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«Con Gallo ho creato calze da collezionisti»

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«Con Gallo ho creato calze da collezionisti»
Gallo
  • L'ad del marchio Giuseppe Colombo: «L'intuizione è stata sostituire blu e grigi con colori e disegni. Tutto mi ispira, anche un libro di geometria» Per ogni paio servono dieci chilometri di filo. «All'inizio nessuno le voleva, ora sono un must. Il primo a crederci fu Elio Fiorucci».
  • Sarta riscopre la paglia di Vienna per borse dal sapore artigianale. La stilista Giorgia Gaeta: «Instagram è stato fondamentale per arrivare al successo».
  • La Levi's Festival Season continua a Matera, all'Open Sound Festival. Il noto brand di jeans si butta nel mondo dei music festival e crea una capsule dedicata.
  • HNH Hospitality abbraccia il progetto StayPlasticLess per «dimostrare che si può fare impresa nel rispetto dell'ambiente e della comunità».

Lo speciale contiene tre articoli e gallery fotografiche.

Si rafforza l’asse tra falce, martello e Corano
Ansa
Gli antagonisti, tra cui qualche ex brigatista, manifestano insieme a imam radicalizzati e maranza. Come Omar Boutere, italo marocchino ricercato dopo gli scontri a Torino, ritrovato a casa della leader di Askatasuna. Una saldatura evidente che preoccupa gli inquirenti.

La saldatura che preoccupa investigatori e intelligence ormai non è più un’ipotesi, è una fotografia scattata nelle piazze: gli antagonisti, compreso qualche indomito ex brigatista, manifestano contro Israele, marciano accanto agli imam radicalizzati comparsi in inchieste sul terrorismo jihadista e applaudono a predicatori salafiti che arringano la folla tra le bandiere rosse e quelle palestinesi. È tutto lì, in una sola immagine: anarchici, jihadisti, vecchio terrorismo rosso e sigle filopalestinesi fusi negli stessi cortei, con gli stessi slogan, contro gli stessi nemici. Una convergenza che non è spontanea: è il risultato di un’ideologia vecchia di 20 anni, quella di Nadia Desdemona Lioce, che aveva già teorizzato che «le masse arabe e islamiche espropriate e umiliate sono il naturale alleato del proletariato metropolitano».

I suoi amici assaltano un giornale? Per la sinistra sono «squadristi»
Ansa
Solidarietà bipartisan alla «Stampa» per l’aggressione. Ma i progressisti glissano sugli antagonisti e usano il loro lessico. Francesca Albanese: «Sbagliato, ma sia un monito». Giorgia Meloni: «Parole gravi». La replica: «Vi faccio paura».

Alla fine, meno male che ci sono i social, dove impazzano le foto delle scritte sui muri della redazione della Stampa. «Free Palestine», «Giornali complici di Israele», «Free Shamin» (l’imam di Torino espulso), «Stampa complice del genocidio». Si può vedere questo e altro anche sui canali web di Intifada Studentesca Torino. Vedere la saldatura tra alcuni ambienti antagonisti e la frangia violenta dei pro Pal è ormai alla portata di tutti. Ma anche ieri gran parte della sinistra che ha espresso solidarietà alla redazione del quotidiano degli Elkann ha faticato a fare il più classico dei 2+2. E lo stesso vale anche per i giornalisti di Stampa e Repubblica, che nei loro comunicati ufficiali hanno completamente sorvolato sulla matrice dell’irruzione di venerdì, per nascondersi dietro espressioni generiche come «squadrismo» e «manifestanti».

Allontanamenti, stretta del Piemonte: «Solo per abusi, violenze o incuria»
Uno scatto della famiglia anglo-australiana, che viveva nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti, pubblicato sul sito web della mamma, Caterine Louise Birmingham (Ansa)
I piccoli divisi da mamma e papà nella Regione sono 2.657: troppi. Perciò sono state emanate delle linee guida ai servizi sociali per limitare la pratica ai casi gravi. L’assessore Maurizio Marrone: «Basta demonizzare la famiglia».
Le Firme

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