2023-08-23
«I sindaci del Pd sono in disaccordo col Pd»
Nicola Molteni (Imagoeconomica)
Il sottosegretario leghista Nicola Molteni: «Quelli che parlano di “collasso” dovrebbero chiedere ai loro governatori regionali perché non hanno sottoscritto lo stato d’emergenza. A settembre cambieremo la legge sui minori non accompagnati e potenzieremo i rimpatri».«L’Europa non può più continuare a lasciare sola l’Italia come ha fatto in questi anni, mostrando una inaccettabile indifferenza verso i paesi di primo approdo delle migrazioni. Ora grazie al governo Meloni, l’approccio pare mutato, si opera per rafforzare la dimensione esterna delle migrazioni. La direzione è quella giusta, ma c’è tanto la lavorare a livello europeo. Entro settembre sarà pronto il decreto Sicurezza, che si occuperà oltre al tema della criminalità nelle città e delle aggressioni alle forze di polizia, anche di velocizzare le espulsioni degli irregolari pericolosi e violenti. E ci potrà essere un tagliando alla legge Zampa. Quanto agli attacchi del sindaco di Prato, Matteo Biffoni, delegato per l’immigrazione dell’Anci, basta strumentalizzazioni». Sottosegretario Nicola Molteni (ministero dell’Interno) cominciamo da qui. Biffoni parla di situazione «al tracollo», dice che non arrivano risposte dal Viminale.«Con i sindaci bisogna dialogare e confrontarsi sempre. Il ministro Piantedosi lo fa ogni giorno efficacemente. La leale collaborazione è fondamentale, questo chiediamo ai prefetti. L’accoglienza non va fatta sopra la testa dei sindaci. Ma è in atto una campagna di propaganda e di strumentalizzazione da parte della sinistra, inaccettabile, si mettano d’accordo tra sindaci e vertici nazionali del Pd. I dirigenti nazionali della sinistra vogliono più accoglienza, illimitata e diffusa e più missioni in mare per avere più sbarchi, vogliono le porte aperte. Biffoni mi deve spiegare come mai quando quattro mesi fa il governo ha dichiarato lo stato di emergenza, i governatori del Pd, la Toscana, l’Emilia e la Puglia, non hanno dato la loro adesione, dicendo che l’immigrazione non può essere gestita come un tema emergenziale. Biffoni ora dice che la situazione è al collasso, al tracollo. Ma delle due l’una. Se c’è il rischio di un collasso perché non aderire allo stato di emergenza? In un momento così complesso i governatori della sinistra si sfilano dall’intesa sullo stato di emergenza che consentirebbe una gestione più efficace. Quindi Biffoni anziché chiamare in causa il ministro dell’Interno dovrebbe rivolgersi al governatore della Toscana per un chiarimento sulla mancata adesione alla decretazione di emergenza. I vertici del Pd inoltre dicono una serie di cose non vere».Cioè?«Dicono che abbiamo tagliato i costi dell’accoglienza. Falso. È rimasto il costo per migrante a 33-34 euro deciso dall’ex ministro Lamorgese. Poi che abbiamo chiuso il Sai, il Sistema di Accoglienza e Integrazione, fatto con i comuni. Non è vero. Oggi abbiamo 35.000 persone in accoglienza con il Sai. Falso che abbiamo tagliato i costi per i minori non accompagnati. Prima lo Stato riconosceva ai comuni 45 euro poi 60 e ora è a 100 euro. Probabilmente non bastano. Dicono che con la circolare di Piantedosi del 7 agosto abbiamo fatto uscire dai centri di accoglienza immigrati illegali mettendoli in strada e generando insicurezza, falso. La circolare richiama il decreto legislativo 142/2015 che si rifà alla direttiva europea «accoglienza» applicata anche dai governi di sinistra per cui quando lo straniero ha terminato la procedura di asilo, ha un permesso di soggiorno, o un lavoro e un reddito ed è stato in accoglienza per anni deve uscire dal Cas». Cosa prevede lo stato di emergenza? «Lo stato di emergenza consente di poter usare misure straordinarie per gestire il fenomeno dell’accoglienza con procedure molto più veloci ed efficienti. È una opportunità per i prefetti. Quindi è interesse delle Regioni aderire perché la situazione sia gestita in modo efficace e meno impattante sul territorio. Poi c’è la questione dei minori stranieri non accompagnati».Che sono in crescita esponenziale.«Usciamo dall’ipocrisia. La gestione dei minori stranieri non accompagnati è un problema. È vero. Oggi è disciplinata dalla legge Zampa, dal nome della parlamentare del Pd che nel 2017 propose la legge. La legge Zampa sui minori stranieri non accompagnati, fino a ieri elogiata come la migliore possibile, ora è criticata dagli stessi sindaci di sinistra. Io dico che a sei anni dalla sua introduzione e peraltro mai applicata interamente dai governi di sinistra, può essere rivista soprattutto nella parte dell’accertamento dell’età dei presunti minori stranieri».C’è un problema di riconoscimento anagrafico?«Oggi le procedure di accertamento sono talmente complesse che è facile dichiararsi minori pur non essendolo. Così possono godere di un trattamento di favore a cominciare dal fatto che, per la legge Zampa, non possono essere allontanati. C’è poi il principio della presunzione per cui in caso di dubbio, prevale la minore età. Ma non è possibile che il 70% di chi si dichiara non accompagnato abbia 17 anni».Quanti sono i minori stranieri non accompagnati?«Ne abbiamo oltre 20.ooo e sono in accoglienza. Dall’inizio dell’anno sono sbarcati in 12.000, in netto aumento rispetto al passato. Va fatto un tagliando alla legge Zampa e l’occasione potrebbe essere il decreto Sicurezza al quale il Viminale sta lavorando».Come andrebbe rivista la legge Zampa?«Prendo atto delle parole dei sindaci del Pd. Dicono che c’è un problema di gestione e di organizzazione dei minori stranieri non accompagnati, quindi noi ce ne occuperemo. Con la legge Zampa la gestione nei Sai è a carico dei Comuni. In particolare il tema dell’accertamento dell’età, che con la legge Zampa è difficoltoso». Cosa conterrà il decreto Sicurezza sui rimpatri?«Nel decreto Sicurezza si lavorerà per semplificare e velocizzare le espulsioni dei soggetti irregolari e violenti, con profili di criminalità accentuati che hanno già condanne nel nostro paese. Per i rimpatri sono fondamentali i Cpr, i Centri di permanenza per i rimpatri, che andrebbero raddoppiati e invece la sinistra vorrebbe chiudere. Ricordo che sono stati creati nel 2017 dall’allora ministro Minniti. Oggi vanno implementati. Senza Cpr non si fanno espulsioni». Quante espulsioni si fanno?«Siamo arrivati a 2.900».Un po’ pochi a fronte dei 100.000 arrivi.«Innanzitutto gli allontanamenti sono il 30% in più rispetto all’anno scorso. Con il decreto Cutro abbiamo introdotto le procedure accelerate in frontiera con i paesi sicuri. Stiamo realizzando i centri di trattenimento dove in quattro settimane si potrà concludere l’iter dell’asilo, e potenziare i rimpatri di chi non scappa da guerre e persecuzioni. Se governasse il Pd, i Cpr sarebbero cancellati. Come pure straccerebbero l’accordo con la Liba firmato sempre da Minniti nel 2017 e non avrebbero fatto l’accordo con la Tunisia. Vogliono le frontiere aperte, è il partito dell’accoglienza senza limiti e ho detto tutto».
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.