, la stessa Oms e l’Unione europea che partecipa come delegata anche per conto dei Paesi membri, ma che ne scavalca le indicazioni e il mandato. La proposta è definire dannoso l’intero settore, vietando persino i prodotti con filtri. Pesa anche la scusa delle transizione green e l’impostazione ereditata dal Covid del rischio zero. Alla faccia dei posti di lavoro…
A Panama, a due passi dal canale, si sta tenendo la decima riunione della Cop10, l’assemblea organizzata dall’Oms con l’obiettivo di regolamentare il tabacco. L’avvio dei lavori vede subito la formazione dell’asse Brasile, guidato dal socialista Luiz Ignacio Lula Da Silva, la stessa Oms e l’Unione europea che partecipa come delegata anche per conto dei Paesi membri. Il primo passo parte da Brasilia che spinge per il riconoscimento e l’obbligo di applicazione dell’articolo 18 del Framework convention on tobacco della stessa Oms. Articolo che a sua volta riporta direttamente all’agenda 2030 per la transizione green Per i non addetti ai lavori la ferrea applicazione dell’articolo impone il riconoscimento del tabacco come grande causa di danni per l’uomo e per l’ambiente con due risultati. Il primo è che si condannano gli agricoltori e le aziende connesse al settore a ridurre drasticamente la produzione e nel secondo caso – paradossalmente – condannare anche i prodotti sostitutivi del tabacco. Secondo il principio del danno zero. Se non si può garantire l’assenza del rischio per la salute anche la riduzione e gli impegni che ne derivano sono da abolire. Non a caso già ieri in totale evasione da quello che è il mandato Ue, Oms e Bruxelles hanno iniziato a discutere pure del divieto di immettere sul mercato tutti i prodotti con filtri. Una batosta per quei Paesi a vocazione agricola come l’Italia e numerose altre nazioni latino americane.
Eppure, l’orientamento manifestato dal Parlamento Europeo, e quindi dai rappresentanti eletti dalla popolazione votante degli Stati Membri, è sempre stato – e risulta tuttora – sostanzialmente in linea con un approccio di riduzione del rischio, che riconosce un ruolo importante per i prodotti senza combustione nelle strategie di contrasto al fumo convenzionale, a integrazione delle tradizionali politiche di prevenzione e cessazione. Ovvero: poiché i cittadini europei fumano e secondo le stime continueranno a fumare anche nei prossimi anni, è fondamentale fornire loro delle alternative meno dannose che consentano quantomeno di ridurre i rischi. In un rapporto del 2022 sulle attività della Beca - La Commissione Speciale che si occupa di individuare azioni e politiche per combattere il cancro – il Parlamento europeo sottolineava di credere «fermamente» che tutte le politiche e tutti i programmi di finanziamento europei dovessero attuare azioni preventive globali contro il cancro basate su misure di riduzione del danno, oltre che di eliminazione totale. Non solo, la Beca concludeva il report invitando formalmente la Commissione a dare seguito alle valutazioni scientifiche dei rischi per la salute derivanti da sigarette elettroniche, prodotti a tabacco riscaldato e nuovi prodotti del tabacco, anche in modo comparativo.
Non è un caso che sempre a Panama è partito il controcanto all’Oms. Come segnala il sito Sigamagazine, si chiama ironicamente Good Cop/Bad Cop l’iniziativa parallela alla decima Conferenza delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Oms, , organizzata dall’associazione americana Taxpayers Protection Alliance. Il gioco di parole, che si traduce con «poliziotto buono/poliziotto cattivo», sta a segnalare l’intenzione dell’associazione di mettersi dalla parte «giusta» della barricata, quella della riduzione del danno, dando voce agli esclusi dall’incontro dell’Organizzazione mondiale di sanità. L’iniziativa è stata battezzata come «conference of the people», perché vuole dare voce ai consumatori di sigarette elettroniche e altri strumenti di riduzione del danno fumo, proprio quelle persone che non sono ammesse alla Cop10, nonostante vi si deciderà il futuro della loro salute.
La conferenza è letteralmente parallela a quella dell’Oms. Anche questa, infatti si svolge a Panama e durerà l’intera settimana, dal 5 al 10 febbraio. E vedrà incontri e interventi da parte del mondo scientifico favorevole alla riduzione del danno da fumo, dei gruppi di advocacy e delle associazioni. Molti personaggi noti sono già arrivati a Panama da tutto il mondo. Solo per fare alcuni nomi, sono già sul posto gli scienziati Riccardo Polosa e Konstantinos Farsalinos e il commentatore britannico dell’Institute for Economic Affairs Cristopher Snowdon. L’idea è di fornire un commento continuo e attento a quello che accade alla Cop10, che vedremo cosa combinerà nelle prossime ore.
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L'attore Costantino Seghi durante la presentazione del film tv Rai «La rosa dell'Istria» (Ansa)
La Rosa dell'Istria, in onda su RaiUno lunedì 5 febbraio, liberamente ispirato al romanzo Chi ha paura dell’uomo nero? di Graziella Fiorentin, è la storia di un esodo, vissuta attraverso gli occhi di una ragazzina e della sua famiglia.
2024-01-31
Nasce la Panorama Journalism Academy, un master per diventare giornalisti e comunicatori
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Voluto da Maurizio Belpietro e realizzato in collaborazione con l’Università eCampus, darà agli iscritti gli strumenti per lavorare nella carta stampata, in radio, in tv, nel digitale e in tutto il mondo dell’informazione.
Si legge da ogni parte che l’intelligenza artificiale renderà obsoleti certi mestieri o comunque ne minerà meccanismi e fondamenti, sostituendo l’uomo nei compiti di routine e, in prospettiva, anche in quelli più creativi.
Se a questo si aggiunge lo stato di salute arrancante della stampa, i numeri poco confortanti delle copie cartacee e l’immaturità del digitale, può sembrare controintuitivo affidare il proprio futuro al giornalismo, assecondando quello che rimane un sogno affascinante, una vocazione intramontabile. E possibile.
Ci sono infatti altri elementi da tenere a mente: preso nel suo insieme, considerando anche le attività di ufficio stampa e generazione di contenuti ad ampio spettro, il mercato della comunicazione in Italia vale 22 miliardi di euro. A dirlo, in un osservatorio presentato lo scorso novembre e realizzato in collaborazione con l’università di Pavia, è l’Una - Aziende della comunicazione unite, che rileva un peso del comparto in crescita. Sono segnali confortanti, che aprono buone prospettive per il futuro, a patto di avere consapevolezza dello scenario, dei mutamenti in corso.
È questa la premessa della «Panorama Journalism Academy» (link: https://academy.panorama.it/), master universitario in giornalismo realizzato dallo storico newsmagazine italiano in collaborazione con l’Università eCampus e partner di prestigio quali questo quotidiano, il settimanale Donna Moderna e Rtl 102.5, la radio più ascoltata in Italia.
Il master, che partirà ad aprile e si svolgerà nei fine settimana proponendo una formula mista di lezioni online e sessioni in presenza, si propone di fornire gli strumenti teorici e pratici per lavorare nel mondo dell’informazione, in tutte le sue forme, dalla carta stampata all’online, dalla radio alla tv e agli uffici di comunicazione per ogni canale, compresi i social network. Il tutto sotto l’ala di un gruppo editoriale indipendente e tra i più dinamici sulla scena nazionale.
Voluto da Maurizio Belpietro, tra i suoi docenti ha nomi noti al grande pubblico ed esperti di lungo corso come Mario Giordano, che si occuperà di raccontare dinamiche e dietro le quinte del giornalismo televisivo o Francesco Borgonovo, che tratterà le tematiche legate alla propaganda e il mondo artificiale. Qui https://academy.panorama.it/#faculty l’elenco completo dei docenti e delle materie.
I corsi accademici saranno 12, per un totale di circa 300 ore di lezioni in live streaming, a cui si affiancheranno 9 seminari di approfondimento con esperti del settore. Accanto alla teoria, tanta pratica sul campo: 30 ore di laboratori per applicare le competenze acquisite durante le lezioni; 200 ore di tirocinio nella testata-laboratorio Panorama News, dove prendere confidenza con tutti i ferri del mestiere, fino ai 3 mesi di stage presso le redazioni delle testate del gruppo e dei partner ufficiali del master. Un’opportunità reale per farsi notare e piantare i semi della propria carriera nel mondo della comunicazione.
L’ambizione è essere all’altezza del futuro, anche dell’intelligenza artificiale: «Per fare questo bisogna uscire dalla comoda autostrada del “pensiero unico” e avventurarsi sui sentieri del “pensiero differente”. Ed è esattamente quello che proponiamo in questo master», commenta Massimo de Manzoni, direttore dell’Academy e condirettore di questo giornale. «Possiamo farlo», aggiunge, «perché in un certo senso siamo nati diversi. Perché il culto del dubbio e la contro narrazione sono da sempre i tratti distintivi dei fondatori di questo gruppo editoriale: il cosiddetto Metodo Belpietro. E perché i corsi che offriamo e i professionisti che li animano sono, da questo punto di vista, quanto di meglio si possa mettere in campo oggi».
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