2025-03-28
Nell’inchiesta su Banca Progetto spunta la vendita della Triestina
In un nuovo fascicolo i pm meneghini scandagliano la cessione del club giuliano e di altre società di calcio. L’istituto è stato commissariato da Bankitalia per «gravi irregolarità nel processo del credito».Si moltiplicano le inchieste su Banca Progetto, uno degli istituti di credito principali nel finanziamento di piccole medie imprese con la garanzia del Mediocredito centrale, commissariata da parte di Banca D’Italia il 21 marzo scorso «per gravi irregolarità nel processo del credito e una marcata sottostima del rischio del portafoglio prestiti». Dopo quella della Dda antimafia e della procura di Milano, che aveva portato in ottobre l’istituto di credito in amministrazione giudiziaria per finanziamenti a società legate alla criminalità organizzata (e dopo quelle per truffa aggravata ai danni dello Stato delle procure di Brescia e Monza), ora è di nuovo il capoluogo lombardo a muoversi. Questa volta il reato è di associazione a delinquere, come anticipato dal Corriere della Sera. A coordinare le indagini è questa volta il pm Roberto Pellicano, che potrebbe richiedere nei prossimi mesi di unire in un unico filone tutte le inchieste che rischiano di pesare sul tessuto economico italiano. Del resto, fino al 2024 la banca controllata dal fondo Oaktree Capital Management (lo stesso che controlla la squadra di calcio Inter), aveva in pancia un portafoglio prestiti alle piccole medie e imprese di quasi 7 miliardi di euro. A quanto risulta alla Verità, i pm milanesi potrebbero accendere un faro su alcuni passaggi societari di club calcistici nelle serie minori, in particolare la Triestina. Lo stesso ex amministratore delegato di Banca Progetto Paolo Fiorentino, dimessosi il 26 febbraio scorso (condannato a 4 anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per il suo ruolo in Carige tra il 2017 e il 2018) risulta anche consigliere indipendente di Nvp Media Company che nel 2023 si era aggiudicata la produzione di circa 1.100 partite della Serie C. Come noto la settimana scorsa Bankitalia ha affidato ai commissari Livia Casale, Lodovico Mazzolin, Domenico Posca, Nicola Marotta e Francesco De Santis, il compito di assicurare «nell’immediato un adeguato presidio dell’operatività della banca» e «a promuovere l’adozione delle iniziative necessarie a ripristinare con la massima tempestività condizioni di sana e prudente gestione ed evitare l’ulteriore degrado della situazione tecnica, che potrebbe derivare, tra l’altro, dall’aggravamento dei rischi legati alla rilevante quota di posizioni affidate di recente non considerate nel campione ispettivo». D’altra parte, come si legge tra le righe del documento di Bankitalia, si parla «di diverse posizioni di rischio di importo rilevante» che si sarebbero protratte anche dopo «l’avvio dell’amministrazione giudiziaria». Fra queste viene citata Samag holding logistics Spa, ma vengono anche evidenziate altre posizioni tra cui quella del gruppo Atlas consulting, che «hanno evidenziato diffuse gravi anomalie nelle varie fasi del processo creditizio nell’assolvimento degli obblighi antiriciclaggio». Atlas consulting, società di consulenza informatica, era balzata agli onori delle cronache a metà del 2022 quando su tutti i quotidiani del Friuli-Venezia Giulia veniva annunciato il salvataggio della Triestina. In pratica la storica società biancorossa riuscì a partecipare al campionato di Lega Pro grazie all’impegno combinato di Atlas Consulting e Stardust, le due società di Simone Giacomini e Antonino Maira che diventarono proprietarie e detentrici dell’80% delle quote azionarie della squadra. All’epoca si parlò di un investimento rivoluzionario, anche perché Stardust è una giovane azienda brianzola nata nel 2020 che gestisce una rete di influencer, tiktokers e youuubers: nel 2022 è stata rilevata dal gruppo Gedi, controllata dal gruppo Exor della famiglia Agnelli. All’epoca i nuovi proprietari della Triestina parlavano di rendere la storica squadra giuliana un nuovo brand mondiale. Peccato che le cose non siano andate proprio così. Nel giugno 2023 arrivò persino una multa di 5.500 euro (e relative inibizioni) da parte della Procura federale della Figc nei confronti di Giacomini, Maira e Ettore Dore, amministratore delegato della Triestina per «irregolarità nel passaggio societario». Un mese dopo, nel luglio di due anni fa, la società passa di nuovo di mano. Giacomini, infatti, vende al fondo americano Lbk Capital Llc ,guidato da Ben Rosenzweig. In questa operazione Atlas Consulting è stata assistita dagli avvocati Giuseppe Rappazzo e Andrea Centofanti dello studio legale Rappazzo. Anche in questo caso il passaggio non è indolore per la Triestina, che nel 2024 viene penalizzata di un punto per presunte irregolarità relative al deposito della garanzia fideiussoria. Nel frattempo, nel 2023 il nome di Giacomini circola anche per la proprietà della Ternana, insieme a quello di Nicola Guida (leader di Pharmaguida) e a quello dell’ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero. Il fondatore di Stardust poi diventerà invece proprietario e presidente del Siena. Ma anche qui la storia si ripete. Nel 2024 Giacomini vende il 75% del Siena a un fondo svedese dell’ex giocatore Jonas Bodin.
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