2022-08-26
Nucleare iraniano: Biden cede, ira di Israele
Joe Biden in Israele (Ansa)
Washington pronta a siglare l’intesa che porterà a Teheran ben 100 miliardi di dollari all’anno. Tel Aviv delusa dall’alleato. Il premier dello Stato ebraico, Lapid, avverte: «Non siamo pronti a vivere con una minaccia da parte di un regime islamista».Stati Uniti e Iran dopo molti rinvii e infinite discussioni potrebbero chiudere molto presto il Joint comprehensive plan of action (Jpcoa) ovvero l’accordo sul nucleare che risale ormai al 2015. I colloqui sono andati avanti per quasi 17 mesi e hanno rischiato di fallire in diverse occasioni ma forse questa è la volta buona (per usare un eufemismo) per chiudere l’accordo. Tutto questo per volontà degli ayatollah di Teheran che si sono sempre rifiutati di mostrare la consistenza reale del proprio programma nucleare, un fatto che già aveva spinto l’amministrazione Trump a certificare per due volte (2017 e 2018) la conformità a ritirarsi dal Jcpoa in attesa di rinegoziarlo. quando c’era trumpCome noto, Donald Trump non è stato rieletto alla Casa Bianca, per la gioia degli iraniani che lo hanno sempre detestato per la sua vicinanza allo Stato d’Israele, così la situazione è rimasta cristallizzata anche se a Teheran tutto questo tempo lo hanno impiegato nello sviluppo di un’arma nucleare, facendosi come sempre beffe degli ispettori dell’Onu. Non appena si è insediata l’amministrazione democratica guidata da Joe Biden è ricominciata quella sorta di «attrazione fatale» che fin dai tempi di Barack Obama (del quale Biden era il vicepresidente) gli ayatollah hanno esercitato nei democratici americani che al rapporto con lo Stato ebraico, unica democrazia dell’area, privilegiano le dittature del Golfo Persico e l’Iran: uno degli Stati che più finanzia il terrorismo globale. Il primo ministro israeliano,Yair Lapid, ha criticato la negoziazione affermando che «il patto non fermerà l’Iran dallo sviluppo di un’arma nucleare oltre a fornire a Teheran una significativa iniezione finanziaria grazie all’allentamento delle sanzioni». Ma di quanto si tratta? La nuova intesa sul nucleare con l’Iran porterà a Teheran «cento miliardi di dollari l’anno», secondo quanto affermato da Lapid che ha chiesto alle potenze occidentali di «non proseguire le trattative». destabilizzare l’areaPer gli israeliani tutti questi soldi non verranno di sicuro spesi per la popolazione che, al contrario del gruppo di potere che governa l’Iran, se la passa malissimo, ma come affermato da Lapid «saranno usati per minare la stabilità del Medio Oriente e diffondere il terrorismo nel mondo», aggiungendo che questi fondi, oltre che «a rafforzare il programma nucleare dell’Iran», finiranno nelle tasche dei pasdaran, di Hezbollah, di Hamas, della Jihad islamica e «della gente che sta cercando di uccidere scrittori e intellettuali a New York». Fino a poco tempo fa gli israeliani avevano evitato di esprimesi in maniera dura sull’accordo, tuttavia i continui rapporti dei servizi segreti israeliani hanno mostrato come gli iraniani non abbiamo mai sospeso le loro attività sul nucleare. Nonostante gli avvertimenti e le pressioni fatte sugli Stati Uniti e sugli alleati europei, Israele è finora rimasto solo a lanciare l’allarme. A tal proposito, mentre gli accordi sembrano sul punto di essere firmati, martedì scorso il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano Eyal Hulata ha incontrato il suo omologo statunitense Jake Sullivan, mentre il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha in agenda un incontro con alti funzionari a Washington D.C. nel corso della settimana prossima. Che risultato otterranno? Alla Verità un ex diplomatico israeliano confida i suoi timori: «Purtroppo Biden lo vuole a tutti i costi e l’Occidente ha gradualmente ceduto all’Iran su quasi tutte le clausole. Entrambe le parti sono mature per la firma, gli iraniani sanno che non otterranno più di quanto hanno già ricevuto e il presidente Biden aspira a firmare prima della imminenti elezioni del Congresso di novembre.un grande successo Questa è una clamorosa vittoria per l’Iran che riceverà miliardi di dollari nei prossimi anni e fino a un trilione di dollari entro il 2030. Questa è a dir poco follia e fallimento completo. Israele deve mettere in guardia contro questo perché non c’è nessun altro che possa farlo. Purtroppo, tutto questo sta accadendo su istigazione del più grande alleato di Israele, ma la situazione è questa e andrà affrontata». Gli Stati Uniti non possono certo dire di non sapere cosa fanno gli iraniani nel Nord-Est della Siria che ospita truppe statunitensi visto che lo scorso 23 agosto, secondo il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), il presidente americano Joe Biden ha ordinato raid aerei contro gruppi sostenuti dall’Iran in Siria. Durante gli attacchi sono state colpite «infrastrutture utilizzate da gruppi affiliati al corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche dell’Iran», ha dichiarato il colonnello Joe Buccino, portavoce del Centcom. Anche davanti alla prove schiaccianti, l’Iran ha negato ogni tipo di legame con i gruppi colpiti dai droni Usa in Siria e di questo ha parlato il ministero degli Esteri di Teheran attraverso un comunicato che condanna fermamente l’azione degli Stati Uniti definendola un «atto terroristico e una violazione della sovranità, dell’indipendenza e della integrità territoriale della Siria». «non lo permetteremo»In ogni caso una certezza c’è: secondo Yaid Lapid «Israele non è pronto a vivere con una minaccia nucleare da parte di un regime islamista estremista e violento e questo non avverrà perché Israele non permetterà che avvenga».
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)