2025-04-14
Idea Monti per la Meloni: dare del fascio a Trump
Paolo Gentiloni e Mario Monti (Ansa)
Aver detto, in un’intervista a Repubblica, che gli Stati Uniti non sono più un Paese democratico, a Mario Monti non è bastato. Dunque, il senatore a vita ed ex presidente del Consiglio sabato ha preso carta e penna (ma forse solo il computer) e ha vergato un editoriale per il Corriere della Sera, con cui ha suggerito i temi che Giorgia Meloni dovrebbe trattare nel suo prossimo incontro con Donald Trump. Dall’alto della sua esperienza di rettore della Bocconi e di commissario Ue, Monti invita la premier a non discutere di dazi con il capo della Casa Bianca e nemmeno di cercare di ottenere un risultato tangibile per il nostro Paese. Secondo lui sarebbero sforzi inutili, perché sulle materie commerciali decide tutto Bruxelles (ma allora perché Emmanuel Macron si dà tanto da fare e perché Pedro Sanchez è volato a Pechino per stringere accordi con Xi Jinping). Invece di cercare di convincere Trump a non mettere imposte sul vino, sul parmigiano e su altri prodotti che l’Italia esporta, Giorgia Meloni dovrebbe contestare al presidente degli Stati Uniti le sue scelte geopolitiche. In pratica, il capo del governo italiano dovrebbe volare a Washington in un momento di così alta tensione per i commerci mondiali, non allo scopo di portare a casa un risultato tangibile per l’Italia e per le nostre esportazioni, ma per dare del fascista al presidente americano. Nell’editoriale, Monti spiega che «una delle prime e più avanzate democrazie del mondo sembra regredita a monarchia assoluta, pre-costituzionale». Secondo lui la rimozione delle persone in punti nevralgici dell’amministrazione pubblica non è una scelta che tutti i presidenti da almeno duecento anni attuano nel corso del loro mandato, tanto da essere conosciuta con il nome di «spoil system», ma un abuso di potere che si accompagna a vendette e intimidazioni. Monti detta il discorso che Meloni dovrebbe fare nello Studio Ovale: gli spieghi che così isola gli Stati Uniti; gli dica che in questo modo regala il mondo agli autocrati; gli chiarisca che la Ue non è nata per «fottere» (il verbo è suo) l’America. Secondo il senatore a vita, ciò che assolutamente il nostro presidente del Consiglio non deve fare, è trattare, chiedere che i nostri prodotti siano esentati dai dazi, come Apple e i giganti del Tech hanno chiesto e ottenuto di salvare telefonini e computer dalla mannaia delle imposte. Meloni deve solo prendere le distanze da Trump, intima l’ex premier. Perché quello instaurato dall’inquilino della Casa Bianca è - testuale - «un regime autoritario, che ha travolto gli argini rappresentati dallo Stato di diritto. Un regime nel quale l’imperativo dell’efficienza giustifica non solo la sbrigatività ma anche, secondo i teorici della tecnodestra, il tendere verso l’abolizione della democrazia». Ora, è noto che se qualcuno ha praticato l’abolizione della democrazia, facendosi eleggere senza passare da un’elezione e invocando la sospensione della libertà di stampa, questi è Mario Monti. Dunque, fa un po’ ridere e un po’ pena il suo appello, perché ricorda il bue che dà del cornuto all’asino. Consola però il fatto che Giorgia Meloni sicuramente non seguirà i suggerimenti dell’ex rettore della Bocconi, ma farà di testa propria, cercando di raggiungere il miglior risultato per l’Italia. Anche perché, se agisse con la testa di Monti, non solo dovremmo dichiarare guerra agli Stati Uniti (che per colpa di Trump sarebbero diventati «alleati e complici di Putin»), ma prepararci a essere risucchiati dall’Europa per contribuire ad armarla fino ai denti, con appositi titoli del debito pubblico. Un prezzo altissimo, che farebbe la gioia di Francia e Germania, due Paesi in crisi che con la guerra puntano a rifarsi. Il piacere ai nostri due partner europei, lo abbiamo già fatto nel 2011, quando - con un colpo di mano - proprio Monti fu nominato da Giorgio Napolitano al posto di Silvio Berlusconi. Allora, con la scusa dei compiti a casa, l’ex premier massacrò di tasse gli italiani. Oggi con che cosa vorrebbe massacrarli? Con gli acquisti di armi?
Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)