2025-09-17
Nagel in ritirata: vende le sue azioni di Mediobanca e incassa 22 milioni
L'amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)
Riapre l’Opas Mps su Piazzetta Cuccia. Adesioni verso il 100%. Intanto Bpm accelera sulla fusione con Crédit Agricole Italia. Mps è ormai a un passo dall’en plein su Mediobanca. Nel primo giorno di riapertura dell’Opas ha fatto un piccolo passo avanti (dal 62,3 al 62,5%). Ma le previsioni sono molto più ambiziose non essendo escluso di arrivare in prossimità del 100%. Un risultato che nasconde sotto la superficie una vera e propria tempesta finanziaria. I top manager di Mediobanca infatti hanno preso atto di essere stati sconfitti. Hanno deciso di abbandonare la nave che non governano più. Però non si sono imbarcati in un scialuppa di salvataggio. Hannono preso posto in un più confortevole galeone per il trasporto dell’oro. Hanno infatti venduto le loro azioni Mediobanca realizzando incassi favolosi. Il maggior protagonista di questa «ritirata» è Alberto Nagel, amministratore delegato della banca d’affari, che con il cuore in frantumi e il portafoglio gonfio, si prepara a salutare la compagnia. La battaglia di potere contro l’Opas (Offerta pubblica di acquisto) di Mps è perduta, ma il super manager non potrà certo lamentarsi del risultato finale. Ieri, ha venduto un milione di azioni Mediobanca a un prezzo medio di 22,0822 euro, incassando un totale di oltre 22 milioni di euro. Un’operazione che non solo gli permette di farsi un regalo, ma che si aggiunge alla maxi liquidazione che il manager potrebbe vedersi recapitare al momento della sua uscita definitiva dall’istituto: si parla di circa 100 milioni di euro, un importo che fa passare in secondo piano ogni discorso sulla sconfitta che ha dovuto patire sul campo.Nagel non è, però, l’unico a fare la valigia con un gran sorriso stampato in viso. Il presidente di Mediobanca, Renato Pagliaro, ha ceduto 100.000 azioni, guadagnando circa 2,2 milioni di euro. In prima linea anche il direttore generale, Francesco Saverio Vinci, che ha liquidato 400.000 azioni per un valore di circa 8,8 milioni di euro. Hanno perso la battaglia di potere ma hanno largamente irrobustito il loro patrimonio personale .L’ultimo atto dell’addio andrà in scena probabilmente domani, giovedì. È in calendario una riunione straordinaria al termine della quale il consiglio d’amministrazione dovrebbe annunciare le dimissioni. L’incontro diventa cruciale per stabilire la nuova governance della banca. In questa maniera Mps avrà la possibilità, entro il 3 ottobre, di presentare la sua lista che dovrà essere votata dall’assemblea dei soci che, come da tradizione, si svolgerà il 28 ottobre. E mentre Mps è in procinto di mettere un punto alla sua travagliata scalata, nel mondo bancario italiano non si ferma mai. Se una porta si chiude, un’altra si apre. E quella che si sta aprendo oggi riguarda Banco Bpm, che ha deciso di accelerare sulla possibile acquisizione di Crédit Agricole Italia. Un’operazione che, secondo indiscrezioni, potrebbe essere conclusa in tempi rapidi per mettersi al riparo da eventuali offerte ostili. La mossa di Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm è chiara: evitare, come accaduto con Unicredit, operazioni indesiderate, ma al tempo stesso far crescere ulteriormente la propria forza. L’acquisizione vedrebbe un corrispettivo parzialmente regolato attraverso azioni di Anima, la società di gestione del risparmio recentemente acquisita. Crédit Agricole potrebbe fondere Anima con Amundi e irrobustire la sua presenza nel campo delle gestioni e dei fondi. Un movimento che, con ogni evidenza, servirebbe a blindare il controllo dell’istituto guidato da Castagna. Crédit Agricole Francia, già azionista di Banco Bpm con il 30% del capitale, potrebbe consolidare ulteriormente il legame strategico con la banca italiana. L’operazione non solo metterebbe Banco Bpm al riparo da eventuali attacchi, ma rafforza ulteriormente la sua posizione nel panorama bancario nazionale.In questo gioco di potere e strategia, i colpi di scena si susseguono a ritmi vertiginosi. Da un lato, Mps si prepara a completare la sua scalata su Mediobanca, con i top manager che incassano lauti guadagni. Dall’altro, Banco Bpm non resta con le mani in mano e, con un movimento rapido e preciso, si prepara ad affrontare una nuova battaglia, quella per Crédit Agricole Italia, mentre i francesi consolidano la loro presenza nella banca milanese.Il risiko bancario, insomma, non si ferma mai. E se una partita sta per chiudersi, un’altra è appena iniziata. Restate sintonizzati.
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