2021-02-22
Miozzo, la prego, ci aiuti a liberarci del suo Cts
Caro Agostino Miozzo, non so se il nuovo premier Mario Draghi accetterà le dimissioni che lei ha presentato, per garbo istituzionale. Spero di sì. Ma la mia domanda è: perché non le ha presentate prima? Perché ha prestato il suo volto barbuto da alpino veneto a una delle pagine più imbarazzanti di questo anno di pandemia? Quando il 5 febbraio 2020, con decreto del ministero della Salute, è stato nominato il Comitato tecnico scientifico, noi non sapevamo ancora che cosa fosse. Ma lei sì. Lei, che ne è stato nominato coordinatore, avrebbe dovuto capirlo subito. Dicono che, come vice capo della Protezione civile, lei sappia proteggere i cittadini dai disastri. E allora non si capisce perché non ci abbia protetto da quel disastro immenso che è il stato il Cts. Per un anno le nostre vite sono dipese da voi. Ventisei persone scelte non si sa bene in base a quali criteri, a quale concorso o titolo di studio, che emettevano verbali che sembravano pizzini. E si traducevano in ordini perentori. Per mesi e mesi i verbali sono rimasti segreti. Quando finalmente, ricorrendo ai tribunali, è stato sollevato il velo si è scoperto che essi contenevano una montagna di sciocchezze. A fine febbraio, per esempio, dicevate che ««non bisogna fare i tamponi agli asintomatici»»; il 13 marzo sostenevate che «non vi è evidenza per raccomandare l'uso delle mascherine»; il 2 luglio avete sponsorizzato la genialata dei banchi a rotelle prescrivendo dimensioni e struttura dei medesimi; e il 3 settembre avete proposto un piano per la sanificazione che voi stessi avete definito pieno di «incoerenze e imprecisioni». Qualsiasi struttura capace di commettere una simile catena di errori marchiani sarebbe stata immediatamente sciolta. Voi no. Perché il 13 marzo vi eravate premurati di ottenere una «norma di salvaguardia». Ecco: avete salvaguardato voi stessi, un po' meno il Paese. Anzi, per nulla. E noi continuiamo a chiederci perché le nostre vite debbano dipendere da voi. Cioè da un gruppo raccogliticcio e casuale, di cui fanno parte medici specializzati in ginecologia, come lei, ufficiali dell'esercito, burocrati degli enti locali (come il direttore generale del welfare dell'Emilia), burocrati statali (come il direttore dell'ufficio sanità marittima aerea) e persino un dirigente medico della Polizia, sia detto con tutto il rispetto di quest'ultima. Senza contare la giovane Nausicaa Orlandi, titolare di un'azienda di sicurezza sul lavoro e presidente della Federazione ordine dei chimici e dei fisici, che ha un H index (il punteggio con cui il mondo scientifico valuta gli esperti) pari a 1. Il professor Alberto Mantovani, per dire, ha un H index di 167, Giuseppe Remuzzi di 158. Ma nessuno dei due fa parte del Cts, a differenza di Nausicaa. Perché lei è entrata? Chi l'ha voluta? Perché le nostre vite debbono dipendere da Nausicaa? Continuiamo a chiedercelo, appunto. E non riusciamo a trovare risposta. Ora qualcuno dice che il Cts verrà ridimensionato. Io le scrivo questa cartolina per chiederle una cortesia: non potrebbe chiedere che esso venga direttamente eliminato? Così riscatterebbe, almeno un po', la sua complicità con questo disastro. Che non le fa onore.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)