2023-06-18
Nations league 2023, vince la Spagna. L’Italia chiude terza
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Gli azzurri, dopo la sconfitta in semifinale con le Furie Rosse, battono 3-2 l’Olanda nella finalina di consolazione. A Rotterdam fanno festa ai rigori gli spagnoli dopo lo 0-0 con la Croazia.Dopo Portogallo nel 2019 e Francia nel 2021, la terza edizione della Nations league se la aggiudica la. Al de Kuip di Rotterdam, casa del Feyenoord, reso una bolgia dagli oltre 25.000 tifosi croati che hanno colorato quasi per intero con maglie e sciarpe a scacchi biancorossi l’impianto olandese, sono stati necessari i calci di rigore per assegnare il trofeo. Final four a cui ha partecipato anche l’Italia. Gli azzurri di Roberto Mancini hanno chiuso il torneo al terzo posto dopo la vittoria per 3-2 nella finalina di consolazione contro i padroni di casa dell’Olanda. Proprio come due anni fa, quando nell’edizione disputata in casa, tra Milano e Torino, l’Italia arrivò sul gradino più basso del podio dopo aver perso, anche in quella circostanza, la semifinale contro la Spagna (sempre con il risultato di 2-1), e vinto 2-1 la finalina contro il Belgio. Da un terzo posto all’altro, a distanza di due anni, sembra esser passata un’era. Nel 2021 l’Italia era reduce dall’Europeo appena vinto a Wembley. Poi c’è stata una netta involuzione, non solo nel gioco e nelle prestazioni offerte, ma anche nei risultati. La mancata qualificazione al mondiale in Qatar sembra aver spazzato via quanto di buono fatto in precedenza. Ovvio che non è tutto da buttare, ma è abbastanza evidente che qualcosa non funziona come nel primo biennio della gestione Mancini, quando il titolo continentale arrivò al culmine di una serie di risultati utili consecutivi considerevole, arrivata a quota 37, interrotta proprio da quella sconfitta per 2-1 di San Siro contro la Spagna il 6 ottobre 2021. Alcuni calciatori hanno fatto e stanno facendo tuttora i conti con la carta d’identità. Lo scorso anno ha lasciato Chiellini, Bonucci ha dimostrato che a certi livelli non è più il giocatore di qualche anno fa. Livelli a cui Chiesa e Spinazzola stanno cercando di tornare dopo due pesanti infortuni. A centrocampo Verratti e Jorginho, su cui il ct continua a insistere, non sono più quelli di Euro 2020. Lo stesso Mancini sembra essersi incaponito su alcune scelte, soprattutto in fase di convocazioni che non rispecchiano al meglio quanto accaduto nell’ultimo campionato. Ed è pur vero che in Italia siamo 60 milioni di commissari tecnici, specie quando si tratta di Nazionale, ma tenere fuori un esterno d’attacco come Zaccagni, al netto di sanzioni disciplinari, è difficile da comprendere. Al De Grolsch Veste di Enschede, casa del Twente, contro la Spagna l’Italia non ha giocato una brutta partita. Nonostante la sconfitta per 2-1, nonostante il maggior possesso palla delle Furie Rosse. A pesare sono stati l’avvio di primo e secondo tempo, con l’errore marchiano di Bonucci dopo appena tre minuti e il conseguente 1-0 spagnolo firmato da Pino. Poi era arrivato l’immediato pareggio con il rigore procurato da una giocata di Zaniolo e trasformato da Immobile, tornato al gol in azzurro dopo quasi due anni. In un certo modo l’Italia aveva preso le misure a una Spagna apparsa non in brillantissime condizioni, nel pieno di un ricambio generazionale e di una nuova identità targata De la Fuente, dopo l’era Luis Enrique. Il 2-1 annullato dal Var per fuorigioco a FRattesi è stata questione di millimetri, gli stessi che non hanno salvato la difesa azzurra all’87’ sul gol di Joselu, abile a deviare davanti a Donnarumma un tiro già deviato di Rodri, il centrocampista del Manchester City che cinque giorni prima aveva deciso la finale di Champions league di Istanbul contro l’Inter. Il match valido per il terzo e quarto posto con l’Olanda - che nell’altra semifinale aveva perso 4-2 con la Croazia ai tempi supplementari - invece, ha ridato a Mancini e all’Italia delle buone cose da portare avanti in vista delle qualificazioni a Euro 2024.