2022-11-04
Minacce e raid contro i giovani di Fdi ma la politica e i media restano muti
Assalto in massa dell’estrema sinistra a Roma: ricoverati due militanti minorenni.Speriamo vivamente di sbagliare previsione, ma l’impressione è quella di trovarci all’inizio di un lungo inverno, con tensioni che rischiano di tradursi in inaccettabili atti di violenza. E se poi i primi segnali di pericolo - per ragioni di faziosità e pregiudizio - vengono sottovalutati dal grosso della politica e dei media, c’è poco da stare tranquilli. Ad esempio, con eccezioni che si contano su poche dita di una sola mano, è stato accolto dal disinteresse dei media nazionali un grave episodio avvenuto l’altro ieri, a Roma. Siamo a via Sommacampagna: presso la sede di Gioventù nazionale, l’organizzazione giovanile di Fdi, un gruppo di militanti di destra sta ricoprendo con manifesti alcune scritte comparse nelle ore precedenti («Fascio impara, la P38 spara»). «Dopo i fatti della Sapienza», racconta alla Verità il presidente di Gioventù nazionale Roma, Francesco Todde, «per giorni, ripetutamente, gruppi di sinistra sono venuti, tra l’altro in pieno giorno, a lasciare scritte offensive o minacciose. Abbiamo tenuto costantemente informata la Digos, anche preannunciando che avremmo ricoperto le scritte con i nostri manifesti». E già la mattina dell’altro ieri c’era stata tensione, ma senza arrivare a uno scontro (era stato tuttavia necessario un intervento della polizia) durante un volantinaggio dei giovani di destra presso il vicino liceo Plinio. Poi, alle 14, il peggio: si materializzano circa 60 militanti di sinistra («realisticamente del collettivo studentesco, ma alcuni anche più grandi di età, forse universitari», osserva Todde); Todde stesso viene avvisato dai suoi amici e chiama a sua volta la polizia, che interviene in sette minuti, quindi molto tempestivamente. Ma in quei sette minuti lo scontro c’è: e per quanto i giovani di destra si difendano, la disparità di numero (60 contro cinque) determina l’ovvio: i cinque ragazzi di Gioventù nazionale (tutti minorenni, tra loro due ragazze) hanno la peggio, due finiscono in ospedale, uno con trauma cranico. Non facciamo i loro nomi, trattandosi di minorenni. Todde, conversando con il nostro giornale, è molto attento, misura le parole, non vuole incendiare il clima. Anzi, sottolinea come da giorni abbia informato la questura di ogni iniziativa del suo gruppo. Ma è addolorato: intanto perché due convegni programmati da Azione universitaria (l’ala universitaria di Fdi) sono stati annullati. E poi perché percepisce in alcuni media perfino qualche sospetto: c’è perfino chi ha messo in dubbio l’episodio, o ha dubitato della denuncia («Ma come? Alle 18.30 di quel giorno, io stesso, insieme a Massimo Milani, deputato e coordinatore Fdi di Roma, eravamo davanti al questore e ai rappresentanti della Digos…», spiega Todde). Sta di fatto che, con rare e positive eccezioni, la copertura mediatica è stata avara e discutibile. Tra i pochi articoli usciti, alcuni hanno titoli surreali («Accuse e feriti tra studenti», come se non ci fosse distinzione tra aggressori e aggrediti); altri mimetizzano la notizia in colonne di tutt’altro tenore (centrate, in genere, su un racconto ultrasolidale verso i collettivi universitari di sinistra); altri ancora - maliziosamente, come abbiamo visto - sembrano addirittura mettere in dubbio i fatti. Non si tratta, qui, di esagerare o di alimentare paura, ma ci sono almeno due cose che non dovrebbero lasciarci tranquilli. La prima: se si cerca sempre più sistematicamente il contatto fisico, se c’è chi «programmaticamente» vuole contrapporsi agli altri (invece di organizzare propri eventi e iniziative), il rischio dell’incidente è ogni giorno più alto. La seconda: cosa sarebbe successo a parti invertite, cioè con aggressori di destra? Oppure, detta ancora più esplicitamente: siccome stavolta le vittime sono di destra, la cosa non «deve» interessare e non va raccontata all’opinione pubblica in tutta la sua gravità?Ha ragione Todde, che esprime saggiamente preoccupazione: «Da noi vengono ragazzi di 16 anni: perché li si vuole scoraggiare rispetto alla politica? Tra l’altro erano anni che il clima era tranquillo…». E, se possibile, la nostra preoccupazione è ancora maggiore: da lunedì a venerdì ci saranno le elezioni universitarie. Speriamo che vada tutto bene, e che nessuno abbia voglia di scherzare con il fuoco.