2022-10-13
«Noi l’avevamo detto. E nessuno ha vigilato»
Da sinistra, Giovanni Frajese, Maria Rita Gismondo e Mariano Bizzarri (Imagoeconomica)
Giovanni Frajese, Maria Rita Gismondo, Mariano Bizzarri: parte del mondo accademico ha sempre espresso dubbi sulle inoculazioni. E dopo essere stati derisi per due anni, oggi attaccano: «C’è stata manipolazione di massa. Ema e Aifa? Hanno fatto l’interesse dei produttori».Loro l’avevano detto, e non solo loro. Una parte del mondo scientifico non ha mai smesso di mettere in guardia dal modo con cui i vaccini erano stati imposti. Sono stati pubblicati studi e articoli sulle principali riviste scientifiche, da Lancet al New England Journal of medicine. Sono stati scritti libri come Covid-19: un’epidemia da decodificare tra realtà e disinformazione di Mariano Bizzarri o Ombre allo specchio di Maria Rita Gismondo. Sono state presentate denunce pubbliche in sedi istituzionali: l’epidemiologo Giovanni Frajese ne ha parlato in due convegni al Senato e in audizioni alla commissione Affari costituzionali sempre a Palazzo Madama, come pure il dottor Alberto Donzelli e altri. Tutte persone che il circuito dei media politicamente (e sanitariamente) corretto ha bollato come «il teatrino no vax e no green pass».Eppure politici, esperti, virologi da tre anni in pianta stabile su giornali e tv, per non parlare delle agenzie del farmaco (l’italiana Aifa e l’europea Ema): tutti hanno fatto come le tre scimmiette che non vedono, non sentono, non parlano, prendendosi gioco di chi osava porre domande.«Sono contento che finalmente la notizia sia diventata pubblica», ha detto ieri Frajese. «Ne parlai la prima volta al Senato il 16 giugno 2021 riportando studi pubblicati sulle maggiori riviste scientifiche internazionali: nei trial vaccinali non si era controllato se essi bloccavano la trasmissione del virus oppure no. Gli studi depositati erano gravemente incompleti e non potevano essere approvati perché scientificamente inaccettabili». Invece la sperimentazione delle case farmaceutiche è stata spacciata come la panacea anti Covid.«Vogliamo parlare di Ema e Aifa?», s’indigna l’epidemiologo. «Loro quei documenti li avevano letti e sapevano come stavano le cose. Qui bisogna mettere le cose a fuoco. Chi ha preso in giro la popolazione? I politici sicuramente, ma sulla base di quanto veniva detto loro da Ema e Aifa. Forse questi enti di tutela hanno fatto l’interesse delle case farmaceutiche più che della popolazione. E se gli enti regolatori prendono ordini dalle aziende che producono i medicinali, abbiamo un problema ancora più grosso».«Io sono ancora sospeso dalla professione fino alla fine dell’anno», aggiunge Frajese. «Mi appello a Giorgia Meloni: dopo le conferme di Pfizer sarà il caso che il prossimo governo ci faccia tornare a lavorare, oppure dobbiamo continuare a pagare per le loro menzogne? E la magistratura ne prenderà atto e interverrà, oppure continuerà a supportare la linea degli ultimi governi? Sui dpcm è scritto che l’obbligo vaccinale e il green pass avrebbero impedito la trasmissione del virus, ma ora sappiamo che non ci sono prove. Tutto quello che è stato fatto è basato su menzogne, le verità scientifiche finora dette non avevano niente di scientifico».C’è di più, come sottolinea l’oncologo Mariano Bizzarri: «Un vaccino è efficace se blocca la trasmissione di un agente infettivo e sollecita una risposta immunitaria preventiva. Senza tali proprietà, non si tratta di un vaccino. È un normale farmaco. Sarebbe come vendere una bicicletta a chi vuole comprare un’auto. Ci sono gli estremi per un’azione penale perché ci hanno venduto prodotti falsi. Il ministro Roberto Speranza deve dare risposte subito perché è stato autorizzato qualcosa di diverso da quanto era scritto sulle etichette. Ho spiegato con un articolo su Nature che i dati disponibili sulla trasmissibilità erano solo indiretti. E dopo quasi tre anni di pandemia è inaccettabile che non siano state condotte altre sperimentazioni». Insomma, ha ragione Roberto Burioni, infettato nonostante quattro dosi: i sieri evitano solo conseguenze peggiori. «Sì, ma un vaccino che non blocca il contagio che vaccino è?», osserva Bizzarri. «E comunque anche la tesi che esso riduce gli eventi gravi dev’essere rivista e analizzata con dati certi. Magari le cause sono altre. Le Big Pharma anche questa volta hanno fatto quello che volevano senza che nessuno facesse le pulci. Anzi, il Pnrr ha dato 400 milioni a Pfizer per la ricerca nonostante si ostini a non volere comunicare i dati sugli effetti collaterali dei vaccini».Maria Rita Gismondo, microbiologa dell’ospedale Sacco di Milano, ha scritto nel luglio 2020 che sarebbe stato molto difficile avere un vaccino contro il Covid: «Questo è un virus a Rna che continua a mutare», spiega, «è il motivo per cui da 40 anni non troviamo un rimedio contro l’Hiv. Quelli prodotti in questi due anni non sono vaccini, non prevengono la malattia e non fermano il contagio, ma riducono le forme più gravi. Colleghi soloni mi hanno coperta di insulti quando lo dicevo tra i primi, ora se ne sono convinti anche loro. Sono state dette montagne di falsità: chi si vaccina si protegge, chi ha il green pass può andare ovunque, eccetera. Fin dall’inizio c’è stata una manipolazione di massa che ha messo a tacere ogni voce critica». Ma il rischio che tornino lockdown e green pass è davvero scongiurato? «Sarebbe una follia», risponde Gismondo. «È inutile anche vaccinare persone sane, e addirittura nei più giovani è controproducente: si corrono rischi inutili».
Dario Franceschini (Imagoeconomica)
Papa Leone XIV (Getty Images)
Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)
Duilio Poggiolini (Getty Images)