2022-01-11
Branco di Capodanno, le vittime raddoppiano ma Letta si accoda alle idiozie «culturali»
Le molestate da stranieri a Milano salgono a nove. Sala tace e il capo del Pd attacca la Lega tacendo la matrice della violenza.Aumentano di giorno in giorno i casi di ragazze aggredite in piazza Duomo a Milano la notte di Capodanno. Ma il segretario del Pd Enrico Letta, invece di condannare quando avvenuto 10 giorni fa, preferisce prendersela con la Lega. Non solo. In Consiglio comunale i dem arrivano a sostenere che le responsabilità siano da trovare sempre nel centrodestra che non ha approvato il ddl Zan. Sembra una barzelletta, invece è proprio così. E pensare che tutto era partito da un caso isolato, una studentessa diciannovenne fuori sede. Poi la scorsa settimana si era parlato di tre giovani, quando era emerso il caso delle due ragazze tedesche di Mannheim. Quindi nel fine settimana si era arrivati a cinque presunti casi di stupro. Ma ieri, dopo il vertice tra la squadra mobile e la Procura, si è stabilito che i casi sarebbero nove. E non è detto che siano molti di più a questo punto, anche perché l’eco mediatica della vicenda ha spinto molte ragazze a fare denuncia. È uno scenario allarmante e sconvolgente quello in mano agli investigatori, emerso durante l’incontro tra il capo della mobile Marco Calì e il procuratore aggiunto Letizia Mannella. È il risultato del lavoro svolto dagli inquirenti in questi giorni, dopo aver analizzato video di telecamere a circuito chiuso, ma anche filmati amatoriali girati durante la notte di Capodanno sotto la Madonnina. A quanto filtra il gruppo di 30 ragazzi nordafricani, con tutta probabilità egiziani, sarebbe stato ormai individuato. Sarebbero stati loro, divisi poi altri tre drappelli, a terrorizzare le giovani donne durante i festeggiamenti di fine 2021, in una modalità di aggressione che si era già vista a Colonia nel 2016. È il fenomeno della «Taharrush gamea», che in lingua araba significa «molestia collettiva», quando ragazzi accerchiano donne indifese per aggredirle e provocarle sessualmente. Se sul piano delle indagini della Procura, quindi, potrebbe esserci una svolta nelle prossime ore, restano però diverse domande ancora senza risposta sulla notte. C’è qualcosa che non torna nella gestione dell’ordine pubblico. Del resto, non è chiaro il motivo per cui la piazza, nonostante fosse stato annullato il concerto, fosse comunque invasa da persone con petardi in barba a tutti i divieti per le norme anti Covid-19. Certo, la piazza non era stata chiusa al pubblico. Ma non va dimenticato che negli ultimi due mesi, per arginare le manifestazioni dei cosiddetti no vax, il sagrato di piazza del Duomo era stato più volte recintato. Non si poteva neppure accedere alla Galleria. Perché non è stato fatto anche la notte di Capodanno? L’obiettivo non era quello di evitare gli assembramenti? Il 29 dicembre proprio dalla prefettura era partito un comunicato più che esauriente: «Nel pieno della quarta ondata, è fondamentale l’osservanza delle norme anti Covid ed è forte l’invito a festeggiamenti improntati al rispetto delle regole. I servizi su tutta la città metropolitana riguarderanno sia il controllo del territorio che la verifica negli esercizi pubblici». Eppure qualcosa non deve aver funzionato se a distanza di quasi due settimane in Procura si continua ad aggiornare il conteggio delle vittime di aggressione. Ieri in consiglio comunale il sindaco Giuseppe Sala non si è presentato. Ma nel frattempo è esplosa una polemica contro il viceministro leghista Alessandro Morelli da parte di Silvia Roggiani, segretaria del Pd milanese. Il motivo è un becero commento sulla pagina Facebook di Morelli, che inneggiava allo stupro della Roggiani. Il commento - anonimo - era sotto un post nel quale il leghista riportava alcune frasi della collega dem nelle quali le violenze erano ridicolmente ricondotte nell’alveo della «cultura patriarcale». «Non ho da scusarmi con Roggiani, io ho riportato il suo pensiero», spiega Morelli: «Sono da condannare gli insulti comparsi sotto il mio post e prontamente rimossi. Parole vigliacche e deprecabili, che io però non definirei mai “figlie di una cultura patriarcale” per non sminuirne la gravità». E poi Morelli aggiunge: «Mi sarebbe piaciuto vedere la stessa indignazione nei confronti delle violenze di cui numerose ragazze sono state vittime in una città ormai fuori controllo. Mi pare sia in atto un tentativo di distrazione di massa rispetto ai fatti di Capodanno». A gettare benzina sul fuoco è il segretario del Pd, Enrico Letta, che prende le difese del segretario cittadino colpito dalla «bestia leghista», guardandosi bene, però, dal prendere le distanze dalla castroneria della Roggiani sul «patriarcato» responsabile delle violenze del branco: «Il comportamento di Morelli è inaccettabile», carica a testa bassa Letta. Si accoda anche, in cerca della visibilità perduta, l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini: «So cosa vuol dire essere investiti dalla macchina d’odio leghista. La responsabilità è sempre di chi sta al timone, in questo caso il viceministro Morelli, che neanche si è scusato: una vergogna!». Insomma è sempre colpa dell’odio leghista, e chi se ne frega se Milano è sempre più in balìa di fenomeni di violenza - quelli sì - dalla chiara matrice: quella dell’immigrazione senza controllo.
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