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Ritratti | Enrico Bondi, il commissario risanatore

Il settimo podcast di Ritratti è dedicato a Enrico Bondi. E al suo lungo curriculum di risanamenti, salvataggi e ristrutturazioni di gruppi in difficoltà. E’ stato il tecnico chiamato ad assistere un governo di tecnici, ma anche il manager nemico delle banche assoldato dal governo dei banchieri. Lo ha dimostrato nella sua gestione del post-crac di Parmalat: ha costruito un tesoretto da 1,4 miliardi con le cause vinte nei confronti dei creditori del gruppo. Per le banche il conto pagato con transazioni e risarcimenti è stato più alto dell’eventuale condanna. Quando al governo arriva Mario Monti gli affida il compito di tagliare sprechi e teste senza pietà. Un commissario straordinario per l’acquisto di beni e servizi della Pubblica amministrazione, un mister mani di forbice cui affidare l’arduo compito di tagliare gli sprechi nel carrozzone pubblico. Un anno dopo, nel 2013, l’uomo delle clamorose ripartenze viene poi scelto dalla famiglia Riva come amministratore delegato dell'Ilva di Taranto. E’ l’ultima missione di Enrico Bondi. Che oggi si gode la lettura del suo adorato Italo Calvino nella tenuta sulle colline aretine. Questa è la sua storia. Buon ascolto.

  • Leggi la guida sintetica
  • Colonne sonore: CAKE - I will survive; Dusty Springfield - Son of a Preacher Man; Urge Overkill - Girl, you'll be a woman soon; The Police - Every breath you take.
Vogliono cacciare la Meloni per mettere la patrimoniale
Elsa Fornero (Getty Images)

Elsa Fornero sogna di farci piangere ancora con ricette che hanno già fallito: «Tassare la casa per aumentare i salari». Ecco cosa ci aspetta se dovesse funzionare il piano per rovesciare il governo.

E con l’austerità imposta da Monti bruciati ben 300 miliardi di Pil
Mario Monti al Quirinale il giorno del giuramento del suo governo. 16 novembre 2011 (Ansa)
I dati del Mef: la ricetta fatta di Imu e stangate su barche e auto ha solo prodotto danni.
Da Prodi a Monti: delusi i becchini del Mes
Mario Monti (Ansa)
Secondo la stampa, il no alla ratifica del Meccanismo di stabilità doveva essere una tragedia. Eppure lo spread è leggermente calato. E l’isolamento nell’Unione resta un sogno della sinistra. L’opposizione non è abituata a un governo che mantiene la parola.
Banche in rosso e intoccabili. Aiuti pompati e super-export. Berlino ha truccato l’Europa
Angela Merkel e Mario Monti (Ansa)
Sul patto di Stabilità la Germania è rigorista, ma in 20 anni ha sempre violato le regole e ora emergono miliardi di fondi fuori bilancio. Intanto salta l’Ecofin di fine mese.
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