Sassuolo e Atalanta sul podio in A, l'Everton di Carlo Ancelotti e l'Aston Villa svettano in Premier, mentre Real Sociedad e Villareal guidano la Liga e in Francia il Psg non è primo. L'assenza di pressione allo stadio conta: i giocatori meno freddi rendono meglio. «Creda a me, non creda a nulla» diceva Leo Longanesi, con quel gusto per il paradosso fulminante che in una manciata di parole demitizzava ogni certezza, strappando una risata al lettore di turno. La considerazione ben si attaglia all'agone sportivo: non c'è niente di più efficace del pallone per edificare miti da abbattere con l'effetto sorpresa che tanto manda in fibrillazione tifosi e allibratori. Pensiamo ai campionati di calcio delle nazioni europee più rappresentative in tempi di Covid-19, segnati da un calendario eccezionalmente lungo (vista la conclusione estremamente tardiva della stagione passata). Eccezion fatta per la Bundesliga tedesca, dove il noioso rigore teutonico impone Lipsia e Bayern Monaco nei piani alti della classifica rispettando i pronostici, in Italia, Spagna, Francia e Inghilterra c'è da divertirsi e da preparare i popcorn seduti sul divano, assaporando le novità. A partire dalla Serie A. Dopo quattro giornate, il Milan, che un primo posto non lo vedeva dai tempi in cui schierava Massimiliano Allegri sulla panchina - ere geologiche fa - è capolista a punteggio pieno. Quattro partite, quattro vittorie convincenti, derby con i nerboruti cugini interisti incluso. Merito di Zlatan Ibrahimovic, certo, che in qualche soffitta di un appartamento milanese deve tenere un ritratto destinato a invecchiare al suo posto. Ma merito anche di circostanze, imprevisti causati dal coronavirus, volizioni. Lo spensierato caravanserraglio in grado di solleticare gli outsider e di irridere la pomposa schiatta dei favoriti. C'è chi dice che disputare le partite a porte chiuse, o comunque con un pubblico ristretto, abbia sciolto i nodi mentali di campioncini in erba che soffrivano la maglia rossonera nel tempio di San Siro. Al secondo posto, il Sassuolo gongola. Per i verdenero targati Mapei, 10 punti a due lunghezze dai milanisti, e un'etichetta di squadretta provinciale destinata ad andar stretta. Per non parlare della brigata Atalanta, ormai realtà identitaria nel calcio nostrano, terza in classifica e a suo agio nelle disfide all'ultimo sangue della Champions League, dove l'anno scorso rischiò il colpaccio, subodorando profumo di finale. Juventus e Inter per ora restano dietro, con il Napoli - dopo la sconfitta a tavolino coi bianconeri - pronto a rappresentare un'incognita su più fronti. Le scosse telluriche capaci di sovvertire ogni certezza non mancano nemmeno nella Liga spagnola. A sei giornate dall'inizio del campionato, il primo posto con 11 punti è nelle mani del Real. Ma non quello di Madrid. Si tratta della Real Sociedad, compagine basca con sede a San Sebastián. Nei primi anni Ottanta del secolo scorso, scegliendo la linea autarchica di schierare solo calciatori baschi, vinse pure due scudetti, ma nel 2006 retrocesse in Seconda sivisione. A pari punti si contende il primato col Villareal, provinciale con sogni di gloria. I Blancos del Real Madrid sono terzi, appaiati col Getafe e con la matricola Cadice. Per trovare giganti come il Barcellona di Leo Messi e l'Atletico Madrid di Joao Felix, bisogna scendere arrivando all'ottavo e nono posto, pur con due partite da recuperare per loro. In Premier League la musica cambia di poco. Il meraviglioso pavese Carletto Ancelotti se la ride. Il suo Everton è primo dopo cinque giornate, con un blasone su cui sono stati fatti investimenti notevoli, ma senza quel carico di aspettative con cui avversari ben più prestigiosi come il Manchester City degli sceicchi, oggi undicesimo, devono fare i conti. Al secondo posto, l'Aston Villa a punteggio pieno e con un match da recuperare: un'avanzata trascinante in barba alle previsioni. A lottare per il terzo posto c'è il Liverpool, e fin qui nulla di strano, tallonato da quel Leicester capace nel 2016 di compiere il miracolo sportivo targato Claudio Ranieri. Per trovare il Tottenham di Jose Mourinho e il Chelsea del magnate russo Abramovich, bisogna scendere alla settima e ottava posizione. Il Manchester United, ormai in rotta con il suo destino di (ex) dominatore, viaggia addirittura tra i bassifondi e il centroclassifica, benché debba recuperare una gara. La Ligue 1 francese, per una volta, non è garanzia di strapotere del Paris Saint Germain. Se la compagine parigina, da diverse stagioni, ha idealmente malmenato gli avversari a suon di picconate, il Lilla, primo in classifica a punteggio pieno, oggi sembra D'Artagnan: sottovalutato, e però spadaccino temibile. Sette partite, cinque vittorie, due pareggi e 17 punti nel suo carniere. Il Psg di Neymar e Icardi ha già patito due sconfitte, restando al secondo posto. Non scordando un dettaglio. Se il Covid-19 ribalta i pronostici del calcio, è anche perché la sua incidenza gonfia - letteralmente - la rete delle porte. Nella Serie A post confinamento domestico da quarantena, si stanno segnando molti più gol rispetto al passato. Le percentuali di «over» (nel gergo delle scommesse, puntare sul fatto che in una sfida siano segnati almeno tre gol complessivi) stanno aumentando a vista d'occhio. Così come il rendimento di quei calciatori che durante gli allenamenti somigliavano a fulmini di guerra, ma che soffrivano la pressione del pubblico allo stadio, disperdendo il loro talento sull'altare della strizza. Anche in questo caso, è possibile che disputare gli incontri con poco pubblico generi un disimpegno destinato a tradursi in maggior impegno, pur spensierato. Alcuni esseri umani, forse, si impegnano di più, se viene assicurato loro il disimpegno.
Monica Marangoni (Ansa)
La giornalista Monica Marangoni affronta il tema della nudità in un saggio che tocca anche il caso delle piattaforme sessiste. «È il tempo del relativismo estetico che asseconda solo l’io e le sue voglie, persino con immagini artefatte».
Giornalista e conduttrice televisiva, laureata in Filosofia all’università Cattolica del Sacro cuore a Milano, Monica Marangoni ha condotto diversi programmi non solo in Rai. Nudo tra sacro e profano - Dall’età dell’innocenza all’epoca di Onlyfans (Cantagalli), con postfazione dello stesso editore David Cantagalli, è il suo primo saggio. Una riflessione particolarmente attuale dopo la scoperta, e la chiusura, di alcuni siti che, con l’Intelligenza artificiale, abbinano corpi nudi femminili a volti noti del mondo dell’informazione, dello sport e della politica.
Effetto Trump: dazi, tagli alla ricerca e revisione dei protocolli sanitari stanno frenando il comparto (-4%). A pesare, pure la scadenza dei brevetti. Cresce la fiducia, invece, nei processi tecnologici contro le malattie.
Il settore farmaceutico globale attraversa una fase di incertezza che si riflette sui listini. Da inizio anno il comparto mondiale segna un -4%, zavorrato anche dall’effetto cambio, mentre in Europa l’andamento complessivo resta vicino alla parità ma con forti turbolenze. Il paradosso è evidente: a fronte di una domanda sanitaria in crescita e di progressi clinici straordinari, gli investitori hanno preferito spostarsi su altri temi.
Donna, ingegnere aerospaziale dell'Esa e disabile. La tedesca Michaela Benthaus, 33 anni, prenderà parte ad una missione suborbitale sul razzo New Shepard di Blue Origin. Paraplegica dal 2018 in seguito ad un incidente in mountain bike, non ha rinunciato ai suoi obiettivi, nonostante le difficoltà della sua nuova condizione. Intervistata a Bruxelles, ha raccontato la sua esperienza con un discorso motivazionale: «Non abbandonate mai i vostri sogni, ma prendetevi il giusto tempo per realizzarli».
Luca Marinelli (Ansa)
L’antica arte partenopea del piagnisteo strategico ha in Italia interpreti di alto livello: frignano, inteneriscono e incassano.
Venghino, siori, venghino, qui si narrano le gesta di una sempiterna compagnia di ventura.
L’inossidabile categoria dei cultori del piagnisteo.
Che fa del vittimismo una posa.
Per una buona causa: la loro.





