2025-08-19
Il vero Scienziato: «Reprimere il dissenso ci ha portato al disastro»
Jay Bhattacharya (Getty images)
Jay Bhattacharya invita ad «ascoltare i dissenzienti» e a parlare dei danni di lockdown e sieri. Qui si invoca ancora la censura.Secondo voi ha più titolo per parlare di scienza e pandemia Roberto Burioni o Jay Bhattacharya? Io penso il secondo. Il primo infatti trascorre il suo tempo partecipando a talk show in cui i suoi monologhi pseudoscientifici non vengono interrotti da domande o obiezioni, oppure polemizzando su X con Heather Parisi e con la Roma (la squadra di Gian Piero Gasperini ha tutta la mia solidarietà per avere a che fare con un tipo simile). L’altro, oltre che professore della Stanford University, da pochi mesi è direttore del National Institute of Health degli Stati Uniti. In breve, come lo definisce Politico Magazine, seguitissima testata del gruppo Springer, è una delle figure più influenti nel campo della sanità pubblica e della ricerca biomedica in America e in tutto il mondo e gestisce un budget di decine di miliardi.Chiarito con chi abbiamo a che fare, ossia con due personaggi che non stanno certo sullo stesso piano, a proposito della ignominiosa cacciata a furor di cupola di due medici dalla commissione ministeriale sui vaccini, con la motivazione che non erano in linea con il pensiero unico degli altri venti componenti dell’organismo, vorrei riportare alcune opinioni di Bhattacharya, rilasciate proprio a Politico Magazine.In un’intervista a Tim Röhn, reporter che ricopre il ruolo di responsabile delle indagini presso Welt (diciamo che non è Fabio Fazio), il nuovo direttore del Nih americano ha detto due cose che calzano a pennello al caso nostro. Primo. Parlando di pandemia, Bhattacharya dice che la cosa più importante è «accogliere e ascoltare le voci dissenzienti». Cioè si deve fare il contrario di ciò che ha fatto il ministro della Salute Orazio Schillaci, cedendo alle pressioni dei vari Burioni. Non si devono cacciare, silenziare e addirittura radiare medici e scienziati che la pensano diversamente: bisogna ascoltare tutti. «Non sarà mai appropriato», ha detto il numero uno del sistema sanitario americano, «che il governo reprima le opinioni quando si pensa a come gestire una pandemia. Credo che se fosse stata fatta questa cosa si sarebbero potuti evitare molti danni. Oltre ciò, dobbiamo anche applicare il principio di precauzione. È lecito presumere il peggio fin dai primi giorni». In altre parole, Bhattacharya dice che bisogna fare l’esatto contrario di ciò che hanno sostenuto e fatto il governo e le virostar, che prima hanno tranquillizzato tutti sull’assenza di pericoli e poi hanno represso ogni opinione che non fosse la loro. Il professore della Stanford University che ha sostituito Anthony Fauci è molto critico sui lockdown, in particolare sulla chiusura delle scuole che, come ha spiegato, ha danneggiato i bambini. «Bisogna comprendere i danni degli interventi» ha detto a Politico, portando come esempio dell’inutilità di chiudere gli istituti scolastici il caso svedese, dove si sono registrati meno morti che in Germania senza aver imposto il lockdown.Alla domanda su come è stata gestita la pandemia, il direttore del Nih risponde dal punto di vista scientifico. «Gli scienziati ai vertici delle istituzioni scientifiche e sanitarie pubbliche del mondo hanno deciso di sapere meglio di chiunque altro come gestire la pandemia. E hanno deciso che avrebbero soffocato le voci di dissenso. Hanno convinto i governi che l’unico modo per salvare vite umane fosse seguire la strada del lockdown e che servivano poteri straordinari, quasi dittatoriali, sopprimendo la libertà di parola, la libertà di movimento, il principio del consenso informato nelle decisioni mediche, controllando quasi ogni singolo aspetto della società, designando chi è essenziale e chi non lo è, chiudendo chiese e attività commerciali». È quanto accaduto in Italia. Ed è purtroppo quanto continua ad accadere, negando l’accesso alle informazioni, ma soprattutto, continuando a designare chi è essenziale e chi non lo è. Bellavite e Serravalle non lo sono. Perché non la pensano come Burioni. È il contrario del principio scientifico, che si basa sul dubbio. È il pensiero unico.Bhattacharya insiste sulla necessità di approfondire quel che è successo, per evitare che gli errori si ripetano. Sono stati fatti molti danni nella gestione della pandemia. A cominciare da quelli subiti dai bambini. «Ci sono i continui livelli di depressione e ansia, gli alti livelli di abusi di droghe e overdose, il danno economico». E su tutto ciò occorre indagare, altro che tappare la bocca come vorrebbe fare Burioni il quale, al pari di un Mario Monti qualsiasi, invoca la censura contro chi osa dissentire.C’è un’ultima cosa da segnalare, fra le molte sostenute dal nuovo direttore del servizio sanitario americano, ed è la seguente: Bhattacharya rifiuta la continua raccomandazione di vaccinare i giovani sani con vaccini mRna e afferma di aver ricevuto solo due dosi, entrambe nel 2021. In pratica, dice che quel che è stato fatto ai giovani, imponendo a loro e alle loro famiglie una specie di obbligo vaccinale per poter continuare ad avere una vita sociale è stato un abuso. E sta parlando uno scienziato, non il contraddittore di Heather Parisi (con tutto il rispetto per la showgirl americana).
L'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri Kaja Kallas (Ansa)
(Ansa)
Il Comando ha ringraziato i colleghi della Questura per il gesto e «la cortesia istituzionale dimostrata in questo tragico momento». A Gorizia invece un giovane di 20 anni ha reso omaggio ai caduti, deponendo un mazzo di fiori davanti all'ingresso della caserma. Il giovane ha spiegato di aver voluto compiere questo gesto per testimoniare gratitudine e rispetto. Negli ultimi giorni, rende noto il Comando isontino, sono giunti numerosi messaggi di cordoglio e attestazioni di affetto da parte di cittadini, associazioni e rappresentanti delle istituzioni.
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