2025-09-24
Nozze veloci per Mps-Mediobanca
Sale l’ipotesi di una guida pro tempore esterna per la nuova Piazzetta Cuccia: calano le quotazioni degli interni Francesco Saverio Vinci e Gian Luca Sichel. Delfin primo azionista del Monte con il 20,95%.L’Opas è chiusa all’86,3% e il segnale che arriva dal mercato è di quelli che cambiano gli equilibri: Mps ha raccolto adesioni tali da prendersi il controllo di Mediobanca, spingendo il dossier integrazione su un binario rapido. Nei corridoi si parla chiaro: in testa alle ipotesi c’è una guida esterna per Mediobanca. I «traghettatori» interni, Francesco Saverio Vinci e Gian Luca Sichel, vedono scendere le loro quotazioni, mentre cresce l’idea di un profilo nuovo, di fiducia della nuova compagine, per accompagnare la banca milanese nel passaggio sotto il controllo del Monte. Allo stesso tempo, Compass e Mediobanca Premier potrebbero confermare temporaneamente gli attuali vertici fino alla fusione. La logica è lineare: con Mps all’86,3% del capitale di Mediobanca, il baricentro della governance si sposta e spinge a una figura «terza» capace di integrare culture e modelli di business, preservando brand e franchise. Il calendario è serrato. Entro il 3 ottobre Mps depositerà la lista di maggioranza per il rinnovo del consiglio di Piazzetta Cuccia. L’assemblea è convocata per il 28 ottobre 2025. Nel frattempo, si riunisce il comitato nomine e nei prossimi giorni è atteso un cda del Monte.La futura integrazione tocca direzioni centrali (Mediobanca, Compass, Mediobanca Premier) e reti commerciali. In particolare, la lending di Mediobanca Premier - non solo wealth e investimenti - ha prodotto ricavi e performance rilevanti con una rete snella: è un asset da armonizzare con il credito al consumo (Compass) e con la rete Mps, evitando duplicazioni e preservando margini. Qui si giocherà una parte decisiva della creazione di valore industriale.Dopo il regolamento del 15 settembre, Delfin (famiglia Del Vecchio) risulta primo azionista con circa il 20,95%, seguita da Francesco Gaetano Caltagirone al 12,26%. Banco Bpm scende intorno al 4,47%; il Mef, non ancora censito in quell’aggiornamento, dovrebbe attestarsi poco sopra il 5%. Tra i soci si confermano Ubs (circa 4,33%, in gran parte via derivati) e Blackrock (3,59%), mentre Bpce scivola al 3,37%.Con il controllo di Mediobanca, Mps eredita un pacchetto di partecipazioni strategiche: circa il 13% di Assicurazioni Generali, intorno al 6,8% di Italmobiliare e il 5,01% di Piquadro. Non sono semplici asset finanziari: incidono su patti, liste e alleanze nell’ecosistema italiano.Con l’86,3% non si raggiunge la soglia del 90% utile al delisting obbligatorio; restano quindi due strade: mantenere Mediobanca quotata per un periodo, con governance a trazione Mps, oppure accelerare verso fusione e gruppo unico. L’eventuale delisting implicherebbe un esborso addizionale per rastrellare le quote residue; in ogni caso, serviranno i via libera assembleari dei due istituti.Entro il 3 ottobre, poi, Mps depositerà la lista per il nuovo cda di Mediobanca; il 28 ottobre l’assemblea di Piazzetta Cuccia voterà bilancio e nomina del consiglio per il triennio 2026-2028. La partita delle nomine si concentrerà quindi sulla scelta di un ad esterno, mentre Compass e Mediobanca Premier potrebbero mantenere per ora gli attuali vertici.
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