2023-12-17
La misericordia del Papa con Burke. «Potrebbe togliergli pure le cure»
Raymond Leo Burke (Getty Images)
Giallo sull’assistenza sanitaria al porporato: il Vaticano sarebbe pronto a ritirargliela.Quanto amore! Quanta misericordia! Quella della Chiesa di Francesco è così abbondante, che non si riesce a confinarla entro le mura vaticane: essa si effonde fino alle acque del Mediterraneo, ove, anche grazie ai soldi delle diocesi per il convertito Luca Casarini e la sua ciurma, sottrae i migranti africani alla furia dei flutti mortiferi. Sarà sempre nel nome di questa smisurata carità fraterna che il Papa, dopo avergli tolto casa e stipendio, potrebbe negare al cardinale Raymond Leo Burke pure l’assistenza sanitaria. È il remix del motto Vangelo: ero malato e non mi avete ricoverato. Della vicenda ha dato conto il Catholic Herald, che per fare chiarezza ha interrogato il portavoce della Santa Sede, Matteo Bruni. Dal quale, però, non sono arrivate risposte. Nemmeno un «no comment»; solo silenzio. Caritatevole. Misericordioso.In ballo c’è la disponibilità, per il porporato settantacinquenne, del Fas, il Fondo assistenza sanitaria vaticano. Secondo Jorge Mario Bergoglio, il conservatore Burke non meritava più i suoi privilegi, poiché li ha utilizzati «contro la Chiesa». Ovvero, contro la sua persona. Ecco i frutti del benevolo metodo fondato sulla parresia: parlate liberamente, così è più facile stanarvi. E stangarvi. Affettuosi risvolti della «sinodalità». Il volto indulgente della «Chiesa in cammino». Per l’appunto: cardinale, si metta in cammino e se ne torni da dov’è venuto.Nei giorni scorsi, fonti vicine al prelato statunitense avevano riferito che Francesco aveva deciso di privare il religioso, originario del Wisconsin, dell’appartamento e della diaria. La notizia era poi stata confermata da Austen Ivereigh, biografo del Pontefice, personaggio organico alle gerarchie progressiste. L’Herald, che ha contattato i suoi collaboratori, sostiene che Burke non abbia ancora ricevuto comunicazioni ufficiali. Al contrario, Open ha scritto che, nell’abitazione romana dell’Eminenza, sono già arrivate due raccomandate: una con il decreto papale che - misericordiosamente - lo informava della revoca della paga; un’altra, proveniente dall’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede (Apsa), che - caritatevolmente - gli notificava la fine del comodato gratuito della casa.Il porporato ha così potuto toccare con mano il tatto e la solidarietà del successore di Pietro: se vuole rimanere dove abita, il riottoso dovrà sborsare 10.000 euro al mese; peccato - è il caso di dirlo - che non abbia più lo stipendio. E nemmeno un natante con cui salpare alla volta di Misurata, invocando un contributo del capo dei vescovi, Matteo Zuppi. Adesso, anzi, il cardinale Burke rischia pure di vedersi escluso dai benefici dell’ente che «assicura l’assistenza sanitaria per il personale ecclesiastico, religioso e laico, in servizio e in quiescenza, della Curia romana, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e degli enti gestiti amministrativamente in modo diretto dalla Sede Apostolica, anche non aventi sede legale nello Stato della Città del Vaticano». Todos caballeros, tranne l’arcigno prete conservatore. Forse, la «Chiesa in uscita» è sensibile alla causa di chi salva le vite, fintantoché che la vita da salvare non è quella di un «cattolico tiepido», di un «sepolcro imbiancato», di un «clericale» ostinatamente legato alla tradizione e al magistero. A Burke non resta che farsi un bell’esame di coscienza. O meglio, farsi furbo. E iniziare un percorso di conversione, seguendo le orme di Casarini, l’uomo folgorato sul Canale di Sicilia. In fondo, i due hanno una cosa in comune: entrambi sono dei disobbedienti.Sua Eminenza molli paramenti sacri e sfarzose vesti stile Controriforma. Si ispiri a don Mattia Ferrari: piccola croce al collo, zainetto in spalla, maglietta di Mediterranea saving humans. È questo il segreto: smettiamola di pensare al divino; restiamo umani. I soldi? Basta dare alla luce una Ong, procurarsi una nave e poi chiedere alla Cei un aiutino per finanziare le missioni in mare. Il cardinale avrà le sue entrature a Roma. Non dovrebbe faticare come la «banda dei buoni», rimpallati dall’uno all’altro sacerdotone, prima di trovare i loro santi in paradiso. L’assistenza sanitaria? Per quella, c’è il medico di bordo. L’appartamento? Be’, con la Mare Jonio, l’ex no global Casarini diceva di aver risolto il problema della casa. Burke prenda nota: ci vuole un attimo a passare dalla talare color porpora alla tuta bianca.
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