2021-11-26
La Notre-Dame restaurata diventa il tempio della globalizzazione
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Simulazione dell'aspetto delle cappelle di Notre-Dame dopo il restauro, tratta dai documenti confidenziali presentati da padre Drouin su YouTube
Dopo i lavori la cattedrale di Parigi potrebbe essere molto diversa da quella che era fino all'incendio del 16 aprile 2019. Per padre Gilles Drouin, il prete liturgista incaricato dall'arcivescovo Michel Aupetit a ridisegnare gli spazi liturgici della chiesa madre parigina, il popolo dei fedeli non sembra essere una delle priorità della ristrutturazione.Dopo il restauro la cattedrale di Notre-Dame di Parigi potrebbe essere molto diversa da quella che era fino all'incendio del 16 aprile 2019. Gli oltre 340.000 piccoli donatori - nonché le grandi fortune come le famiglie proprietarie di Lvmh, L'Oréal o ancora i giganti Axa e Total - che hanno inviato le proprie offerte per ritrovare un monumento identico a quello distrutto dalle fiamme, potrebbero ricevere una doccia fredda. Secondo dei progetti «riservati» che La Verità ha potuto consultare insieme al suo partner francese Fildmedia.com e The Telegraph, all'interno della cattedrale parigina potrebbero essere fatti dei cambiamenti molto importanti, soprattutto nelle cappelle laterali, che potrebbero diventare una sorta di vetrina della chiesa «moderna», ecologica e politicamente corretta.Questi spazi si trovano ai margini della navata principale, lungo i lati Nord e Sud. Il loro aspetto attuale è il frutto del restauro operato nel 1862 da Eugène Viollet-le-Duc, che fu anche il «padre» della flèche, la celebre guglia della cattedrale andata distrutta nell'incendio. Nelle cappelle potrebbero essere installate delle opere di arte moderna o contemporanea rischiando di sfigurare il volto di questo gioiello gotico apprezzato in tutto il mondo. Rare sono le informazioni ufficiali sui progetti di ristrutturazione degli spazi interni di Notre-Dame. Tra queste spiccano le indicazioni fornite da padre Gilles Drouin e dall'architetto Patrick Rimoux. Il primo, è il prete liturgista incaricato dall'arcivescovo di Parigi - Monsignor Michel Aupetit - a ridisegnare gli spazi liturgici della chiesa madre parigina. Il secondo è un celebre «scultore di luce», che avrà il compito di illuminare l'oscuro monumento gotico. Nei mesi scorsi, il sacerdote e l'architetto hanno parlato del restauro di Notre-Dame durante trasmissioni o conferenze in rete, ma passate quasi inosservate . Il 12 maggio padre Drouin è intervenuto, ad una videoconferenza organizzata dagli insegnanti delle scuole cattoliche di Parigi. Ignorando forse che l'incontro sarebbe stato trasmesso via web, il liturgista ha presentato alcuni estratti del progetto di restauro della cattedrale sui quali c'era la menzione «confidenziale». Padre Drouin ha parlato del «percorso catecumenale» che seguiranno i visitatori di Notre-Dame, il cui obiettivo è quello di evangelizzare i turisti «di cultura non cristiana» o addirittura «post-cristiana».A pochi mesi dal convegno online, la scelta del percorso catecumenale si fa sempre più concreta. Rispondendo alle domande che gli abbiamo inviato via mail, padre Drouin ha confermato che «il progetto del cammino catecumenale è più attuale che mai» e confermando che sarà presentato alla Commissione del Patrimonio Nazionale, il 9 dicembre prossimo». In questa sede si prenderanno delle decisioni vincolanti per il futuro del monumento.Il percorso catecumenale di questa chiesa cool dovrebbe articolarsi in varie tappe segnate dalle cappelle.Nel suo intervento online, il liturgista prevedeva di organizzare le questi spazi seguendo tre temi: «le promesse», «i santi» e i continenti. Le sette cappelle sul lato Nord della cattedrale andrebbero così a creare l'allée des promesses (la via delle promesse, ndr) tra le quali troveranno posto i temi: Genesi, Abramo, Esodo, Profeti, Cantico e Sapienza. Al centro di queste si potrebbe inserire anche una cappella «continentale» dedicata all'Africa. Il lato Sud dovrebbe invece ospitare l'allée des saints (la via dei santi, ndr). Qui, i temi delle cappelle saranno: fede e ragione, misticismo, carità, speranza, missione e creazione riconciliata. Quest'ultima cappella sarebbe un richiamo all'enciclica di papa Francesco «Laudato Sii». Anche qui ci dovrebbe essere una cappella continentale, quella dell'Asia. Le cappelle dedicate all'Europa, all'America e all'Oceania dovrebbero invece essere collocate nell'abside della cattedrale, cioè nella zona dietro l'altare maggiore.Padre Drouin ci ha confermato che «delle due ipotesi previste - vetrate e muri - abbiamo mantenuto quella dei «muri» perché le finestre sono decorate con le vetrate di Viollet-Le-Duc». Secondo lui, la sistemazione di questi delle cappelle mira a «far dialogare, in funzione delle tematiche del percorso: delle opere classiche, delle opere attuali in deposito o in creazione e il Verbo» questo attraverso «brevi estratti biblici o di creazione spirituale».I brevi testi di cui parlava il sacerdote dovrebbero essere proiettati o diffusi acusticamente.In un'intervista rilasciata alla trasmissione Le Jour du Seigneur, pubblicata l'11 luglio 2021 su internet. L'architetto Patrick Rimoux aveva evocato delle scritte luminose, dedicate a brani biblici, proiettate sulle pareti delle cappelle. Per la proiezione di questi testi, dovrebbero essere installati proiettori con una potenza di 6.000 lumen. Questa informazione è stata rivelata - forse involontariamente - dallo stesso Rimoux durante la sua intervista.Delle scritte luminose ha parlato anche Christian Rousselot - direttore generale della Fondation Notre-Dame - confermando ai nostri colleghi europei l'esistenza di un «percorso di scoperta per i visitatori». Questi ultimi, secondo il direttore generale, vengono ad ammirare delle opere d'arte e dei simboli senza capirne necessariamente il significato. Quindi le parole sono importanti tanto quanto le immagini e le sculture. Per questo, ha confermato Rousselot «è previsto di proiettare certe parole e espressioni in mandarino, francese o in spagnolo e in inglese».Durante l'intervista, Rimoux ha fornito un'altra importante informazione sul progetto: dei nuovi banchi saranno disposti nella navata principale della cattedrale. Lo scultore della luce ha ipotizzato di creare «un sistema di illuminazione sui banchi che ci permetterà di evidenziare ciò che è importante, l'assemblea».Peccato però che, per padre Drouin, il popolo dei fedeli non sembra essere una delle priorità della ristrutturazione di Notre-Dame. Nel suo intervento sul web, il liturgista ha spiegato che fino a due secoli fa non c'erano posti a sedere nelle chiese, aggiungendo che «le sedie cristallizzano un'assemblea e la privano dell'80% dello spazio». Secondo lui, l'arrivo di panche e sedili nelle navate laterali è dovuto alla Riforma protestante «che trasformò le chiese in aule universitarie» e alla Controriforma cattolica che «le trasformò in sale di spettacolo». Dall'intervento del sacerdote si deduce che, nei giorni festivi, la navata centrale sarà occupata da banchi, che verranno poi rimossi per le funzioni infrasettimanali.Non è ancora chiaro come questi banchi mobili, dotati di luci potranno essere collegati alla rete elettrica. Inoltre, non è ancora chiaro dove verranno posizionati i banchi rimossi dalla navata, nei giorni feriali. Secondo una fonte vicina al progetto da noi intervistata, si è pensato di realizzare un'apertura nel pavimento che consenta di calare le panchine nella cripta della cattedrale, con una specie di montacarichi. Il frequente spostamento di questo mobile potrebbe però accelerare l'usura nonché l'aumento dei costi di manutenzione dei banchi.Tra gli addetti ai lavori e gli esperti di architettura, l'idea di intervenire negli spazi interni di Notre-Dame non è ben accolta. Già il 5 maggio 2019, più di mille docenti universitari, architetti ed esperti di restauro hanno firmato un appello su Le Figaro, rivolto al Presidente della Repubblica Emmanuel Macron. L'architetto e urbanista belga, Maurice Culot - vincitore di numerosi premi internazionali - si è detto «stupito» dal progetto, ritenendo che «quello che stanno proponendo per Notre-Dame non avrebbe mai potuto essere fatto per l'Abbazia di Westminster o per San Pietro a Roma». «È come se la Disney stesse tornando a Notre-Dame» ha concluso.Osservando nel suo complesso il progetto ideato dal sacerdote incaricato dall'arcivescovo Aupetit e dallo scultore della luce, si potrebbe pensare che a Notre-Dame sia in corso una ricostruzione, più che un restauro. Nessun'altra chiesa o monumento importante nel mondo ha visto il suo restauro trasformarsi in uno spazio di sperimentazione. Indubbiamente, la sperimentazione non è negativa, ma per praticarla ci si potrebbe concentrare sulle numerose chiese moderne che aspettano di essere valorizzate.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio (Ansa)
Il magistrato penale Giuseppe Bianco (Imagoeconomica)