2025-09-03
Monti ora dà consigli ai francesi. Se lo vogliono, glielo regaliamo
Nella solita intervista genuflessa al «Corriere della Sera», il professore si autoincensa e poi spiega a Macron come fare per uscire dalla crisi. Peccato che le sue ricette da noi abbiano messo in ginocchio l’economia.Meglio un editoriale o meglio un’intervista? Ogni mattina, quando si leva il sole, Mario Monti detto il professore, bocconiano da trenta e loden, già premier italiano per nomina divina, nonché inventore della mai troppo rimpianta Sciolta Civica, s’interroga dubbioso su come dire la sua al mondo: scrivere un editoriale sul Corriere della Sera o farsi intervistare dal Corriere della Sera? That is the question. Questo è il problema. Non ne esistono altri. Perché poi, nel magico mondo montiano, si dipana tutto secondo il solito copione, come nelle favole dei bambini: c’è una cosa brutta brutta brutta, c’è bisogno che qualcuno intervenga, e poi c’è il supereroe. Nella fattispecie, ovviamente, il supereroe è il medesimo Monti. E a dirlo, non ci crederete, è proprio lo stesso Monti. Solo che a volte per dirlo scrive un editoriale. A volte, invece, preferisce farsi intervistare.Ieri era il turno dell’intervista. E dunque sul Corriere della Sera è apparsa l’intervista a Monti che come è noto si differenzia dall’editoriale di Monti per la presenza di alcune righe nere nel mezzo, che assumono le vaghe sembianze di domande. Nel testo, ovviamente, appare come sempre la cosa brutta brutta brutta (in questo caso: la Francia in crisi) e poi appare la ricetta del supereroe Mario Monti, l’unico che sa come si aggiustano queste situazioni. E a noi, lo confesso, verrebbe voglia di dire ai francesi che fanno bene a crederci, a seguire le indicazioni, ad ascoltarlo e a fare esattamente quello che fece lui nel 2011. Ma è solo perché non abbiamo ancora perdonato loro il furto della Gioconda e la testata di Zidane.Se i francesi ci fossero un po’ più simpatici, infatti, potremmo ricordare loro che quel signore che oggi spiega loro come uscire dalle crisi, in realtà ci affossò del tutto. Arrivò a Palazzo Chigi in modo piuttosto discutibile, precipitato dall’alto, senza essere mai stato votato (ma pretendendo la nomina a senatore a vita prima dell’incarico), e applicò subito una serie di misure che massacrarono il Paese, uccidendo la domanda interna, tagliando la sanità, devastando interamente alcuni settori vitali (l’immobiliare per esempio), e senza per altro riuscire a fare scendere lo spread né a ridurre il debito pubblico, come promesso. Ecco: potremmo ricordare tutto ciò, se i francesi ci fossero simpatici. Ma siccome non si sono tanto simpatici, preferiamo non dire nulla e accodarci anche noi al coro entusiasta: quant’è bravo Monti, quante ne sa Monti.Monti, per dire, sostiene di aver «chiesto sacrifici in modo equilibrato». E noi ci crediamo, si capisce. Ci sono stati gli imprenditori che si sono suicidati, gli esodati mandati sul lastrico, il taglio delle pensioni con la Fornero, le famiglie ridotte alla fame, ma è stato fatto tutto «in modo equilibrato» e «in modo che ciascuno si sentisse chiamato a dare il proprio contributo per salvare il Paese». Gli italiani, infatti, l’hanno capito benissimo, e l’hanno apprezzato, come dimostrarono i voti raccolti da Monti quando fondò un partito (Scelta civica) e si presentò alle elezioni. Un successo eclatante. Il premio per aver «chiesto sacrifici in modo equilibrato». I francesi prendano ad esempio: lui sì che sa come si fa. Il supereroe Monti è così convinto di quello che dice da dare ai francesi anche consigli sul sistema istituzionale: basta col semipresidenzialismo che solo apparentemente permette di affrontare i problemi «con maggiore decisione e efficacia». Invece no: ci vuole un bel sistema parlamentare, in modo che si possano formare maggioranze decise a tavolino, come quella che sostenne lui, bypassando forme democratiche e esigenze degli elettori. Ma poi: cos’è questa mania di far scegliere i governanti ai governati? Se si vuole lottare contro l’autoritarismo (altro tema che sta molto a cuore a Monti in questo periodo) bisogna evitare un eccesso di democrazia: i governanti devono essere scelti dall’alto, con manovre di palazzo. Come è successo a lui. Che cosa aspettano i francesi ad adeguarsi?Intanto a seguire i consigli del supereroe bocconiano c’è Giorgia Meloni. Sicuro. Chi lo dice? Ovviamente Monti. La premier è stata brava a seguire quello che Monti ha fatto («la prudenza nella gestione di bilancio») e ancor più quello che lui ha detto («Mi permisi di farle presente, appena eletta…»). Uniche pecche del governo: non aver bastonato i balneari e gli editori scolastici «che frenano economia e occupazione». In effetti: voi non immaginate quanto frenino l’occupazione il libro di storia di terza media e il gestore dei Bagni Mariuccia di Laigueglia…A questo punto, però, resta solo un dubbio: com’è che, in questo disgraziato Paese, tutti coloro che combinano disastri continuano a pontificare? Sentire Monti che dà lezioni su come risollevare l’economia di un Paese è come sentire Attila che dà lezioni su come far crescere l’erba o come sentire Burioni dà lezioni su come affrontare una pandemia. Eppure, da non crederci, siamo di nuovo qui. Un’altra volta. A commentare le parole di Monti, che ci spiega come salvare il mondo, aspettando che domani ci spieghi di nuovo come salvare il mondo con un’altra intervista. O sarà un editoriale?