2025-08-18
Nuovi attriti tra Francia e Mali
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Bamako, capitale del Mali (Getty Images)
Torna a salire la tensione tra Parigi e Bamako. I rapporti tra le due capitali sono tesi da ormai quattro anni. Ma adesso una crisi diplomatica rischia di inasprirli ulteriormente. La giunta militare del Mali ha reso noto di aver arrestato un cittadino francese sospettato di spionaggio con obiettivi di destabilizzazione. Il governo di Parigi ha replicato sostenendo che l’accusa sarebbe «infondata» e che il soggetto agli arresti, Yann Vezilier, è un dipendente dell’ambasciata francese. L’Esagono ne ha quindi invocato il «rilascio immediato». Parigi ha inoltre accusato Bamako di aver violato la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche. Questa crisi rappresenta un ulteriore tassello nei rapporti sempre più tesi che intercorrono ormai tra Francia e Mali. La svolta è avvenuta dopo il golpe del 2021. L’anno successivo, la giunta al potere chiese esplicitamente a Parigi di ritirare le truppe dal proprio territorio. L’addio delle forze francesi ha quindi avuto luogo ad agosto 2022. Più o meno contemporaneamente Bamako si è sempre più spostata nell’orbita russa. Nel 2023, il Mali siglò un patto di mutuo soccorso militare con il Niger e il Burkina Faso, infliggendo così uno schiaffo geopolitico tanto a Parigi quanto all’Ecowas. L’anno successivo, i tre Paesi hanno costituito l’Alleanza degli Stati del Sahel, che ha a sua volta stretto dei significativi legami con Mosca. Tutto questo, mentre, a giugno scorso, il Mali e la Russia hanno firmato un accordo di cooperazione nel settore dell’energia nucleare.Insomma, l’influenza francese sul Sahel è ormai ridotta al lumicino. E le nuove fibrillazioni diplomatiche tra Parigi e Bamako peggioreranno ulteriormente una situazione già assai compromessa. Per l’Esagono si tratta di un notevole problema geopolitico, proprio mentre Emmanuel Macron sta cercando di rilanciare il ruolo internazionale della Francia tanto nella crisi ucraina quanto nel settore della Difesa europea. Gli stessi Stati Uniti guardano con diffidenza alle mosse di Parigi in Africa. Tanto più dopo che, a settembre dell’anno scorso, hanno dovuto ritirare i propri soldati dal Niger. Per l’Eliseo si configura quindi un problema d’immagine e di credibilità internazionale non di poco conto. E l’Italia, soprattutto grazie al Piano Mattei, potrebbe approfittarne, giocando di sponda con l’amministrazione Trump.
Andrej Babis (Getty Images)
La Battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571 di Andries Van Eertvelt, dipinto del 1640 (Getty Images)
(Totaleu)
Lo ha dichiarato l'eurodeputato di Fratelli d'Italia in un intervento durante la sessione plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo.