Nel cambio di mondo in atto i giornali sono spettatori

Nel cambio di mondo in atto i giornali sono spettatori
ANSA

Ieri Il Foglio mi ha arruolato nell'armata degli utili idioti del populismo. In un lungo articolo, steso ad asciugare come un lenzuolo su ben tre pagine del quotidiano diretto da Claudio Cerasa, Francesco Cundari accusa me e altri colleghi di aver fomentato il populismo, fenomeno che secondo lui in Italia non trarrebbe origine dal basso, cioè dai ceti più disagiati che si ribellano alle élite, ma dall'alto. In pratica, intellettuali, conduttori tv, scrittori e giornalisti avrebbero lavorato anni per predisporre il terreno contro l'establishment. Una classe dirigente che mette alla gogna sé stessa. Questa per lo meno è la tesi di Cundari il quale per sorreggerla, trattandosi di materia zoppicante, tira in ballo chiunque e spalma l'analisi sugli ultimi 30 anni. In mezzo ci finisce pure Silvio Berlusconi, che non si capisce se debba essere classificato fra i populisti o gli anti populisti, dato che mentre in principio veniva comunemente registrato nel primo gruppo, negli ultimi tempi si sarebbe redento, opponendosi (...)

L’alleanza tra woke e Stato etico adesso spegne le sigarette
(Getty Images)
Sempre più divieti totali di fumo, da Londra a Torino. La salute è la scusa per annientare le libertà nel nome della collettività.
Riscoprire l’eroismo jüngeriano con i testi di Roberto Melchionda
Ernst Jünger (Getty Images)

Ripubblicati alcuni saggi del pensatore scomparso nel 2020 dedicati all’autore tedesco: dal suo rapporto con il linguaggio alla figura del ribelle che «passa al bosco».

A Napoli non c’è posto per curare due bimbe
iStock
Lo scandalo denunciato da «Fuori dal coro»: nel capoluogo campano, le piccole, affette da gravi malattie congenite, dovrebbero aspettare da uno a tre anni per terapie urgenti. E per andare nei centri privati, i genitori hanno già dovuto spendere 50.000 euro.
L’ipotesi Draghi alla Commissione Ue rimanda in estasi i media genuflessi
Mario Draghi (Ansa)
Il ritorno sulla scena dell’ex premier scatena la stampa prona. Che però scorda gli scivoloni collezionati a Palazzo Chigi: come il flop della tassa sugli extraprofitti, la riforma dell’idroelettrico e l’incubo del green pass.
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